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Marani rieletto alla presidenza della Lega Pro: "Adesso voglio una C rispettata da tutti"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 17:34Serie C
di Claudia Marrone

Marani rieletto alla presidenza della Lega Pro: "Adesso voglio una C rispettata da tutti"

Si è svolta questa mattina l'assemblea elettiva di Lega Pro, che ha visto la riconferma di Matteo Marani alla presidenza della terza serie: unico candidato, ha comunque ricevuto l'unanimità dei voti. Con lui, rieletto anche il vice presidente Gianfranco Zola.

A breve, la conferenza stampa post elezioni.

Ore 16.33: inizia la conferenza. Introduce la stessa l'addetto stampa della Lega Pro Paolo Nacarlo, che presenta anche un video sulle emozioni della categoria e del campionato da poco iniziato.

Prende poi parola il presidente Marani: "Abbiamo il piacere di essere qui dopo la rielezioni, abbiamo inzjairo questo percorso due anni fa, in un ambiente, quello istituzionale, a me nuovo. È un percorso importante, con risultati anche lusinghieri, abbiamo acquisito visibilità anche sulle tv, abbiamo quadrupicaro i ricavi, abbiamo fatto una riforma, la Riforma Zola, che incentiva i club che valorizzano i settori giovanili, sui quali continueremo a investire. Investiamo anche sulla formazione, ed ecco quindi che vogliamo più rispetto, perché c'è un'unica filiera del calcio italiano, e questo va tenuto insieme: la C ha sfornato anche tanti campioni, come il qui presente Zola. Litigare, spaccarsi e dividersi non porta a nulla".

Gli fa eco proprio Zola: "Non c'è molto da aggiungere. Quando Matteo mi ha chiamato un anno e mezzo fa la prima reazione fu di spavento, ma ho poi pensato a tutto quello che la C mi ha dato, e ho percepito la necessità di ridare indietro qualcosa a una Lega che per me è stata importantissima. Io sono cresciuto in un piccolo paese di poche anime, non ho fatto settori giovanili, senza la C non sarei stato il giocatore che sono diventato. Ho fatto la scelta giusta, c'è stato un gruppo di lavoro straordinario, e vedere unite e cooperanti 60 squadre è una grande gioia: la Riforma Zola non è altro che il prodotto delle idee dei club. Siamo una lega di servizio, i presidenti non guadagnano, ma danno un servizio al calcio italiano, perché qui i giovani crescono davvero. E vorremmo essere sempre più incisivi".

Domanda per Marani - Quale è stato il momento più soddisfacente di questi 600 giorni e come avete vissuto il segnale di buona salute dei club oltre che una nuova U23?
"I momenti sono stati tanti, ho girato tanto per l'Italia, e ci sono stati tanti attimi anche distanti in cui ho sentito l'affetto di tutti i presidenti: nella penultima assemblea mi hanno applaudito, è stato un momento commovente perché mi ha fatto capire che si erano superare le divisioni. Non prendo però meriti per l'estate tranquilla, ci sono state situazioni delicate da gestire che non abbiamo portato all'esterno, ma qui ci sono regole, messe anche da chi mi ha preceduto, che hanno dato una buona base. E vorremmo a breve mettere un controllo sui costi, faremo un tavolo con le società per confrontarci, ma ci piacerebbe essere la prima Lega che rimette un tetto alle. spese, perché la sostenibilità economica è un aspetto molto importante, i costi del calcio vanno messi in sicurezza. Per quel che poi concerne le U23, voglio sottolineare che siamo l'unica lega ad aver fatto una riforma, per l'accettazione delle U23 ringrazio i presidenti, ma al momento non ci sono ulteriori indicazioni".

