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Lotta serrata alle truffe agli anziani
venerdì 11 ottobre 2024, 13:19Primo Piano
di Redazione
per Tuttopotenza.com
fonte Legione Carabinieri “Basilicata” Comando provinciale di Potenza

Lotta serrata alle truffe agli anziani

Continuano le truffe verso gli anziani che sono bersagli preferiti di malfattori che fanno leva sulla sensibilità e la fragilità delle vittime per mettere in atto i propri propositi criminali. Ultimamente la lotta delle forze dell'ordine verso questo tipo di reati si è intensificata e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza ha emesso un comunicato a firma del Procuratore Distrettuale, dott. Francesco Curcio proprio su una vicenda di questo tipo che ha avuto come scenario la città lucana di Acerenza.

Nei giorni scorsi, a seguito di indagini coordinate da questa Procura della Repubblica, i Carabinieri della Compagnia di Acerenza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Potenza nei confronti Cappelluccio Antonio e Nappello Mergherita, originari della provincia di Napoli, ritenuti gravemente indiziati di estorsione aggravata in concorso, ai danni di una 77enne di Acerenza.

La vittima, il 4 gennaio 2024, era stata contattata telefonicamente da un individuo che, spacciandosi per un Maresciallo dei Carabinieri, l’aveva informata del falso arresto della figlia richiedendo, al contempo, il pagamento della somma contante di 5mila €uro per la sua scarcerazione.

L’anziana donna, aveva, così, consegnato, ad una complice spacciatasi per un’incaricata del sedicente Maresciallo al ritiro del denaro, la somma di 900 Curo in contanti e preziosi per un valore di circa 3mila €uro.

Le indagini, svolte con grande professionalità dai Carabinieri di Acerenza sotto la direzione di questa Procura della Repubblica, ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, permettevano:

1) di ricostruire la dinamica criminosa, che il Giudice ha ritenuto di inquadrare nel reato di estorsione, atteso lo stato di coercizione determinato dal prospettato arresto della figlia della vittima ed anche in considerazione della particolare vulnerabilità della vittima;

2) di individuare i soggetti poi raggiunti da misura cautelare attraverso l’analisi: di immagini tratte da telecamere di video-sorveglianza; di tabulati telefonici; delle copie forensi dei cellulari in uso agli indagati.