Breda in attesa del vero Adelaide. Con la Carrarese la miglior prova della sua opaca stagione
Il rientro in gruppo e il sospiro di sollievo. Il “gironcino” di Jeff Reine-Adelaide si appresta a completarsi. Nel turno d’andata il centrocampista francese aveva illuminato con i suoi lampi di tecnica il gioco della Salernitana nelle sfide con Reggiana e Catanzaro, prima dello stop con i calabresi per poi ritornare a disposizione con Sassuolo e Carrarese.
Mancano solo i toscani, prossimi avversari dei granata, per completare l’incredibile coincidenza dopo il giro di boa di fine dicembre. L’intruso nel conteggio delle gare disputate nel girone di ritorno è il Pisa, con i 45’ dell’Arena Garibaldi senza sussulti per una sconfitta che ancora brucia.
Una cometa, capace di illuminare per qualità e giocate da applausi ma anche di spegnersi troppo presto. Appena 446 i minuti disputati e tanti, troppi problemi fisici. Breda vuole centellinarlo, consapevole dell’indiscussa cifra tecnica e della visione di gioco dell’ex Arsenal e Lione su tutte. Nei prossimi due allenamenti capirà se si potrà contare sul francese.
Magari puntando anche sull’amarcord con la Carrarese: era lo scorso 1 dicembre quando Reine-Adelaide si prese l’Arechi trasformando il silenzio per la contestazione alla squadra in applausi scroscianti. 59 minuti di intelligenza tattica e giocate da categoria superiore, fondamentali per costruire il 4-1 finale, unico guizzo dell’era Colantuono.
Un bagliore tra gli stop fisici e il rammarico per quel “cosa sarebbe stato se…” che accompagna non solo la sua esperienza in maglia granata ma anche la sua carriera. A Catanzaro andò a muso duro con gli ultras che con qualche settimane di ritardo hanno chiarito il post-partita concitato. Nella mente del calciatore balzò anche l’idea di un addio cestinata però dopo aver parlato con il ds Valentini e con Breda.