Salernitana, è crisi: altro ko, col Cesena è già decisiva. L'Arechi sarà semideserto
Tornando a ieri e alla valutazione complessiva della stagione, è evidente che ci siano calciatori che non stanno rendendo.
Bronn alterna buoni interventi a errori grossolani, Tello è incomprensibilmente titolare quasi a prescindere pur avendo fatto male anche in categorie inferiori, Braaf e Kallon sono ormai facilmente marcabili dagli avversari, Torregrossa ha avuto un approccio pessimo e Wlodarkzyc è acerbo per la B. Se poi aggiungiamo il rendimento negativo di Maggiore, Hrustic, Simy e Njoh possiamo ben capire che, a gennaio, sarà obbligatorio intervenire con 3-4 pedine di spessore che colmino le lacune tecniche e numeriche consentendo alla Salernitana di assicurarsi quantomeno una salvezza tranquilla. I tifosi, ovviamente, si aspettavano di più dopo una retrocessione come quella della passata stagione e con un'estate, come detto, di incassi milionari e senza precedenti. "Non abbiamo lesinato sforzi economici" ha detto più volte l'amministratore delegato Maurizio Milan, ma a questa squadra mancano come il pane un centrale difensivo forte, due centrocampisti, un esterno che salti l'uomo e un goleador vero. La piazza, dopo aver appoggiato con commovente ed encomiabile passione, il nuovo corso senza polemiche nè contestazioni, sta perdendo entusiasmo e inizia a mugugnare. Erano in 1200 a Cremona, hanno cantato incessantemente dal primo al novantesettesimo sotto la pioggia tornando a casa con visibile delusione. In precedenza l'Arechi ha ospitato mediamente 15mila spettatori reggendo il confronto con stadi di serie A. Ora si rischia un progressivo allontanamento, come testimoniato dalla prevendita flop per la gara di martedì sera col Cesena che, se non vinta, aprirebbe ufficialmente la crisi e costringerebbe davvero a guardarsi alle spalle.