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Cardinale parla di una bancarotta Inter. Non è vero, altrimenti non sarebbe stata la sola
Bufera a Milano. perché Marotta - giustamente - risponde a Cardinale. Dopo le parole dell'altro giorno che attaccavano proprio la gestione, diciamo così, spericolata dal punto di vista finanziario. “Vincere campionati è ovviamente un obiettivo importante. Ma bisogna bilanciare questo con il ‘vincere con intelligenza. L’Inter ha vinto lo scudetto e poi è andata in bancarotta, è questo davvero quello che vogliamo?". Detto che al tifoso medio importa sì e no se Suning (e non l'Inter) va in bancarotta, dall'altro c'è un Milan che dopo Berlusconi ha praticamente vissuto la stessa cosa. Ceduto a Yonghong Li - che non si capisce ancora da che Panettone di Natale salti fuori - preso da Elliott nella stessa maniera di Oaktree, poi rilevato da Cardinale con un bond (esattamente quello che ha fatto Suning) che ora scadrà nel 2028.
Lasciando perdere come sembri una faccenda tremendamente simile, bisogna dire una cosa. Suning aveva un fatturato di diversi miliardi di euro. Poi è arrivata una pandemia che ha distrutto i negozi al dettaglio (in Cina soprattutto) e di fatto è passato dall'essere una potenza a rischiare una crisi di solvibilità. Anzi, senza rischiarla, ad averla. Se non ci fosse stato il bond sottoscritto con Oaktree, l'Inter avrebbe davvero rischiato la bancarotta. Ma poi non è andata così, con gli stessi strumenti finanziari (peraltro) che Cardinale ha utilizzato per acquistare il Milan.
Quindi, se è vero che l'Inter ha debiti clamorosi mai sanati (mentre Elliott l'ha fatto con il Milan), dall'altra parte bancarotta è quando arbitro fischia. La gestione dei nerazzurri avrà un'evoluzione chiara - cioè qualcuno prima o poi dovrà ripianare - ma finché le leggi lo permettono e c'è flusso di cassa, ecco che nessuno viene dichiarato fallito. Altrimenti le nostre big (Roma, Milan, Juventus e Inter) senza un investimento economico del proprietario sarebbero tutte in liquidazione.
Lasciando perdere come sembri una faccenda tremendamente simile, bisogna dire una cosa. Suning aveva un fatturato di diversi miliardi di euro. Poi è arrivata una pandemia che ha distrutto i negozi al dettaglio (in Cina soprattutto) e di fatto è passato dall'essere una potenza a rischiare una crisi di solvibilità. Anzi, senza rischiarla, ad averla. Se non ci fosse stato il bond sottoscritto con Oaktree, l'Inter avrebbe davvero rischiato la bancarotta. Ma poi non è andata così, con gli stessi strumenti finanziari (peraltro) che Cardinale ha utilizzato per acquistare il Milan.
Quindi, se è vero che l'Inter ha debiti clamorosi mai sanati (mentre Elliott l'ha fatto con il Milan), dall'altra parte bancarotta è quando arbitro fischia. La gestione dei nerazzurri avrà un'evoluzione chiara - cioè qualcuno prima o poi dovrà ripianare - ma finché le leggi lo permettono e c'è flusso di cassa, ecco che nessuno viene dichiarato fallito. Altrimenti le nostre big (Roma, Milan, Juventus e Inter) senza un investimento economico del proprietario sarebbero tutte in liquidazione.
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