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Olimpico inviolabile: la Roma tra le squadre più vincenti d’Europa
Le notti europee hanno un sapore speciale, un’atmosfera sospesa tra storia e passione. Quando l’Europa League fa tappa nella Capitale, l’aria si carica di attesa e adrenalina. La sfida contro l’Eintracht Francoforte, crocevia essenziale per il cammino europeo dei capitolini, non ha fatto eccezione. L’Olimpico ha vibrato grazie ai suoi 64.458 tifosi, determinati a spingere la squadra oltre l’ostacolo.
In un contesto così carico di emozioni, la Roma si è trovata di fronte a una sfida non solo tecnica, ma anche mentale. Il percorso intrapreso negli ultimi mesi è stato tortuoso, segnato da difficoltà e momenti di incertezza, ma la squadra ha saputo rispondere con carattere e determinazione.
Due mesi e mezzo sembrano un’eternità da quando Claudio Ranieri ha preso in mano le redini della Roma. Ha ereditato un gruppo fragile, diviso e intimorito, incapace di esprimere un’identità solida. Oggi, invece, la squadra è unita e con margini di crescita ancora enormi. Definirlo un allenatore che riporta equilibrio è riduttivo: Ranieri sta dimostrando che l’essenzialità, se ben applicata, è un’arte difficile ma efficace.
Il successo non è solo nei numeri, ma nel modo in cui è arrivato. La Roma ha giocato da collettivo, gestendo la partita con intelligenza e concedendo poco agli avversari. Angelino, inizialmente accolto con diffidenza, si è rivelato un acquisto prezioso, determinante con un gol che ha spianato la strada alla vittoria. Soulé ha illuminato la manovra con un assist perfetto per Shomurodov, incarnando la concretezza richiesta da Ranieri. E poi c’è Dybala, il cui tocco incanta e fa innamorare anche i più scettici di questo sport.
La qualificazione ai playoff è stata conquistata con autorità: 2-0 netto e un posto tra le migliori ventiquattro squadre della competizione. Il cammino non si ferma qui, con il sorteggio che potrebbe mettere sulla strada giallorossa Porto o Ferencváros. All’orizzonte, un possibile derby con la Lazio negli ottavi di finale, un evento inedito a livello internazionale.
L’Eintracht non era un avversario semplice, ma la Roma ha saputo mantenere il controllo, alternando gioco ragionato e fiammate improvvise.
Dulcis in fundo. Con il successo di ieri, la squadra conferma la propria vocazione europea: dal 2017 nessuno ha vinto più partite casalinghe nelle coppe continentali, a pari merito con il Manchester City.
In un contesto così carico di emozioni, la Roma si è trovata di fronte a una sfida non solo tecnica, ma anche mentale. Il percorso intrapreso negli ultimi mesi è stato tortuoso, segnato da difficoltà e momenti di incertezza, ma la squadra ha saputo rispondere con carattere e determinazione.
Due mesi e mezzo sembrano un’eternità da quando Claudio Ranieri ha preso in mano le redini della Roma. Ha ereditato un gruppo fragile, diviso e intimorito, incapace di esprimere un’identità solida. Oggi, invece, la squadra è unita e con margini di crescita ancora enormi. Definirlo un allenatore che riporta equilibrio è riduttivo: Ranieri sta dimostrando che l’essenzialità, se ben applicata, è un’arte difficile ma efficace.
Il successo non è solo nei numeri, ma nel modo in cui è arrivato. La Roma ha giocato da collettivo, gestendo la partita con intelligenza e concedendo poco agli avversari. Angelino, inizialmente accolto con diffidenza, si è rivelato un acquisto prezioso, determinante con un gol che ha spianato la strada alla vittoria. Soulé ha illuminato la manovra con un assist perfetto per Shomurodov, incarnando la concretezza richiesta da Ranieri. E poi c’è Dybala, il cui tocco incanta e fa innamorare anche i più scettici di questo sport.
La qualificazione ai playoff è stata conquistata con autorità: 2-0 netto e un posto tra le migliori ventiquattro squadre della competizione. Il cammino non si ferma qui, con il sorteggio che potrebbe mettere sulla strada giallorossa Porto o Ferencváros. All’orizzonte, un possibile derby con la Lazio negli ottavi di finale, un evento inedito a livello internazionale.
L’Eintracht non era un avversario semplice, ma la Roma ha saputo mantenere il controllo, alternando gioco ragionato e fiammate improvvise.
Dulcis in fundo. Con il successo di ieri, la squadra conferma la propria vocazione europea: dal 2017 nessuno ha vinto più partite casalinghe nelle coppe continentali, a pari merito con il Manchester City.
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