Pescara, a confronto il Delfino di Baldini e di Zeman
Dopo 12 gare il giovane Delfino di Sdengo collezionò 20 punti, frutto di 6 vittorie, 4 ko e 2 pareggi con 21 gol fatti e 16 subiti. Dopo 12 gare capitan Brosco e soci erano quarti, a braccetto con la Carrarese poi promossa in B agli spareggi, già a 7 lunghezze dal tandem di testa composto da Cesena (poi salito direttamente in B, proprio nella gara del girone di ritorno al Manuzzi contro il Pescara) e Torres. Anche nel primo anno post retrocessione l'approccio al torneo non era stato negativo. Il Pescara di Auteri nelle prime 12 gare mise insieme 20 punti, come il Delfino di Sdengo l'anno scorso ma grazie a 5 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte con 20 reti all'attivo e 17 al passivo.
Quella squadra, che aveva Franco Ferrari terminale offensivo e Marco Pompetti cervello di centrocampo, alla dodicesima giornata era quarta a braccetto con Ancona e Siena, ma a 8 punti dalla Reggiana (vinse il campionato alla fine il Modena, che dopo 12 turni era a quota 24 con un punto in meno del Cesena, all'epoca secondo). Guardando i numeri, il Pescara di Baldini segna di meno rispetto agli anni precedenti ma incassa pochissimi gol e, soprattutto, capitalizza meglio in termini di punti. E, aspetto assolutamente da non sottovalutare, non ha mai fallito gli scontri diretti, cosa che invece era puntualmente accaduta nel triennio precedente anche ad inizio torneo, oltretutto in casa.