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Le chiocce Dzeko e Matic, il sogno Pallone d'Oro: chi è Tahirovic, idea di Fiorentina e Lazio
Nel nostro campionato, di fatto, ha vissuto una sola stagione. Da giovanissimo. Poi le valigie, direzione Olanda. Ma un biglietto di ritorno che potrebbe presto essere stampato. Ricordate Benjamin Tahirovic? Centrocampista classe 2003, ha esordito in Serie A con la Roma, ma nell'estate del 2023 ha lasciato l'Italia e si è accasato all'Ajax. Ora, però, in Serie A potrebbe tornarci. Il bosniaco piace alla Lazio e può essere un'idea per la Fiorentina per quanto riguarda l'Italia. Si è da poco affidato al Reset Group di Davide Lippi, piace anche a PAOK Salonicco e Celtic Glasgow, ma la sua priorità sarebbe quella di tornare in Serie A.
L'esordio con Mourinho (tra i fischi)
Benjamin Tahirović, nato il 3 marzo 2003 in Svezia, rappresenta però la Bosnia ed Erzegovina a livello internazionale. Iniziò la sua carriera giovanile in Svezia, passando per club locali come il Vasalund prima di trasferirsi alla Roma nel 2021. Dopo una stagione nella Primavera della squadra capitolina, esordì con la prima squadra durante la stagione 2022/23, totalizzando 11 presenze in Serie A. Un debutto fortemente voluto da José Mourinho. "Vi dico già, per non farvi una sorpresa, che presto Tahirovic giocherà e magari lo farà da titolare perché vedo una grande crescita da quando si sta allenando con noi", disse lo Special One, che puntualmente il 13 novembre 2022 lo mise in campo in un Roma-Torino, lanciandolo nella mischia tra i fischi dell'Olimpico nei confronti della squadra (e di chi lasciava il campo).
Le chiocce Dzeko e Matic e il sogno Pallone d'Oro
Prima dell'esordio tra i grandi, un anno in Primavera. Arrivato dal Vasalund, come dicevamo, l'ultimo giorno del mercato invernale del 2021, si presenta a Trigoria e chi incontra? Edin Dzeko, il suo idolo. Prende e scatta una foto, subito, perché per uno la cui famiglia è originaria di Sarajevo e che gioca a calcio Dzeko non può essere un calciatore qualunque. E infatti, da bosniaco a bosniaco, lo prende sotto la sua ala protettiva. Prima lui, poi anche Nemanja Matic, nella stagione in cui veste il giallorosso. Tahirovic vive un sogno. Certo, il primo anno in Primavera non è proprio indimenticabile, ma si rifà subito e si impone come uno dei migliori prodotti di quella squadra nella stagione successiva. E così arriva al debutto. Già all'epoca le idee erano chiare: "Il mio obiettivo a lungo termine è vincere il Pallone d'Oro". Beh, hai detto niente, ma almeno le idee sono chiare. Le prospettive future, ad oggi, un po' meno, ma nel suo destino potrebbe esserci di nuovo l'Italia.
L'esordio con Mourinho (tra i fischi)
Benjamin Tahirović, nato il 3 marzo 2003 in Svezia, rappresenta però la Bosnia ed Erzegovina a livello internazionale. Iniziò la sua carriera giovanile in Svezia, passando per club locali come il Vasalund prima di trasferirsi alla Roma nel 2021. Dopo una stagione nella Primavera della squadra capitolina, esordì con la prima squadra durante la stagione 2022/23, totalizzando 11 presenze in Serie A. Un debutto fortemente voluto da José Mourinho. "Vi dico già, per non farvi una sorpresa, che presto Tahirovic giocherà e magari lo farà da titolare perché vedo una grande crescita da quando si sta allenando con noi", disse lo Special One, che puntualmente il 13 novembre 2022 lo mise in campo in un Roma-Torino, lanciandolo nella mischia tra i fischi dell'Olimpico nei confronti della squadra (e di chi lasciava il campo).
Le chiocce Dzeko e Matic e il sogno Pallone d'Oro
Prima dell'esordio tra i grandi, un anno in Primavera. Arrivato dal Vasalund, come dicevamo, l'ultimo giorno del mercato invernale del 2021, si presenta a Trigoria e chi incontra? Edin Dzeko, il suo idolo. Prende e scatta una foto, subito, perché per uno la cui famiglia è originaria di Sarajevo e che gioca a calcio Dzeko non può essere un calciatore qualunque. E infatti, da bosniaco a bosniaco, lo prende sotto la sua ala protettiva. Prima lui, poi anche Nemanja Matic, nella stagione in cui veste il giallorosso. Tahirovic vive un sogno. Certo, il primo anno in Primavera non è proprio indimenticabile, ma si rifà subito e si impone come uno dei migliori prodotti di quella squadra nella stagione successiva. E così arriva al debutto. Già all'epoca le idee erano chiare: "Il mio obiettivo a lungo termine è vincere il Pallone d'Oro". Beh, hai detto niente, ma almeno le idee sono chiare. Le prospettive future, ad oggi, un po' meno, ma nel suo destino potrebbe esserci di nuovo l'Italia.
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