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Koné: "Ranieri mi chiede di giocare sia da 6 che da 8. Ho pensato tutta la notte al palo con l'Empoli"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 16:22Primo piano
di Luca d'Alessandro
per Vocegiallorossa.it

Koné: "Ranieri mi chiede di giocare sia da 6 che da 8. Ho pensato tutta la notte al palo con l'Empoli"

Manu Koné, dal ritiro della Francia, ha rilasciato questa intervista a L'Équipe. Eccone uno stralcio:  

Da quale centrocampista hai preso ispirazione?
«Quando ero piccolo, Yaya Touré e Paul Pogba. Era il sogno essere come loro. Crescendo, vedere cosa ha fatto Yaya Touré in Premier League è scioccante»

Una cosa che devi migliorare riguarda il livello disciplinare. Hai ricevuto otto ammonizioni in questa stagione. C'è una spiegazione?
«(Ride, ndr) Onestamente? Già gli arbitri sono un po' eccessivi. Ma quando sei un giocatore che ha voglia, inevitabilmente c’è un po’ di foga in eccesso. È vero che devo essere più attento perché potrebbe penalizzare la squadra. Ranieri mi chiede di migliorare su questo. Ma io mi impegno. Sto solo cercando di fare bene».

Un avversario ha mai provato a intimidirti fin dall'inizio?
«(Ride, ndr) Ne parlavo con Evan Ndicka a Roma. Abbiamo parlato delle nostre prime partite professionistiche e in una delle prime da titolare in Ligue 1 è stata contro il Lione. Ho commesso un errore nei confronti di Memphis Depay; lui si è arrabbiato e ammetto che ero un po' intimidito. Vedere Memphis Depay che ti urla contro e tutto il resto... Poi è calcio, niente mi spaventa. Ad esempio, a volte perdo palloni ma questo non mi rallenta. Se non ci provi, finirai la partita con rimpianti».

Ti ritrovi a rimuginare sulle azioni la sera quando torni a casa?
«Ovviamente! Fare il calciatore è duro, eh! A Empoli, ad esempio, ho colpito il palo. Ci ho pensato tutta la notte. In realtà, devo accettarlo. Avrei potuto tirare tra le gambe del portiere, avrei potuto fare un pallonetto. Ma ho dribblato il portiere e ho colpito il palo. Poco prima dell'azione, nello spazio di due secondi, mi pongo almeno venti domande. Te lo giuro! Tutto è troppo veloce. Vedo le gambe del portiere, vedo lo spazio sinistra, a destra, nell'angolo sinistro, nell'angolo destro, mi dico: "Lo sto superando" e colpisco il palo. Fortunatamente abbiamo vinto».

In quale posizione ti senti più forte?
«Ho sempre ritenuto che un centrocampista debba saper ricoprire tutti i ruoli in questa zona. Ho la capacità di fare sia il 6, sia l'8, ma sono un giocatore a cui piace chiamare, avere la palla e recuperarla. Francamente, se potessimo creare una posizione '6-8', sarebbe l’ideale (sorride, ndr). Mi piace essere in entrambe le zone ed è quello che mi chiede mister Ranieri».

Sei uno dei tre giocatori che subiscono più falli nei maggiori campionati europei. Lo sapevi?
«Sì. Ciò significa che proteggo abbastanza bene la mia palla e questo costringe i miei avversari a commettere falli. Ottenere calci piazzati è molto importante nel calcio moderno».

La lite con Guendouzi nel derby
«È stata l'atmosfera del derby a farci esagerare un po'. Ho parlato di questa partita con Mattéo durante tutti gli incontri precedenti. Ridevamo, anche con l'allenatore: "Ehi, il derby di Roma sarà duro!". Poi è successo quello che è successo. Lo accetto con un sorriso. È vero che non è stata una bella immagine, ma è pur sempre una partita di calcio. Soprattutto con Mattéo abbiamo chiarito subito dopo. L'ho chiamato e la cosa si è risolta».