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Carnevali: "Con Berardi valuteremo, fu vicino a Juve e Atalanta. Io alla Roma? Nessun contatto"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 16:04Serie B
di Antonio Parrotto

Carnevali: "Con Berardi valuteremo, fu vicino a Juve e Atalanta. Io alla Roma? Nessun contatto"

"Si sta lavorando dall'inizio di questo campionato per cercare subito di risalire in Serie A, sapendo le difficoltà che ci possono essere in questo campionato, lungo e difficile, ma siamo partiti con il piede giusto e questo purtroppo non vale sempre per le retrocesse, basta vedere Frosinone e Salernitana che stanno facendo un po' più fatica. Noi dobbiamo continuare sapendo le difficoltà di questo campionato e pensare alla partita di giovedì prossimo contro il Pisa, che sarà una partita complicata, ma siamo sulla strada giusta": così Giovanni Carnevali, amministratore delegato del Sassuolo, a La Politica nel pallone su GR Parlamento parlando del Sassuolo campione d'inverno in Serie B. Il dirigente neroverde ha affrontato tanti temi: dal futuro di Berardi, con un retroscena sul passato, alle voci sulla Roma che lo riguardano da vicino, passando poi per la presidenza dell'amico Beppe Marotta all'Inter al futuro del calcio italiano.

Pisa-Sassuolo?
"Ci aspetta una partita contro una squadra forte. Noi al momento su Pisa e Spezia, le seconde, abbiamo 6 punti di vantaggio e speriamo di continuare. Pensiamo di partita in partita sapendo che la prossima sarà particolare, difficile, su un terreno che è insidioso per tutte e dunque anche per noi".

Cosa sta dando Fabio Grosso?
"Penso che sia l'acquisto più importante, fondamentale. È stata la nostra prima e unica scelta. Abbiamo subito definito gli accordi nel momento in cui siamo retrocessi nella passata stagione per ripartire subito. Sposa la filosofia del Sassuolo che il club ha portato avanti in tutti questi anni: ha grandi qualità sotto l'aspetto umano e calcistico, credo sia stata la pedina fondamentale per questa ripartenza".

Questi primi mesi di B possono portarvi anche qualcosa di importante per l'anno prossimo, per tornare in A...
"Abbiamo fatto 11 anni consecutivi di Serie A e credo sia qualcosa di straordinario, speciale. Una società che è cresciuta tanto grazie alla nostra proprietà, la famiglia Squinzi, una proprietà italiana, forte, che ci ha dato la possibilità di lavorare in un certo modo con l'acquisizione dello stadio, un centro sportivo all'avanguardia, un settore giovanile che è campione d'Italia con la Primavera, abbiamo vinto la Supercoppa e anche quest'anno siamo nelle primissime posizione in classifica, un settore giovanile che ci porta risultati perché poi tanti ragazzi approdano in prima squadra. Il responsabile del settore giovanile Palmieri ora è il direttore sportivo, per cui c'è un'aria nuova per provare a riportare il Sassuolo in Serie A con questa voglia, questi obiettivi a lungo termine, cercando di fare sempre meglio".

Quali sono gli sviluppi del rapporto tra la Lega di A e la Lega di B?
"Credo che sia giusto fare un ringraziamento al presidente Balata per quello che ha fatto perché credo sia stato fatto un buon lavoro in questi anni, allo stesso tempo un in bocca al lupo al presidente Bedin. Credo possano esserci delle possibilità all'interno della Lega B di creare un percorso importante. Ho trovato una Lega meno disunita rispetto alla Serie A, le squadre sono un po' più compatte per creare un percorso sapendo che è un momento difficile, un momento in cui la parte economica ha delle difficoltà, e soltanto con l'unione di intenti si può ottenere qualcosa di importante, basta vedere la creazione con Amazon per il canale di Serie B. Sono sicuro che il presidente riuscirà a portare avanti tutto questo e sono sicuro che la B in futuro potrà costruirsi il suo percorso importante e non dimentichiamo che in B i giovani italiani devono essere quelli che approdano in Serie A e soprattutto nella nazionale maggiore".

