Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / roma / Interviste
Tovalieri: "Dovbyk deve dare di più"TUTTO mercato WEB
ieri alle 02:00Interviste
di Redazione VG
per Vocegiallorossa.it

Tovalieri: "Dovbyk deve dare di più"

Sandro Tovalieri, ex allenatore della Roma, è intervenuto alla trasmissione “Bar Forza Lupi”, su Centro Suono Sport 101.5 FM.

La prossima sfida della Roma è con il Lecce. Un avversario che evoca brutti ricordi.
“Con il Lecce ho perso uno scudetto alla penultima giornata nel 1986. Una giornata maledetta. Noi in testa alla classifica, loro già retrocessi. Andiamo in vantaggio dopo 5’, sembrava tutto facile e invece… Ci fanno due gol sul finire del primo tempo, il terzo a inizio ripresa. Eravamo ancora convinti di rimontare. Entrai nel finale, segnammo il secondo gol, provai in tutte le maniere a segnare o comunque a procurarmi un rigore, ma senza riuscirci. Ancora oggi non so darmi una spiegazione per quella partita. E pensare che, all’andata, li battemmo in casa per 3-0. Giocai una delle miei migliori partite, realizzando un gol e due assist. A fine stagione, ci consolammo vincendo la Coppa Italia contro la Sampdoria”.

A livello personale, fu per te una buona stagione. Eppure lasciasti la Roma, senza più fare ritorno. Perché?
“Chiesi io di andare via. Avevo davanti il Bomber Pruzzo. L’idea era quella di fare esperienza altrove, crescere e tornare più forte, da protagonista. Non andò così. Anche se, ai tempi di Mazzone, ci fu una concreta possibilità di rientrare a Roma. Era la stagione in cui mi ero trasferito all’Atalanta, ma, a Bergamo, non riuscivo ad ambientarmi. Mi chiamò Carletto e mi disse che nel giro di una settimana avrei firmato per la Roma. Quella settimana, in programma, c’era Bari-Atalanta. E che faccio io? Segno i miei primi due gol stagionali alla mia ex squadra e faccio saltare il trasferimento, perché il club nerazzurro blocca la mia cessione. Insomma, feci il professionista fino in fondo e addio Roma”.

Nella Roma, hai avuto una seconda carriera come allenatore delle giovanili e, fra gli altri, hai contribuito alla formazione di Lorenzo Pellegrini. Cosa gli sta succedendo?
“Mi piange il cuore nel vederlo in difficoltà, perché gli voglio bene. È stato capitano anche con me negli Allievi. Credo che vada aiutato, perché ha un carattere chiuso e, nei momenti negativi, ha avvertito il peso di essere capitano e romanista. Speravo che, dopo il gol nel derby, riuscisse ad uscirne fuori; invece, ha avuto alti e bassi. Ora, con l’infortunio di Dybala, potrà dimostrare, nelle prossime 9 partite, di avere ancora le qualità per aiutare la Roma e meritarsi magari il rinnovo. Sono convinto che il problema di Lorenzo non sia né tecnico, né fisico, ma solo mentale”.

Grazie a Ranieri, la Roma è tornata clamorosamente in corsa per l’Europa.
“Solo Ranieri poteva risolvere i problemi della Roma. Dopo l’esonero di De Rossi, è stata sbagliata la scelta di Juric e si sono persi tempo e punti preziosi. La squadra era allo sbando. Ranieri è riuscita a ricompattarla ed a tirare I fuori i reali valori dei giocatori. Dopo aver vinto il derby, in un momento di grande difficoltà, è crescita la fiducia e ora confrontarsi con squadre come Inter, Napoli, Atalanta o Juventus non fa più paura”.

A fine stagione, Ranieri sembra intenzionato a lasciare la guida della squadra. Quale allenatore potrebbe non farlo rimpiangere?
“Spero che arrivi un allenatore top. Altrimenti, farei di tutto per convincere Ranieri a restare. Molto dipenderà anche dal piazzamento finale. Se si entra in Champions, può fare un mercato importante e dare quelle garanzie tecniche che alcuni tecnici richiedono prima di accettare un incarico”.

Da bomber, un giudizio su Dovbyk?
“Il giudizio su un bomber dipende dal numero di gol che fa. Diciamo che sotto questo aspetto non sta facendo male. Piuttosto, non lo vedo partecipare al gioco della squadra, si fa spesso anticipare. Deve dare di più. Anche perché è costato tantissimo. Spero che sia solo un problema di ambientamento, come fu la prima stagione per Dzeko. Sicuramente, sta risentendo della situazione familiare in Ucraina e di qualche infortunio. Vorrei dare solo un consiglio al ragazzo: di esultare quando segna, di condividere quel momento di gioia con i suoi tifosi. Anche questo può aiutarlo”.