Il mercato è davvero la panacea di tutti i mali?
Il conto alla rovescia è ormai iniziato, alla mezzanotte del prossimo 3 febbraio si chiuderanno i battenti della sessione del calciomercato di riparazione, dalla quale emergeranno le rose definitive che chiuderanno questo campionato. Cosa aspettarsi dalla Salernitana? Non credo sia tanto questo il punto, non perché i giocatori non servano, ci mancherebbe altro, ma perché alcuni di loro sono già arrivati e, seppur qualcuno abbia avuto anche un impasto decisamente positivo, l'inversione di rotta non è ancora arrivata. Non bastano certo di gol di Alberto Cerri a cambiare la stagione, se non hanno un seguito anche altrove. Dove per altrove si intende un atteggiamento collettivo.
E anche qui, non voglio crocifiggere più del dovuto la squadra, chi c'è stato, chi l'ha guidata prima di mister Breda, Breda stesso o i vari dirigenti che si sono susseguiti in questa ennesima annata convulsa. Il problema è l'ambiente - tifoseria e città esclusa -, eccessivamente depresso e mai davvero spronato al cambio di passo; il problema sono state le incertezze societarie, i tira e molla; i problemi sono state le tante parole dette senza fatti a supporti. Il problema è tutto quello che ha creato un clima di malessere che si è riversato poi anche dentro lo spogliatoio.
Mi chiedo quindi se sia davvero il mercato di riparazione la panacea di tutti i mali, ma la risposta temo sia "no". Perché, come già detto, non basta Alberto Cerri, se ad Alberto Cerri non si dà eco. La classifica parla chiaro, terzultimo posto con tre soli punti di vantaggio da un Cosenza ultimo - e da anni in lotta per salvarsi - e penalizzato di ben quattro punti; altrimenti sarebbe stato persino penultimo posto. Ben accetti nuovi volti, soprattutto se funzionali al progetto, ma serve anche altro.