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Sabatini: "Marotta? Non sono un suo ammiratore. Io provoco, lui aggiusta tutto"TUTTO mercato WEB
© foto di TuttoSalernitana.com
Oggi alle 11:54News
di Marta Bonfiglio
per Linterista.it

Sabatini: "Marotta? Non sono un suo ammiratore. Io provoco, lui aggiusta tutto"

Walter Sabatini ha rilasciato una lunga intervista alle colonne de Il Corriere della Sera

Quando lei dice che Totti deve rientrare nel calcio lo dice con convinzione?

"Sì, perché sono certo che abbia sensibilità e capacità di giudizio. Non gli posso riconoscere la cultura che serve per vivere nel branco, però penso che meriti di essere un dirigente della Roma, con un taglio tecnico, non amministrativo. E non quello che fa Ibrahimovic al Milan, che è una cosa troppo generica. Gli devono dare un ruolo di responsabile del comparto sportivo: i mestieri si imparano. Però questi americani della Roma sono dei cialtroni, gente che non ha capito la città e il senso del possesso che ha la gente verso la squadra: una tifoseria come quella della Roma la devi conoscere, non puoi fingere che non esista, perché il Romanismo è un sentimento troppo potente, è una malattia".

Ma se pensa a un rientro pensa alla Roma?

"No, non credo di meritarla più. Ho tenuto sempre la squadra a livello di grande competitività in un momento storico delicato. Ma oggi la Roma ha bisogno di una macchina perfetta, una Ferrari. Io sono una Due Cavalli tutta bozzata".

Secondo Allegri al nostro calcio mancano i grandi dirigenti, cosa ne pensa?

"Penso che ce ne siano stati di grandissimi, da Allodi ad Arrica fino a Galliani: hanno avuto pochi eredi".

Non cita Marotta perché quel nome le ricorda la colonia al mare?

"No, io provo affetto per lui, perché quando giocavo a Varese era un ragazzino che si allenava con noi, era bravo. Ma non sono un suo ammiratore: io sono un provocatore, lui aggiusta sempre tutto. Io mi sono dimesso una ventina di volte dal mestiere che amo, lui non l'avrebbe mai fatto".