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Walter Sabatini: "Impresa unica quella del 7%. Ho sbagliato a ritornare, chiedo scusa per come è finita"
Oggi alle 11:00News
di Lorenzo Portanova
per Tuttosalernitana.com

Walter Sabatini: "Impresa unica quella del 7%. Ho sbagliato a ritornare, chiedo scusa per come è finita"

Nel corso della lunga intervista a NetBetNews, Walter Sabatini ha ricordato con grande emozione la sua parentesi alla Salernitana. "Cosa mi ha spinto ad accettare la Salernitana? Il senso della sfida di cui ho sempre vissuto. La sfida è sempre stata motivante per me. Quando ero piccolo e si giocava con gli amici in piazzetta, volevo sempre giocare in inferiorità numerica perché c’era un senso eroico nel vincere. Un sentimento che mi è rimasto anche da professionista".

A Salerno un Instant Team, con 15 giocatori arrivati in 15 giorni.
"Sono andato a Salerno proprio perché volevo una sfida impossibile, e quella era una sfida impossibile. Poi si è mostrata una sfida possibile perché ci siamo salvati. Ed è stata una bella storia, per noi, per la città, e anche per il calcio. Questi ribaltamenti, una sfida vinta, sono grande stimolo per le persone. La gente si affeziona molto a queste storie, come successe per il Cagliari o il Verona quando vinsero i campionati. Noi siamo un po’ romantici in Italia, queste cose fanno bene a tutti".

Il mantra del 7%.
"Non ho mai fatto celebrazioni perché non sono abituato, ma da un punto di vista professionale quella è stata veramente un’impresa fenomenale. Chi era con me sa bene cosa ha rappresentato il 7%. Veniva fuori semplicemente da un calcolo che emergeva dai sondaggi sui media che ci davano retrocessi al 93%. Questo significava che avevamo il 7% di possibilità di salvarci. È stata una cosa dialetticamente fortunata. È stata una mia piccola invenzione, ci serviva un mantra che unisse le persone. Ed è stata una grande gioia per Salerno, che è una città generosa, educata".

Nella seconda esperienza invece non è riuscito a lasciare il segno.
"Un mio imperdonabile errore è stato ritornarci, perché non ho potuto incidere come avrei dovuto. Nel giro di un mese sono stato vittima di tutte le sciagure scheletriche immaginabili. Prima mi si è mossa una vertebra e ho dovuto passare le mie giornate a letto. Subito dopo essermi operato mi son fratturato il femore. Significa che a Salerno non sono mai potuto andare, e quando sei in quel tipo di lotta la presenza fisica conta più di qualsiasi altra cosa. La mia presenza ha un senso, perché il mio impatto con i gruppi è sempre stato notevole. Non esserci stato ha messo la firma sulla retrocessione e chiedo profondamente scusa a una città che mi ha amato e che io ho ricambiato".