Nazionale, pronto un pool di saggi per la crisi: tra i nomi Marotta e Giuntoli

"Abbiamo già iniziato a individuare tecnici di grande esperienza che lavorano nei club di Serie A per costituire un organo consultivo per il presidente federale e per individuare una strategia per i ragazzi e i giovani", ha annunciato Gabriele Gravina nella conferenza stampa il giorno dopo l'eliminazione dell'Italia. Il fallimento dell'Italia agli Europei ha scatenato pesanti polemiche e dibattiti, soprattutto a livello politico. La conferenza stampa del presidente della FIGC Gabriele Gravina ha evidenziato le responsabilità diffuse nell'intero sistema federale del calcio italiano, comprese le leghe e i campionati. 

In seguito a questo duro confronto, Gravina ha lanciato un appello per cercare di uscire da questa fase di crisi. Ha invitato alla collaborazione e alla cooperazione tra la Federazione e la Lega Serie A, sia a livello politico che operativo. È emersa la necessità di riforme e di rinnovamento all'interno dell'ambiente calcistico italiano. Gravina vorrebbe maggior interazione e soprattutto cooperazione con la Lega Serie A, non solo a livello politico, ma anche operativo in vista delle elezioni di marzo e delle già citate e argomento di scontro diretto, riforme federali. In questo senso sta cercando di ampliare e potenziare la commissione FIGC-Serie A (che è già esistente ma mai operativa) in cui inserire una serie di "saggi", ovvero di dirigenti capaci e già ai vertici e che possano portare ad un nuovo percorso di condivisione.

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Per questo motivo, Gravina intende potenziare la commissione inserendo figure di spicco come Beppe Marotta (Inter), Cristiano Giuntoli (Juventus), Giovanni Sartori (Bologna) e Umberto Marino (Atalanta): questi i primi nomi riportati dal Corriere dello Sport ma la lista è destinata ad allargarsi. Questi dirigenti sono stati identificati come saggi capaci di portare avanti un percorso di condivisione e di ricostruzione del rapporto tra le due istituzioni, che si è deteriorato nel tempo.

l coinvolgimento di queste figure di vertice del calcio italiano, che hanno già dimostrato competenza e leadership nei rispettivi club, potrebbe essere un passo importante per affrontare e superare le criticità emerse durante gli Europei e per porre le basi per un futuro più solido e armonioso nel calcio italiano. È evidente che la delusione per il fallimento degli Europei abbia scosso il sistema calcistico italiano, ma è altrettanto chiaro che questa situazione potrebbe diventare un'opportunità per un cambio di rotta e un rilancio del calcio nel nostro Paese, passando per una volta dalle parole ai fatti.