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Salernitana, la fantasia torna al potere? Possibile un rilancioTUTTO mercato WEB
ieri alle 23:30News
di Raffaella Sergio
per Tuttosalernitana.com

Salernitana, la fantasia torna al potere? Possibile un rilancio

Tempi duri a Salerno per la fantasia, l'estro e la tecnica pura da quando è arrivato Roberto Breda sulla panchina della Salernitana, pronto a sacrificare queste caratteristiche in nome di maggiore pragmatismo di squadra e concretezza offensiva. Un modulo più compatto e accorto che punti ad un maggiore equilibrio in campo e che possa risultare impreziosito dalla presenza di due punte pure in attacco è parso subito essere nelle preferenze dell'allenatore trevigiano. Roberto Soriano, calciatore esperto, estroso e dal tasso tecnico importante, è praticamente uscito dai radar della guida tecnica granata, non venendo quasi mai impiegato in queste ultime tre partite. Daniele Verde, forse il più talentuoso e creativo nella Salernitana attuale, è parso finora tutt'altro che un elemento imprescindibile nello scacchiere tattico dell'ex regista della Bersagliera anni novanta. Franco Tongya, altro giocatore che avrebbe nelle sue corde la possibilità di rompere gli equilibri in favore dei campani, ha trovato spazio ma in posizione di mezzala classica, collocazione dove, anche con altri allenatori, ha dimostrato di soffrire alquanto. Hrustic non è pervenuto con Breda, così come sono iniziati tempi magri per i vari Braaf, Kallon e Tello, quest'ultimo al momento, però, indisponibile per una lunga squalifica.

Mezzepunte e attaccanti esterni più votati a svariare, aprire spazi e fare gioco di cucitura con la mediana che a gonfiare la rete avversaria non sarebbero i giocatori le cui caratteristiche entusiasmano Breda, indirizzato verso attaccanti puri, per lo più centrali, di area di rigore o comunque bravi ad attaccare la profondità e a ergersi come punti di riferimento offensivi. Il 3-5-2 in fase di possesso, pronto a divenire 5-3-2 in fase di non possesso, non può prescindere ovviamente dai suoi quinti e dalla cabina di regia, in quanto sono questi gli elementi, uniti a mezzali di corsa e inserimento, che devono conferire incisività e imprevedibilità ad un gioco di attacco altrimenti piatto e leggibile. La Salernitana di Breda, almeno finora, è apparsa appunto spesso prevedibile in attacco e in difficoltà a creare occasioni da rete, soprattutto in presenza di avversari chiusi che l' hanno aspettata, mentre con un Sassuolo più votato al gioco e alla costruzione le cose sono andate meglio. I granata in chiave marcature sono, altresì, sembrati poter essere un po' Cerri dipendenti, almeno ora che Raimondo appare indietro di condizione e a livello di inserimento nella sua nuova squadra, al punto che a Pisa, con l' ex Como reduce da una settimana difficile per noie fisiche, il livello di pericolosità davanti del cavalluccio marino ha subito un sensibile regresso, al netto di una lunga superiorità numerica all'attivo. 

Il problema, tuttavia, partirebbe più da lontano, dato che, già con Martusciello e Colantuono in panca, la Salernitana ha palesato una costante difficoltà a riempire l' area rivale, perché, lo si sa, non conta tanto quante punte di ruolo schieri, bensì con quanti uomini sviluppi la fase offensiva ed assalti l' area avversaria. Roberto Breda, probabilmente, vuoi per esigenze di punti dettate dalla classifica, vuoi per la priorità data alla solidità difensiva, vuoi ancora per una percezione di condizioni non ottimali dei suoi uomini più tecnici e fantasiosi, ha finora sposato a Salerno il pragmatico 3-5-2. L' ex biondo play granata, tuttavia, è noto in carriera per aver adottato anche un altro ben differente modulo iniziale, quel 4-3-1-2 che è in grado di fare giocare in contemporanea sia il regista che il trequartista, con esito di avere potenzialmente il massimo di imprevedibilità e efficacia nel gioco di attacco, grazie alla rapidità e qualità della fase di rifinitura. Ad Ascoli più spesso, e a tratti a Terni, con Breda si è vista schierata la squadra con questo ultimo assetto tattico, ciò a riprova che il trevigiano tutto è fuorché un integralista, in nome di una propensione non tanto a difendere bensì a fare gioco e a creare problemi alle difese rivali. Improbabile che a Salerno si veda questo 4-3-1-2, data la mancanza assodata nell'organico del club di patron Iervolino di terzini in grado, per caratteristiche, di ben disimpegnarsi in una linea difensiva a quattro elementi.

Potrebbe, però, esservi da parte di mister Breda una virata sul più offensivo 3-4-1-2, con il duo Cerri-Raimondo davanti e , soprattutto, Amatucci e Verde insieme dai primo minuto, è ciò probabilmente anche a partire dal prossimo match interno contro la Cremonese. Assodato che sugli esterni, per ovvie motivazioni di equilibrio di squadra avremo la compresenza di difensori collocati in mediana a tutta fascia (Stojanovic o Njoh a sinistra e Ghiglione o Gentile a destra), chi potrebbe agire con l' ex primavera viola in mezzo al campo? Il ballottaggio è sin da ora aperto, con Caligara favorito su Reine-Adelaide,

Girelli ed il quasi certo partente Maggiore, così come nel ruolo di trequartista il favorito Verde potrebbe essere insidiato da un avanzato Tongya o proprio da Soriano, che solo così potrebbe essere rilasciato come titolare da Breda, mentre è meno facile che possano avere, in questa posizione, chance di utilizzo Braaf e Hrustic. Alternativa ulteriore, ma con meno probabilità di attuazione, sarebbe quel 3-4-2-1 spesso proposto da Stefano Colantuono, che vedrebbe oggi insieme in campo due trequartisti, Verde e Soriano, a supporto dell'unica punta Cerri. L' italo-tedesco ex Bologna o parte alla fine del mercato di gennaio oppure andrà incontro ad un probabile rilancio in granata, dato che, del resto, se rimane a Salerno, sarebbe singolare non possa dire la sua in questa attuale non certo eccelsa Salernitana.