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Branca: "Due volte vicino alla Roma. Non sarei sorpreso di una terza chiamata"
A 10 anni dall’addio all’Inter, Marco Branca parla al Messaggero del proprio avvenire, svelando anche quanto è stato vicino a trasferirsi alla Roma: "Quello che ho fatto ieri penso già di farlo meglio oggi. Sono orgoglioso del mio passato, ma non ci penso quasi mai. Se ci fosse qualcosa di nuovo con cui misurarmi, lo farei volentieri".
È mai stato vicino alla Roma?
"Sì, un paio di volte. In un caso, nell’epoca Pallotta, quando c’era Baldini direttore generale, mi arrivò una telefonata ufficiale. Poi le cose non si concretizzarono"
Trent’anni fa, nel 1994, è stato un calciatore della Roma: che cosa ricorda?
"Mazzone e il rapporto sincero che avevo con lui. Mi disse: “Sei bravo, ma io faccio giocare sempre Balbo e Fonseca”. Mi ha aiutato ad andare all’Inter, anche se il presidente Sensi non voleva cedermi. E guardi che è stato un allenatore sottovalutato per via dell’immagine e della dialettica. Lui era avanti con gli schemi d’attacco o con quelle che adesso si chiamano marcature preventive. Anche per questo di Roma mi è piaciuto tutto".
Visto che il calcio è stravagante, sarebbe stupito se la Roma la contattasse per la terza volta?
"Nel calcio non bisogna stupirsi mai di niente. Figuriamoci se lo faccio io".
È mai stato vicino alla Roma?
"Sì, un paio di volte. In un caso, nell’epoca Pallotta, quando c’era Baldini direttore generale, mi arrivò una telefonata ufficiale. Poi le cose non si concretizzarono"
Trent’anni fa, nel 1994, è stato un calciatore della Roma: che cosa ricorda?
"Mazzone e il rapporto sincero che avevo con lui. Mi disse: “Sei bravo, ma io faccio giocare sempre Balbo e Fonseca”. Mi ha aiutato ad andare all’Inter, anche se il presidente Sensi non voleva cedermi. E guardi che è stato un allenatore sottovalutato per via dell’immagine e della dialettica. Lui era avanti con gli schemi d’attacco o con quelle che adesso si chiamano marcature preventive. Anche per questo di Roma mi è piaciuto tutto".
Visto che il calcio è stravagante, sarebbe stupito se la Roma la contattasse per la terza volta?
"Nel calcio non bisogna stupirsi mai di niente. Figuriamoci se lo faccio io".
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