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Luca Moro: "Vivo a Sassuolo e sto benissimo. Grosso, il video di Lewandoski, tifosi: dico tutto"
Oggi alle 09:49News
di Sarah G. Comotto
per Sassuolonews.net

Luca Moro: "Vivo a Sassuolo e sto benissimo. Grosso, il video di Lewandoski, tifosi: dico tutto"

In giro per Sassuolo con Luca Moro: l'attaccante neroverde, in gol a Frosinone, racconta i suoi inizi in neroverde, il Catania e non solo

In giro per Sassuolo con Luca Moro, attaccante del Sassuolo, che ha parlato a SassuoloChannel della sua esperienza in neroverde a 360°. Ecco le sue dichiarazioni: "Io ho scelto di vivere a Sassuolo e devo dire che mi sto trovando molto bene. È un paese molto ricco di eventi, c'è sempre movimento, le Piazze si colorano soprattutto adesso che è Natale. Si sta bene e ovviamente non è una città grossa però c'è tutto per star bene e si può stare tranquilli in questo paese che ti accoglie diciamo nel migliore dei modi. Per noi, per giocare a calcio c'è tutto. Io qua ho fatto L'esperienza di di provare a fare i tortellini insieme a Odenthal, è stata un'esperienza sicuramente strana perché io non avevo mai fatto la pasta a mano e l'ho sempre vista fare magari da mia mamma però non ho mai avuto la voglia e anche l'opportunità di farla perché io di solito la mangiavo ma è stato bello per sentirmi proprio di Sassuolo.

Che rapporto hai con l'alimentazione?
"Con l'alimentazione è un rapporto molto bello. Ci tengo a sentirmi bene, a sentirmi in forma e penso che l'alimentazione sia la chiave per noi sportivi dal momento che grazie all'alimentazione riesci a trovare delle energie che magari senza di questa non possiamo trovare e il nostro è uno sport che ha bisogno di molte piccolezze e penso che l'alimentazione sia una di queste. Al Sassuolo siamo anche fortunati ad avere un nutrizionista molto competente, quindi visto che abbiamo tutte le possibilità non vedo il perché di non sfruttarle".

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Che rapporto hai con gli animali?
"Io qua a casa Sassuolo ho una cagnolina mentre anche a Padova ho un cane, a casa con i miei genitori ,e qui la mia cagnolina si chiama Chanel invece a casa un'altra cagnolina che si chiama Laila ci teniamo molto sia io che la mia fidanzata che anche la mia famiglia. Ci piacciono molto gli animali e so anche che il Sassuolo ha avuto un'iniziativa con l'adozione dei cani e penso che sia molto bella come iniziativa appunto colgo l'occasione per chi fosse interessato nell'andare a visitare il canile e se può dare una mano volentieri".

Qual è stato il tuo primo impatto col Sassuolo?
"Quando son venuto qui al Sassuolo le prime volte ho fatto gli allenamenti in prima squadra e ho trovato una qualità enorme. C'erano giocatori come Scamacca, Frattesi e io venivo da un ambiente di serie C dove sì eravamo una buona squadra però il livello era totalmente diverso. Poi sono arrivato qui e devo dire che il centro sportivo è stata la prima cosa che mi ha colpito, dalla modernità delle attrezzature al personale, al numero di persone appunto che seguivano costantemente la squadra e diciamo che per me è stato bello. Mi sono trovato in una realtà molto più grande di quella a cui ero abituato io".

Berardi?
"Penso che Berardi sia un giocatore fantastico, o sappiamo tutti, però oltre a questo è anche una persona fantastica perché lui si è ambientato nella serie B, si è messo in discussione, si è ripreso dopo un infortunio molto difficile però penso che sia proprio il suo carisma che ci sta aiutando molto perché mette sempre al primo posto la squadra e aiuta i compagni e penso che avere il consiglio e l'aiuto di un giocatore così ti dà la spinta in più".

Il Catania?
"L'esperienza di Catania è partita subito alla grande. È stato un periodo dove tutte le cose giravano per il meglio. Mi ha aiutato molto anche la squadra perché essendo la mia prima vera esperienza tra i grandi, oltre alla parentesi con la Spal, è stata un'esperienza che mi ha formato molto anche dal punto di vista caratteriale perché mi sono trovato in una città distante dalla mia in cui non mi aspettavo magari all'inizio di trovarmi, però è stata talmente formidabile che è impossibile da dimenticare. È stato un periodo dove i gol venivano partita dopo partita. Sicuramente l'apice di quell'anno è stata la partita col Palermo, il derby, che lì è sentitissimo ed è stata una partita fantastica dove sono riuscito a fare una doppietta e il calore che ho sentito appena è entrata la palla in rete è qualcosa che non mi scorderò mai perché la presenza di tutte quelle persone allo stadio è stata qualcosa di fenomenale.