Domanda per entrambi - Tanti i traguardi raggiunti, quale è stato il più difficile da raggiungere? E la Riforma Zola fa piacere anche a Spalletti?
Marani: "Siamo la lega con più giovani all'interno, e vado fiero di aver cambiato il sentimento interno alla Lega, 57 club ci hanno dato l'acclamazione totale a dimostrazione dell'unità, e quello esterno, perché non siamo più la lega considerata sfigata, c'è molto interesse e visibilità, è una lega fresca che sa comunicare".
Zola: "È stato bello veder cambiare la tendenza, vedere più produttivo i club, più uniti: sono loro che ci hanno dato le soluzioni per lavorare, ed è bellissimo vedere la voglia di lavorare e di condivisione che c'è. Sono anche felice di vedere che anche i giovani hanno maggior considerazione, e parlo di calciatori: c'è un equilibrio tra giovani ed esperti che ora funziona perfettamente, ed ero certo che fosse una cosa fattibile. I giovani crescono e la qualità non ne risente, ricordiamoci che nel calcio a 23 anni non si può essere giovani, in Spagna a 17 anni hanno vinto un Europeo. Spero che il nostro esempio possa essere di incoraggiamento anche per le categorie superiori, consapevoli che un giovane che va in prima squadra deve anche poter sbagliare per crescere e più vincere".


Domanda per Marani - Come arriva la Lega Pro dall'assemblea del 4 novembre?
"Arriva compatta e unita con un presidente rieletto. Abbiamo un atteggiamento sereno, sarà un confronto duro e forse aspro ma rispetto che noi andiamo con serenità e predisposizione ad ascoltare e ragionare: vogliamo però capire quali idee muovono una certa riforma. Vogliamo però riconosciuto il ruolo di formazione di questa lega, non siamo invitati a una festa ma facciamo parte del sistema calcio".

Domanda ancora per Marani - Tornando al tema U23, il passaggio successivo può esser quello di invogliare i tifosi a riconoscerle come club e prendere parte a una trasferta?
"I tifosi devono fare i tifosi, non entro nel merito delle loro visioni e prese di posizione. Ma un conto sono i tifosi e un altro le istituzioni: se queste non avessero voluto, non ci sarebbero state le Seconde Squadre. Che qui sono arrivate anche con 20 anni di ritardo rispetto ad altri paesi europei. Sia comunque chairo che ai playoff non avremo nelle U23 giocatori in età che non hanno mai però preso parte alle stesse".

Domanda per Zola - C'è una crescita della qualità, come ai suoi tempi?
"Si, c'è una crescita nella qualità del gioco, che credo sia già abbastanza buona. Mancano forse certe giocate, ma ai tempi moderni c'è meno richiesta del fantasista, la tattica è cambiata, è diversa la tipologia di gioco. Serve ancora però un passetto in avanti, anche a livello fisico".

Domanda per Marani - In questo secondo mandato, che Serie C vorrebbe?
"Vorrei una C più sostenibile, che fosse la prima Lega più sostenibile e con controllo delle spese, ma anche una C rispettata: non verremmo meno alla nostra missione, ma la B e la A devono guardare maggiormente a noi, affinché si rimetta in moto quell'ascensore che ha fatto tanto bene al calcio italiano. Ma serve la considerazione e il giusto rispetto per la C: ci deve esser l'obbligo di rispettarci e riconoscere il ruolo che abbiamo".

Domanda per Marani - Quando pesa la questione impiantistica nello sviluppo del movimento?
"Senza stadi si fatica a far calcio, ma in questo caso c'è anche responsabilità delle amministrazioni comunali, dove lo stadio è stato fatto ho visto massima disponibilità delle stesse. E quando non combaciano le situazioni viene difficile agire".

Domanda per Marani - La Serie C è stata sempre pioniera di innovazioni, c'è ne saranno in futuro nei format?
"Probabilmente sì, se ci fosse un'idea buona la porteremo avanti, la sperimentazione non ci spaventa. Ma non va fatta tanto per, deve essere qualcosa di utile sportivamente. A ora non c'è niente di caldo".

Ore 17.34: termina la conferenza stampa.