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Ancelotti: "Al Real non si accettano le sconfitte, ecco perché è il club migliore del mondo"
Carlo Ancelotti ha vinto tutto sulla panchina del Real Madrid e non perde mai occasione per ringraziare il presidente Florentino Perez, che lo volle sulla panchina dei Blancos nel 2013 e lo ha richiamato nel 2021. Sulle colonne di Marca, il tecnico italiano ha raccontato la grande ammirazione nei confronti del suo "capo": "Il Real Madrid ha vinto e continua a vincere tanto nella sua storia perché non gli piace né perdere né pareggiare. Ci sono club che accettano la sconfitta in modo diverso rispetto al Real Madrid. Ciò aumenta le esigenze e la responsabilità delle persone che lavorano in questo club. Ho lavorato in tanti top club e il Real Madrid è il più grande al mondo per storia, organizzazione e richieste... Ti rendi conto che la cosa più importante qui è far bene a livello sportivo. Il lavoro del presidente è spettacolare, la società sta vincendo tanto grazie al lavoro che è riuscito a fare".
Poi ha aggiunto: "Il Real Madrid è una famiglia, passiamo molto tempo qui e l'atmosfera ti aiuta a tirare fuori il meglio di te stesso. A livello personale preferisco lavorare così".
Infine, l'ex allenatore di PSG e Milan ha parlato del suo ruolo: "La passione è il carburante; se hai la possibilità di fare le cose con passione, questo ti permette di fare il tuo lavoro con disciplina, sacrificio, impegno… Per me il calcio non è un lavoro. Se dietro tutto il lavoro c’è passione, farlo ti costa meno. Ho la fortuna di fare un lavoro che non considero lavoro perché lo amo. Ho iniziato da bambino per passione e rimane una passione".
Poi ha aggiunto: "Il Real Madrid è una famiglia, passiamo molto tempo qui e l'atmosfera ti aiuta a tirare fuori il meglio di te stesso. A livello personale preferisco lavorare così".
Infine, l'ex allenatore di PSG e Milan ha parlato del suo ruolo: "La passione è il carburante; se hai la possibilità di fare le cose con passione, questo ti permette di fare il tuo lavoro con disciplina, sacrificio, impegno… Per me il calcio non è un lavoro. Se dietro tutto il lavoro c’è passione, farlo ti costa meno. Ho la fortuna di fare un lavoro che non considero lavoro perché lo amo. Ho iniziato da bambino per passione e rimane una passione".
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