Qual è il ricordo a cui sei più legato?
"Ecco una cosa sicuramente a cui ci tengo particolarmente è il video che mi è arrivato di Lewandowski e io sono stato pietrificato, sono rimasto così, 5 secondi in cui non ci credevo realmente anche perché Lewandowski è un idolo e e quindi trovarsi un video di uno come lui che ti saluta, ti fai i complimenti non è cosa da poco. Tutt'ora lo tengo salvato, ogni tanto mi capita di riguardarlo volentieri".

Grosso?
"Mister Grosso l'avevo già avuto a Frosinone, sapevo già all'inizio di quest'anno che tipo di persona fosse. Fiin dall'inizio è stato chiaro con me, mi ha detto che comunque mi conosce come giocatore, che aveva fiducia nelle mie capacità e che mi riteneva un giocatore che potesse restare in questa squadra perché potevo dare una mano e un contributo per il progetto, per l'obiettivo. Penso che sia un grande allenatore, lo testimonia anche il fatto della vittoria del campionato a Frosinone dove contro tutte le aspettative iniziali abbiamo saputo portare a casa il campionato grazie anche al legame che ha che ha costruito con noi giocatori".

Cosa pensi del tuo rendimento sin qui?
"Quest'anno a livello di rendimento personale io so che devo farmi trovare pronto ogni qualvolta il mister me lo chieda. Penso che i gol fatti siano frutto del dell'allenamento quotidiano, del fatto che anche se magari ci sono state stagioni che ho avuto più minuti quest'anno mi sento cresciuto grazie alla qualità che c'è in questa squadra e dal fatto che sono in una squadra numerosa che per ottenere ognuno il proprio spazio ci sia bisogno di dare il 120% ogni giorno all'allenamento".

Quanto è importante per te la famiglia?
"Nel mio percorso devo dire che è stata fondamentale la mia famiglia perché mi ha sempre spinto a mantenere una grossa attenzione sia dal punto di vista calcistico ma anche dal punto di vista scolastico perché mi ha sempre spinto nel continuare ad affrontare la vita come un ragazzo normale e non un ragazzo che dovesse arrivare per forza nel calcio e questo penso sia stato fondamentale nel disciplinarmi, nel rendermi conto che i sacrifici da dover fare per poter arrivare a fare il calciatore sono tanti, che la vita di tutti i giorni non poteva essere uguale a quella dei miei coetanei e questo penso che formi molto i ragazzi e gli adolescenti che potrebbero prendere vie sbagliate e perdersi durante il percorso, invece a me è stata molto d'aiuto questa cosa che a casa mia se non andavo bene a scuola non andavo all'allenamento e quindi per la passione che avevo non potevo saltare un allenamento per colpa della scuola e quindi anche se andavi a casa tardi e studiavi alla sera dovevo farlo con lo sforzo".

Com'è cambiato il ruolo del centravanti?
"Fare il centravanti nel calcio moderno è cambiato, non è più un ruolo in cui basta aspettare la palla in area e farsi trovare pronto negli ultimi metri. Adesso gli allenatori chiedono al proprio attaccante di sacrificarsi anche in fase difensiva ma così come penso che se l'attaccante non gioca bene non rende bene la squadra perché adesso il centravanti deve saper legare il gioco con tutti gli altri ruoli e saper mandare anche al tiro altri giocatori, non è più solo l'unico che finalizza. Adesso col gioco moderno tutti devono saper far tutto".

Tifosi?
"In poche parole Sassuolo ovviamente non è una città grossa e quindi non può avere la tifoseria di Milan o Inter però a noi fa piacere che anche nelle ultime partite sia aumentato il supporto da parte loro, ci fa piacere vedere che la curva un po' si sta riempiendo e ci fa piacere andare sotto la curva dopo le vittorie perché noi abbiamo bisogno del supporto della nostra gente, sentire che comunque c'è qualcuno fuori che viene a vedere volentieri la nostra partita è un punto a nostro favore e avere sempre più gente fa sì che le cose vadano sempre meglio e vuol dire anche che noi stiamo andando bene, perché se portiamo gente allo stadio vuol dire che la gente è felice di venire a vederci e colgo l'occasione per fare l'augurio di buone feste a tutti i
tifosi del Sassuolo e a tutte le famiglie e a tutte le persone che ci seguono volentieri e speriamo che queste feste portino felicità".

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