Il sogno di Baldini riparte da Sassari
Il rischio è di pensare troppo a come sarà il nuovo Pescara. Le voci di mercato si susseguono oramai sempre più fitte, sia alla voce entrate possibili che a quella dei giocatori in partenza e per mister Silvio Baldini non è facile mantenere il timone fermo, riportando la concentrazione sul primo impegno del 2025 (diretta Raisport domenica alle 15). L'avversario è di tutto rispetto, quella Torres che si è un pò staccata dalle prime, ma che resta ancora in corsa per la promozione, in virtù di una rosa di tutto rispetto già collaudata dal brillante scorso campionato, condotto a lungo prima di cedere il passo solo alla corazzata Cesena. Quest'anno i sardi ci riprovano e la gara col Pescara rappresenta per loro una tapa fondamentale da non fallire, per ridurre il gap e dimostrare che non ha rinunciato alle ambizioni, nonostante parecchi passaggi a vuoto. Dal canto suo il Pescara ha ricaricato le batterie in questa sosta natalizia, utile per far recuperare la condizione persa per strada da alcuni suoi atleti di punta. In mezzo però c'è appunto la lunga finestra invernale della campagna trasferimenti, che dovrà necessariamente vedere la società biancazzurra come protagonista attiva, viste le lacune confermate dalle ultime uscite. Per dare spessore alle velleità di primato servono rinforzi veri, non comparse e quindi è normale che i rumors oramai si infittiscano: in uscita i deludenti Tunjov, Crialese, Staver e Vergani, oltre agli scontenti Meazzi e Cangiano, ma si aggiungono le voci di un pressing del Gubbio su Tonin. In pratica il Pescara ancor prima di puntellare difesa, centrocampo e (soprattutto) attacco rischia di perdere o vedere con la testa altrove parte della rosa. Senza contare il malcelato scontento dell'entourage di Pellacani, tra i migliori fin qui, che è in scadenza e non ha finora avuto segnali dalla società. Non un bello scenario per riprendere la marcia, rallentata negli ultimi due mesi. Ma il Pescara ci è abituato, da quando è ripiombato in serie C e i tifosi fanno i debiti scongiuri perchè proprio dai deludenti mercati di gennaio poi è arrivato il de profundis alle ambizioni di risalita.
"Speriamo di non fare danni, stavolta", ha scherzato ma non troppo il presidente Daniele Sebastiani, ma per giocarsi la B non basta neanche questo. Bisogna investire e fondamentale sarà l'aumento di capitale. previsto per metà gennaio. Ad allentare i cordoni della borsa però saranno i soliti soci, visto che dello sbandierato (dallo stesso Sebastiani) passaggio di proprietà non c'è traccia. Sul fronte trattative tornerà a Pescara l'albanese Kraja, che ha fatto bene due anni fa, ma è reduce da un brutto infortunio e l'Atalanta infatti non vedeva l'ora di sbolognarlo. Se recupererà la forma è indubbiamente un lusso per la categoria, ma per ora è tutt'altro che al top e non sposterebbe affatto gli equilibri. Per i colpi veri, quelli che servono, probabilmente bisognerà aspettare gli ultimi giorni di mercato, perchè il Pescara non ha grande potere contrattuale, a meno che non si privi dei suoi pezzi da 90 Merola o Dagasso, ma sarebbe un suicidio, altro che "non fare danni". Tornando al match di domenica, la Torres è indubbiamente un avversario tosto per il Pescara dell'ultimo periodo, ma già all'andata fece soffrire parecchio e dominò nel primo tempo all'Adriatico, ben al di là dello striminzito 0-1 con cui si andò al riposo. Poi i biancazzurri seppero reagire, forti di una condizione che poi li porterà a scalare in vetta, raggiunti solo al 94° dalla Torres. Mancheranno Valzania e Vergani, ma anche Pierozzi è in dubbio, per cui ancora una volta (aspettando le "magie" del mercato) Baldini dovrà fare di necessità virtù. Previsto un centinaio di tifosi che affronteranno la scomoda trasferta: l'unica certezza, per ora, è l'affetto incondizionato del pubblico biancazzurro.