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Baronio: "L'unico che mi ricorda Pirlo oggi è Calhanoglu. CR7? Qualcosa di unico"
L'ex centrocampista Roberto Baronio, vice-allenatore di Pirlo alla Juventus, ha parlato a TV Play ed ha anche ripercorso in parte la sua carriera, soffermandosi per esempio sull'esperienza alla Fiorentina: "Troppi problemi societari, ogni tanto veniva un personaggio diverso a dire che era il nuovo direttore. Noi calciatori non giocavamo sereni, siamo retrocessi per problemi esterni altrimenti eravamo una squadra quantomeno da metà classifica. Per dire Stankovic e Mihajlovic vennero a Firenze una mattina ma nel pomeriggio dovettero tornare a Roma, alla Lazio, perché la società non è riuscita ad acquistarli. Poi anche l’infortunio di Enrico Chiesa influì molto. La stagione alla Lazio 2009-10 fu balorda, ma non paragonabile a quello che accadde con la Fiorentina nel 2002".
Baronio si sofferma anche su Cristiano Ronaldo, che ha allenato ai tempi della Juve con Pirlo: "Veramente qualcosa di unico, un personaggio a 360°. Cr7 ha un’aura clamorosa anche nelle piccole cose, anche per come si allenava. Nei dettagli era impressionante, c’era sempre e faceva sempre tutto. Alla fine di un allenamento ti chiedeva quasi sempre ti allenarsi su un determinato aspetto. Per esempio voleva allenarsi solo sul colpo di testa, una cosa che non mi era mai capitato di vedere. Mi impressionò molto questa cosa. Il rapporto con i compagni? Ho trovato uno spogliatoio coeso e abituato a vince. Loro erano consapevoli di avere CR7 in squadra, lui quando “sbroccava” era perché non gli tornava qualcosa a prescindere dalla squadra. L’unico che veniva ascoltato da tutti, e non giocava spesso, era Gigi Buffon. Per gli altri era come se fosse l’allenatore".
Baronio parla anche di altri ex bianconeri, come per esempio Paulo Dybala: "Nel mio anno alla Juve giocò poco per motivi fisici, quando scese in campo però fece molto bene. Se sta al 100% è ovvio che deve stare in campo. Adesso, però, faccio fatica a vederlo in campo insieme ad altri trequartisti, da allenatore devo fare sempre delle scelte per farlo renderlo al meglio. Per dire alla Juve ci dissero di costruire la squadra attorno a Cr7 dal punto di vista del modulo, funziona così quando in rosa c’è qualcuno che spicca". Qualche parola anche su Federico Chiesa: "Va valutato prima e dopo l’infortunio al crociato. Alla Juve, quando c’eravamo noi, fecero uno sforzo per prenderlo dalla Fiorentina. Prima dell’infortunio era un grande calciatore, dopo ha avuto qualche difficoltà. Per me deve giocare esterno per poi fare l’uno contro uno, mia opinione".
Conclusione proprio ricordando Pirlo: "Vedeva cose che gli altri non immaginavano in mezzo al campo. Numero uno in assoluto nel ruolo. Chi si avvicina oggi a Pirlo in Serie A? L’unico che me lo ricorda è Calhanoglu. Com’è da allenatore? Come tutti gli altri, quando si deve incazzare lo fa tranquillamente. Ognuno ha il suo modo come tutti ripeto".
Baronio si sofferma anche su Cristiano Ronaldo, che ha allenato ai tempi della Juve con Pirlo: "Veramente qualcosa di unico, un personaggio a 360°. Cr7 ha un’aura clamorosa anche nelle piccole cose, anche per come si allenava. Nei dettagli era impressionante, c’era sempre e faceva sempre tutto. Alla fine di un allenamento ti chiedeva quasi sempre ti allenarsi su un determinato aspetto. Per esempio voleva allenarsi solo sul colpo di testa, una cosa che non mi era mai capitato di vedere. Mi impressionò molto questa cosa. Il rapporto con i compagni? Ho trovato uno spogliatoio coeso e abituato a vince. Loro erano consapevoli di avere CR7 in squadra, lui quando “sbroccava” era perché non gli tornava qualcosa a prescindere dalla squadra. L’unico che veniva ascoltato da tutti, e non giocava spesso, era Gigi Buffon. Per gli altri era come se fosse l’allenatore".
Baronio parla anche di altri ex bianconeri, come per esempio Paulo Dybala: "Nel mio anno alla Juve giocò poco per motivi fisici, quando scese in campo però fece molto bene. Se sta al 100% è ovvio che deve stare in campo. Adesso, però, faccio fatica a vederlo in campo insieme ad altri trequartisti, da allenatore devo fare sempre delle scelte per farlo renderlo al meglio. Per dire alla Juve ci dissero di costruire la squadra attorno a Cr7 dal punto di vista del modulo, funziona così quando in rosa c’è qualcuno che spicca". Qualche parola anche su Federico Chiesa: "Va valutato prima e dopo l’infortunio al crociato. Alla Juve, quando c’eravamo noi, fecero uno sforzo per prenderlo dalla Fiorentina. Prima dell’infortunio era un grande calciatore, dopo ha avuto qualche difficoltà. Per me deve giocare esterno per poi fare l’uno contro uno, mia opinione".
Conclusione proprio ricordando Pirlo: "Vedeva cose che gli altri non immaginavano in mezzo al campo. Numero uno in assoluto nel ruolo. Chi si avvicina oggi a Pirlo in Serie A? L’unico che me lo ricorda è Calhanoglu. Com’è da allenatore? Come tutti gli altri, quando si deve incazzare lo fa tranquillamente. Ognuno ha il suo modo come tutti ripeto".
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