Bedin arriva dopo Balata, in A c'è Simonelli...
"In bocca al lupo anche a Simonelli, che conosco da tanto tempo e credo che sia una persona super-preparata e adatta per gestire la Lega di Serie A. Il passo importante oggi lo dobbiamo fare noi società, essere uniti, per avere una visione più ampia. Questo cambiamento, senza dire che quanto fatto in passato è stato sbagliato, ma si cambia anche per cercare di fare qualcosa di nuovo e di diverso".


Quanto è stato difficile e quanta lungimiranza c'è nella mancata cessione di Berardi e nella permanenza degli altri big?
"Oggi la cosa più importante per noi e per il ragazzo è che sia ritornato a giocare visto l'infortunio e che soprattutto stia ritornando a grandi livelli, per cui il Berardi campione, quello che conosciamo, e per cui vista la sua grande professionalità, perché il ragazzo è un esempio di professionalità, si è messo a disposizione in un campionato che non fa parte della sua categoria, si è messo a disposizione e ci sta dando una mano a portare avanti quello che è il progetto di questa società che lui conosce benissimo, ovvero contribuire a ottenere una promozione ma anche a far crescere tanti giovani. Abbiamo una squadra con tanti ragazzi, siamo una delle squadre più giovani del campionato, e lui dà il suo contributo. Quello che succederà lo andremo a vedere insieme. Ad oggi non c'è nessuna richiesta. A oggi, lui per primo, siamo concentrati sul Sassuolo. Poi faremo le valutazioni, come abbiamo sempre fatto in questi anni, ci siederemo a tavola con le società che lo chiederanno perché con il ragazzo c'è qualcosa di speciale, di diverso, siamo sempre in sintonia sotto tutti gli aspetti".

C'è stato un momento in cui è stato vicino all'addio?
"Sì, ci sono stati più momenti, momenti in cui ci poteva essere forse la società perché magari la società era anche disposta a fare una cessione e poi per diversi motivi non si è conclusa. Di richieste ne abbiamo avute diverse, penso alla Juventus, l'Atalanta, diverse squadre nel corso degli anni, poi per un motivo o per un altro, in primis la nostra volontà e poi quella del giocatore, e poi magari non ci sono state quelle offerte economiche che non ci hanno fatto trovare una soluzione".

Che effetto fa Marotta presidente dell'Inter?
"Io credo di aver iniziato a collaborare con lui circa 39 anni fa. Lui era già un direttore sportivo affermato, era nel calcio Monza in Serie B, mi ha visto crescere ed è giusto che io riconosca in lui il mio maestro e adesso vedere lui presidente di una squadra come l'Inter è la felicità ma questo è il riconoscimento al lavoro che fa perché credo sia da considerare il miglior dirigente se non il migliore assoluto per cui è la cosa più giusta che ci potesse essere".

Le voci sulla Roma?
"Io con la società giallorossa non ho mai avuto contatti, non ho mai parlato con loro, e non avendo mai parlato con loro non posso dire nulla".

In vista di Euro 2032, la questione stadi verrà affrontata in maniera concreta a breve?
"Credo che non sia facile perché certi lavori bisogna iniziarli, bisogna programmarli in tempi brevi, anche perché in questi stadi si giocano le partite di campionato per cui la programmazione è alla base di tutto. Io lo spero perché oggi in Italia siamo molto indietro per cui in Italia si parla, si parla, ma gli stadi non si riesce mai a farli. Noi abbiamo lo stadio di proprietà, la nostra proprietà ha investito del denaro importante per sistemarlo e abbiamo ospitato eventi importanti. Io lo spero per il calcio e penso che la politica sia determinante in questo caso ma credo che ci sia la volontà da parte di tutti di sedersi a breve e partire perché altrimenti si continua solo a fare chiacchiere e con le chiacchiere non si va da nessuna parte".