
Magnanelli: "In Fiorentina-Sassuolo la rottura del crociato, al ritorno il rientro: ecco come andò"
Francesco Magnanelli, capitano del Sassuolo negli anni in cui la squadra ha conquistato anche l'Europa e attuale tecnico della Juventus Primavera, al convegno Mapei Sport ha raccontato quanto scalpita un atleta costretto in panchina e come il mister può/deve tenerlo a freno con il resto dello staff tecnico.
Ecco le sue parole: "Da giocatore non volevo mai uscire dal campo e ne ho pagato le conseguenze perché ho avuto un infortunio al crociato contro la Fiorentina a dicembre e ho cercato di rientrare il prima possibile. Sapevo di essermi rotto il ginocchio ma provavo a dirmi dell'altro. È una sensazione strana che si ha in quel momento e attaccandomi alla forza di resilienza, la competizione, di voler tornare in campo e voler risalire subito in sella, e io di ritorno contro la Fiorentina fissai subito la data per il rientro ed era la gara di ritorno con la Fiorentina e io contro la Fiorentina al ritorno ero in panchina".
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Le differenze tra giocatore e allenatore: "È importante la forza di volontà, ci deve essere il supporto dello staff e della società, ci deve essere la forza del giocatore di mettere il recupero davanti a tutto. Io il primo mese e mezzo sono andato via per concentrarmi h24, non perché non volessi stare lì, ma perché volevo concentrarmi sul recupero. Ora tutto questo lo vivo da allenatore. La sfumatura sta nel capire dove spingersi e dove spingere il ragazzo e l'altra bravura è supportare i ragazzi durante gli infortuni, sostenerli con una parola, andare a vedere sul campo quando si allenano".







