
Zamboni esalta Filippo Inzaghi: "Vive per il calcio, merita la promozione al Pisa"
L'ex difensore Marco Zamboni, ha rilasciato una intervista a News.Superscommesse.it, nella quale ha parlato anche di alcune sue ex squadre e della lotta per i playoff in Serie B.
In Serie B, la vittoria dello Spezia sul Pisa ha ridotto le distanze di tre punti tra la squadra di Luca D'Angelo e quella di Filippo Inzaghi. Per il secondo posto, quale delle due resta la favorita?
"Non me ne vogliano i tifosi dello Spezia per i quali nutro profonda stima, anche perché ho giocato in questa società ed è stata importante per me, ma spero che il mio amico Pippo (Inzaghi, ndr) riesca a togliersi quest'altra grandissima soddisfazione personale con il Pisa. Credo che lui meriti tanto, perché è stato un calciatore formidabile e sta dimostrando di esserlo anche come allenatore. È un uomo che vive per il calcio, quindi non posso fare altro che augurargli il meglio. Faccio il tifo per lui".
Anche quattro stagioni vissute SPAL. Francesco Baldini, attuale allenatore del club ferrarese, ha dichiarato: "Il rischio di non giocare i Playout c'è, ma nulla è ancora finito". Cosa ne pensa?
"Non si può dire che la SPAL stia andando bene, anche se è arrivata una vittoria importantissima nell'ultima di campionato che può risollevare il morale. Resta una situazione delicata che mi dà grandissimo dispiacere, specialmente perché c'è anche Francesco (Baldini, ndr), che è stato un mio ex compagno. Si sta dando tanto da fare come allenatore e spero che riuscirà a portare fuori la squadra da questa classifica. Quello della SPAL è un ambiente straordinario, oltre ad avere dei tifosi eccezionali che meriterebbero molto di più. Mancano ancora diverse partite, per cui bisogna tirare fuori tutto il carattere per fare il maggior numero di punti. Speriamo bene".
Cos'ha rappresentato il Chievo Verona per la carriera personale e che effetto fa vedere il club clivense nell'attuale Serie D?
"Il Chievo è stata la mia famiglia per anni, perché lì ho compiuto i primi passi verso il mondo del calcio. Dalle giovanili fino alla prima squadra, è stato il mio trampolino di lancio a tutti gli effetti. Poi, c'erano uomini eccezionali che mi hanno consentito di svolgere uno dei lavori più belli del mondo, perché il calciatore a certi livelli resta un lavoro che richiede tanti sacrifici. Oltre ad un grande direttore sportivo di quella società, Giovanni Sartori, c'era Alberto Malesani, il quale è stato come un papà per me, oltre che un insegnante di calcio. È stato lui a farmi debuttare in Serie B, già all'età di 16 anni. Poteva sgridarmi tutte le volte che voleva, anche quando facevo bene, perché mi ha dato sempre la fiducia fin dal primo istante in cui l'ho conosciuto. È un grandissimo cultore di calcio e lo reputo tra i migliori allenatori in circolazione. È davvero un grosso peccato che sia stato perduto tutto quello che è stato costruito in tanti anni ad alti livelli. Devo dire che Sergio (Pellissier, ndr) sta facendo un ottimo lavoro. Lui è stato il Chievo, si può dire. Spero che possa togliersi ottime soddisfazioni anche in qualità di presidente, così come se ne tolse tante da calciatore di una squadra che ha fatto la storia del calcio italiano. Spero di cuore che riesca a realizzare il sogno di portare questa società negli ambienti del professionismo più ambito".
In Serie B, la vittoria dello Spezia sul Pisa ha ridotto le distanze di tre punti tra la squadra di Luca D'Angelo e quella di Filippo Inzaghi. Per il secondo posto, quale delle due resta la favorita?
"Non me ne vogliano i tifosi dello Spezia per i quali nutro profonda stima, anche perché ho giocato in questa società ed è stata importante per me, ma spero che il mio amico Pippo (Inzaghi, ndr) riesca a togliersi quest'altra grandissima soddisfazione personale con il Pisa. Credo che lui meriti tanto, perché è stato un calciatore formidabile e sta dimostrando di esserlo anche come allenatore. È un uomo che vive per il calcio, quindi non posso fare altro che augurargli il meglio. Faccio il tifo per lui".
Anche quattro stagioni vissute SPAL. Francesco Baldini, attuale allenatore del club ferrarese, ha dichiarato: "Il rischio di non giocare i Playout c'è, ma nulla è ancora finito". Cosa ne pensa?
"Non si può dire che la SPAL stia andando bene, anche se è arrivata una vittoria importantissima nell'ultima di campionato che può risollevare il morale. Resta una situazione delicata che mi dà grandissimo dispiacere, specialmente perché c'è anche Francesco (Baldini, ndr), che è stato un mio ex compagno. Si sta dando tanto da fare come allenatore e spero che riuscirà a portare fuori la squadra da questa classifica. Quello della SPAL è un ambiente straordinario, oltre ad avere dei tifosi eccezionali che meriterebbero molto di più. Mancano ancora diverse partite, per cui bisogna tirare fuori tutto il carattere per fare il maggior numero di punti. Speriamo bene".
Cos'ha rappresentato il Chievo Verona per la carriera personale e che effetto fa vedere il club clivense nell'attuale Serie D?
"Il Chievo è stata la mia famiglia per anni, perché lì ho compiuto i primi passi verso il mondo del calcio. Dalle giovanili fino alla prima squadra, è stato il mio trampolino di lancio a tutti gli effetti. Poi, c'erano uomini eccezionali che mi hanno consentito di svolgere uno dei lavori più belli del mondo, perché il calciatore a certi livelli resta un lavoro che richiede tanti sacrifici. Oltre ad un grande direttore sportivo di quella società, Giovanni Sartori, c'era Alberto Malesani, il quale è stato come un papà per me, oltre che un insegnante di calcio. È stato lui a farmi debuttare in Serie B, già all'età di 16 anni. Poteva sgridarmi tutte le volte che voleva, anche quando facevo bene, perché mi ha dato sempre la fiducia fin dal primo istante in cui l'ho conosciuto. È un grandissimo cultore di calcio e lo reputo tra i migliori allenatori in circolazione. È davvero un grosso peccato che sia stato perduto tutto quello che è stato costruito in tanti anni ad alti livelli. Devo dire che Sergio (Pellissier, ndr) sta facendo un ottimo lavoro. Lui è stato il Chievo, si può dire. Spero che possa togliersi ottime soddisfazioni anche in qualità di presidente, così come se ne tolse tante da calciatore di una squadra che ha fatto la storia del calcio italiano. Spero di cuore che riesca a realizzare il sogno di portare questa società negli ambienti del professionismo più ambito".
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