Il clamoroso caso Ozil all'Arsenal, l'agente racconta: "Una vergogna. Ama il club"
'Questo è un messaggio difficile da scrivere'. A cuore aperto, Mesut Ozil lo scorso ottobre si rivolse ai tifosi dei Gunners con una lunga lettera. Quella del trequartista tedesco con l'Arsenal è una storia complicata e intricata. Il New York Times ha ricostruito il racconto della frattura nata con la società, nata con un tweet. In cui contestò la Cina, con una denuncia fortissima nei confronti del trattamento alla minoranza musulmana degli uiguri nella regione dello Xinjiang. Caso o coincidenza, in quei giorni il rapporto con l'Arsenal ha iniziato a logorarsi. Niente broadcasting della sfida cinese contro il Manchester City, niente apparizione in un celebre videogioco, Ozil per i motori di ricerca cinesi non esisteva più. Era solo un 'error 404', un messaggio d'errore. E proprio in quei giorni, l'Arsenal ha esortato i suoi a evitare messaggi politici. Quello londinese è stato ed è tuttora però uno dei club più sensibili alle tematiche sociali, ma durante il lockdown, anche per la questione del taglio degli stipendi non accettata dal giocatore ('voleva garanzie su come sarebbero stati utilizzati, per pagare gli stipendi', ha scritto il NYT), è finito ancor più ai margini. E non è stato iscritto alla lista per la Premier League e per l'Europa League. Riducendo il tutto a una frase: Mesut Ozil, il giocatore più pagato dell'Arsenal, è fuori squadra.
Parla l'agente a TMW Quello di Mesut Ozil è un caso internazionale. Al netto delle versioni, tra la ricostruzione del New York Times e l'Arsenal che ha sempre messo l'accento sulle questioni tecniche, il ragazzo è fuori squadra. Fuori dal progetto. E Tuttomercatoweb.com ne parla oggi in esclusiva con il procuratore, Erkut Sogut.
Uno dei giocatori più talentuosi della Premier League fuori dal progetto Arsenal. Come può spiegarlo ai tifosi, ai lettori, in qualità di agente di Mesut?
"Non è una situazione facile. Ama il club e i tifosi in modo profondo ed è profondamente dispiaciuto che non gli sia stata concessa una chance, con onestà, in questa stagione. Mesut è stato il giocatore che ha raggiunto quota 50 gare di Premier con assist più rapidamente di ogni altro, in 141 apparizioni e l'Arsenal avrebbe bisogno esattamente di questo tipo di creatività. Dicono che è stato messo fuori per 'ragioni calcistiche', ma non è qualcosa che posso commentare. Credo che i tifosi lo rivogliano in campo, all'ultima gara hanno anche intonato il suo nome".
Come sta vivendo questo periodo da escluso?
"Si sta allenando più duramente che mai. A casa ha una palestra, in giardino e in garage. Quindi oltre al lavoro che fa col club, si allena anche a casa, da solo. Questo dimostra la sua professionalità, tutta la sua serietà. Inoltre, fuori dal campo, è impegnato anche nei suoi progetti imprenditoriali. Mesut ha iniziato un suo brand personale, M10 Streetwear, a novembre, che vende in 70 diversi paesi del mondo e questo mostra il suo appeal e la fanbase globale".
Mesut è sempre stato attivo anche sul lato sociale
"Certamente. Le iniziative di charity hanno giocato un ruolo sempre preponderante nella vita di Mesut. Durante la pandemia ha sempre cercato di aiutare gli altri e di restituire tanto di quel che ha avuto. L'operazione The BigShoe a cui contribuisce ogni mese è ripartita, aiutando a cambiare la vita di tanti ragazzi e bambini in tutto il mondo. Qui a Londra, invece, Mesut sta portando avanti un progetto per 40mila pasti gratuiti per coloro che ne avranno necessità durante le vacanze di Natale".
Visto da fuori. Il giocatore più pagato di tutta l'ultima Europa League, uno dei più pagati al mondo, non gioca. Uno spreco di soldi. Avete mai parlato di una risoluzione o di un accordo a riguardo?
"E' una vergogna che Mesut non stia giocando. Chiaro, tutti si concentrano sul suo stipendio e capisco anche il perché. Però, da una prospettiva personale, dico che è uno spreco considerato il suo talento e la sua creatività. Ho parlato con l'Arsenal alcuni giorni prima della campagna trasferimenti estiva e ho detto loro i sentimenti di Mesut, la sua voglia di restare e quanto amasse il club. E non mi hanno mai detto che non sarebbe stato messo in lista".
Sul serio?
"Esatto. Non me lo hanno comunicato. E' stata una sorpresa per tutti noi, qualcosa che chiaramente lo ha colpito duramente".
Lascerà l'Arsenal a gennaio?
"Anche un giorno solo è un periodo lungo nel calcio, non si può mai sapere... Chiaro, ci sono tanti club interessati nel prenderlo. Questo non è mai campiato ma non è cambiata neanche la sua volontà di onorare il suo contratto e giocare ancora. E' un uomo di parola, leale, e la lealtà è dura da trovare in questi tempi".
Magari un giorno lo vedremo a giocare in Italia, magari alla Juventus, al Milan o all'Inter
"Magari un giorno, why not? La Serie A una grande lega e sono certo che queste squadre potrebbero beneficiare delle capacità di Mesut Ozil. E' un numero 10 puro, tanti club italiani giocano con un calciatore in quel ruolo. Però, ribadisco: si sta concentrando totalmente sui suoi allenamenti col club e a casa, sulla beneficienza e sui suoi business fuori dal campo. Non sta pensando ad altre società se non a quella con cui è adesso sotto contratto".