
IL SAMPDORIANO - Fiducia e preoccupazioni, i motivi
Non è cambiato nulla, oppure è giusto essere preoccupati ma ottimisti? Io opto per la seconda risposta. La classifica faceva e fa tuttora paura, è un dato di fatto, come del resto la constatazione che soltanto da Mantova in poi abbiamo iniziato ad intravedere e poi a vedere una Squadra. Tutti i mesi precedenti sono stati letteralmente buttati via tra non partite, aspettative mai confermate sul campo e tanto caos.
Sono fiducioso perchè il recente rendimento in termini di prestazioni e, almeno in parte, di punti dimostra il giusto cammino intrapreso. In quattro gare casalinghe otto punti raccolti e il Ferraris non è più facile terra di conquista per chiunque (nemmeno per la capolista), subiamo pochi goal, la squadra lotta, crea occasioni, denota compattezza, si è tolta la paura e diversi rinforzi invernali stanno dando un contributo di rilievo, in primis Altare e Curto.
E allora perchè resto preoccupato? Perchè nonostante tutto manca finora lo sprint decisivo che avrebbe potuto avvenire a Bolzano dopo quel filotto di due successi consecutivi. Con Sassuolo, Bari e Palermo la Sampdoria ha mostrato di essere rimasta sul pezzo dopo il suicidio di massa a Bolzano e non essersi persa, ma mancano almeno tre/quattro punti che potevano e dovevano arrivare, soprattutto per quanto avvenuto lontano dal Ferraris. Tra Mantova, Sudtirol e Bari abbiamo subito una rimonta di due reti, ci siamo fatti male da soli e non abbiamo concretizzato quanto costruito. A prescindere dal numero di punte impiegate contemporaneamente, in considerazione dell'autonomia di ciascun giocatore.
E arriviamo quindi ad uno dei punti cruciali. Dobbiamo finalizzare meglio, servono vittorie in particolare negli scontri diretti. Reggiana e Carrarese in trasferta, Cittadella (temibile in gare esterne, Pisa e Juve Stabia ne sanno qualcosa) e Frosinone in casa, lasciando da parte la Salernitana, con la speranza di aver chiuso la pratica salvezza prima dell'ultima giornata. Da queste gare servono i punti per allontanarci definitivamente dal calderone salvezza che interessa praticamente metà delle compagini cadette, e affrontare con maggiore scioltezza le gare restanti.
Anche squadre apparentemente alla deriva come Cosenza, Frosinone e Salernitana ci credono ancora, il Sudtirol si è rigenerato con la cura Castori, mentre Carrarese, Mantova e Reggiana sono in netto calo, oltre all'imprevedibile Cittadella e al Brescia con la panchina sempre traballante. Abbiamo tutti i mezzi per uscirne al meglio ma il tempo stringe. Il margine di errore è sempre più ridotto, con l'augurio di poter terminare in undici le prossime gare. Il cammino è già pieno di insidie, se poi ce lo rendiamo ancora più tortuoso... diventa autolesionismo puro. Dai Doria, torna con i tre punti a partire da Reggio!







