Sassuolo Femminile, altro che Champions League: senza svolta si fa la fine dei maschi
Domenica il Sassuolo Femminile torna in campo per affrontare il Milan Femminile in una sfida che si preannuncia di vitale importanza per entrambe le squadre ma in particolare per le neroverdi. L'avvio di stagione del Sassuolo è stato indubbiamente al di sotto delle aspettative. La squadra attualmente si trova ultima in classifica, dopo sette giornate, senza aver conquistato una sola vittoria dopo aver racimolato un solo punto in casa della Roma. Il cammino è stato costellato da sconfitte pesanti, con una media allarmante di tre gol incassati a partita che hanno portato il Sassuolo Femminile ad essere una delle difese più perforate d'Europa.
I segni di una crisi profonda emergono chiaramente, mettendo in luce tanti aspetti negativi in questo inizio di avventura per mister Gian Loris Rossi. L'allenatore, alla sua prima vera esperienza alla guida di un club (dopo una breve parentesi con la Sampdoria), è stato chiamato a un compito estremamente complesso: non far rimpiangere Gianpiero Piovani, il quale ha guidato il Sassuolo a risultati eccellenti e ha alzato notevolmente l'asticella delle aspettative.
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All'inizio della stagione, durante la presentazione, l'ambiente sembrava carico di entusiasmo e ottimismo. Un clima di grande determinazione era palpabile, accompagnato da risposte positive nelle interviste: la parola “ambizione” risuonava costantemente. Ma cosa significa davvero “ambizione” per una squadra reduce da un quarto posto? Significa aspirare a migliorare, puntando a un possibile terzo posto e quindi alla qualificazione per la Champions League.
Tuttavia, il calcio è imprevedibile, e sebbene ci siano ancora tanti punti a disposizione, la realtà per il Sassuolo è ben diversa: attualmente si trova a lottare per la salvezza. La rosa ha subito diverse modifiche, un'abitudine consolidata ogni stagione, e anche se ci sono elementi promettenti come Gina Chmielinski, autrice di quattro gol in avvio, oppure il solido apporto di Cecilia Prugna e Lana Clelland (quest'ultima ora infortunata) ma anche di Sam Fisher, un'altra delle nuove che sta funzionando, l'equilibrio di squadra sembra mancare nel complesso.
Il Sassuolo di Rossi ha attualmente una delle peggiori difese d'Europa. I tanti errori individuali hanno pesato, ma la mancanza di coesione e di movimenti sincronizzati ha evidenziato un evidente deficit di squadra. La sconfitta contro il Como ha rimesso in discussione la solidità difensiva: il rendimento di Benedetta Orsi, centrale che non ha convinto, lascia dubbi, specialmente in assenza di Maria Luisa Filangeri, storica leader del reparto difensivo, che ha scelto di vestire la maglia della Fiorentina in estate. Caroline Pleidrup ha mostrato di avere qualità e talento, ma manca della leadership necessaria per guidare una retroguardia in difficoltà.
La continua ricerca della giusta formazione e i cambi in porta, con Durand superata nelle ultime uscite da Lia Lonni, potrebbero influenzare il morale all'interno dello spogliatoio, in particolare quando i risultati stentano ad arrivare. Se inizialmente si poteva giustificare il poco bottino raccolto con un calendario difficile, che ha visto sfide contro Juventus e Roma, non si può però ignorare il calo di rendimento in altre partite, come quelle contro Napoli e Lazio (con la squadra rimasta in dieci per un’ora) e, infine, contro il Como, dove, dopo una buona reazione iniziale, si sono evidenziate le fragilità sotto pressione.
Insomma, un solo punto in sette giornate rappresenta un bottino ben al di sotto delle ambizioni del Sassuolo, che sulla carta avrebbe dovuto e potuto sperare in una classifica ben più confortante. Riflessioni all'inizio della scorsa settimana con la sosta in arrivo e ormai superata. Riflessioni superate e fiducia a mister Gian Loris Rossi rinnovata e ci si attende una rapida inversione di tendenza anche per non fare la (brutta) fine che hanno fatto i maschi nella passata stagione.