Mancini: "È stata la partita più tosta delle ultime settimane"

Giancluca Mancini ha rilasciato le seguenti dichiarazioni dopo della vittoria contro il Como. 

Mancini a SKY

Tanta umiltà. 
"C'è da fare i complimenti al Como: è stata la partita più tosta nelle ultime settimane, ci pressavano altissimi senza lasciarci spazi. Nel secondo tempo ci siamo detti di aspettarli più bassi, non riuscivamo a prenderli. La nostra è stata una bella reazione, di umiltà, e dopo il fischio finale abbiamo esultato come una vittoria importante è lo è".

C'è una maggiore ampiezza di rosa?
"Deve essere così, sono tutti partecipi. Si allenano tutti bene, con le 5 sostituzioni è importante anche chi entra e oggi chi è subentrato ci ha dato una grossa mano".

Mancini a DAZN

Che partita sarà contro l'Athletic? 
"Difficile, le partite in Europa sono tutte toste. Da martedì inizieremo a studiare l'Athletic, anche se ci abbiamo già giocato nei gironi. È una partita tosta e saremo pronti". 

Cosa è cambiato dalla sconfitta dell'andata?
"Sicuramente i risultati, poi come ho detto la spensieratezza e la tranquillità nel giocare a calcio. È uno sport ma deve essere così. Da Como a Como sono cambiati anche loro, hanno fatto veramente una bellissima partita, c'è da fargli i complimenti, hanno giocato veramente bene. È stata una delle partite più toste di quest'anno, quindi i tre punti valgono ancora di più". 

Ci racconti il gol subito? 
"Nel fare quel passetto per andare verso Perrone mi dovevo accorgere che non ci sarei arrivato, e quindi a controllare meglio la situazione. Scappo in quella direzione perché penso il passaggio arrivi lì, avendo anche la protezione di Evan. Lo abbiamo visto subito a fine primo tempo io ed Evan, per non farlo risuccedere nel secondo. Abbiamo provato in tutti i modi a prenderli nel primo tempo e non ci siamo riusciti, e quando non riesci vai sui riferimenti invece di restare compatto per non prendere passaggi alle spalle. Ci sta perché nel primo tempo abbiamo provato senza riuscirci, quindi ti viene di stare sui riferimenti. Facendo così però apri spazi e una squadra come il Como ti fa male". 

Mancini in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Gabriele Chiocchio)

Sono queste le partite che danno convinzione in quello che state facendo?
«Sì, è stata una partita dura, una partita difficile, ed è comprensibile, perché era una delle sfide più complicate di questa stagione. Super complimenti al Como. Nel primo tempo abbiamo avuto molte difficoltà nel pressare, nel distinguerci e nel recuperare i loro palloni. Poi, all’intervallo, noi tre in campo ci siamo guardati e ci siamo detti che era troppo importante vincere questa partita. Lo abbiamo fatto e siamo contenti. È stata una gara intensa, maschia, tosta, come giusto che sia. Dobbiamo però migliorare nella gestione degli ultimi minuti, perché è proprio quello che vogliono squadre come il Monza e molte altre. Abbiamo già faticato in questo senso anche a Porto e a Parma, quindi dobbiamo lavorarci».

Cosa è successo sul gol?
«Abbiamo provato con grande voglia a fare qualcosa a cui non siamo abituati: andare a prendere l’uomo sui riferimenti per tutta la partita. Però non lo facevamo mai davvero. Di conseguenza, può sembrare che i nostri giocatori non avessero un riferimento preciso, ma se avessimo seguito quella strategia avremmo perso altri spazi. L’episodio chiave è stato il mio movimento sul passaggio di Perrone, con Da Cunha che si avvicina a me e alla fine cambia direzione su Perrone, che secondo me fa un bel passaggio. Se magari fossimo stati più stretti e io avessi seguito meglio il cambio di corsa di Da Cunha, sarebbe stato diverso. Ma va detto che ci sono anche gli avversari e certe situazioni si creano naturalmente. Riguardando l’azione, possiamo solo cercare di migliorare. Nel secondo tempo ci siamo sistemati in modo diverso, siamo rimasti compatti, combattendo e cercando di non lasciare troppi spazi».

Cosa rappresenta l’Europa League?
«Gli ultimi anni dimostrano che noi teniamo a qualsiasi competizione. Non voglio insistere troppo, però in Coppa Italia ci è rimasto il rammarico, perché possiamo fare meglio in una competizione a cui teniamo molto. In Europa abbiamo sempre disputato grandi partite, ma ogni anno diventa più difficile. Giovedì affronteremo una squadra forte, che ha un modo di giocare nuovo, con un pressing aggressivo e tutto il resto. Sappiamo che ci aspettano due sfide molto complicate. Il nostro obiettivo non è fare troppi discorsi, ma affrontare ogni partita con concentrazione, soprattutto dopo un inizio di stagione così difficile. Ogni gara è una battaglia, sia in campionato che in Europa. Dobbiamo rimanere compatti, dare sempre il massimo e portare a casa punti e vittorie, proprio come abbiamo fatto stasera».

Quanto è stato importante il gruppo? È più forte questa difesa o quella di Tirana?
«La prima cosa è la coesione del gruppo. La coesione del gruppo, lo ripeto sempre, è fondamentale. I veri valori si vedono nei momenti difficili. Quando le cose vanno bene, è facile sorridere e stare bene. Quando vanno male, è lì che si vede la forza del gruppo. Purtroppo quest’anno, all’inizio, le cose non andavano bene. Ma il gruppo non si è mai disunito, ed è questa la dimostrazione di grande forza. Quando siamo al massimo, è bellissimo prendere le nostre scelte. Ma sappiamo che, in un campionato con tanti impegni, ogni partita è super importante. È un gruppo fantastico, vivo, che tiene a quello che fa. Anche quando le cose non andavano bene, nonostante le difficoltà, ci siamo sempre impegnati al massimo. I risultati si vedono, ma l’impegno è sempre lo stesso. Quando uno entra e un altro esce, questo dà un’energia nuova, crea quel senso di appartenenza che è fondamentale per il gruppo. È qualcosa di davvero speciale.Per la seconda domanda, non posso rispondere direttamente, perché ci sono stati cambiamenti: c’era il mister Mourinho, ora c’è il mister Ranieri. Ogni allenatore ha il suo modo di lavorare, e ci sono situazioni particolari per alcuni singoli giocatori. Ma per me, tutti i ragazzi sono forti. Lavoreremo insieme, sicuramente miglioreremo. E, dal mio punto di vista, sono fortunato a giocare con questi ragazzi, che sono veramente forti».

Su Celik e Rensch.
«Celik è un ragazzo fantastico. Per la posizione che occupa, gli ho sempre detto che la sua posizione ideale è quella di terzino, ma ha fatto molto bene anche come quinto. In queste partite ha giocato davvero bene, in difesa è molto concentrato, veloce, difficile da superare in un uno contro uno, e quindi secondo me sta facendo un ottimo lavoro. Io, come ho detto tante volte, sono disposto a giocare in difesa, a centrocampo, come quinto o terzino, non è un problema, cerco sempre di dare il massimo. Ho cambiato ruolo, passando da centrale ad altri ruoli, e questo cambia la tipologia delle partite e anche il mio modo di giocare, andiamo avanti così».