Il dolore di una città intera per la morte di "Gene": lutto e cordoglio per la tragedia di Luigi Flamini

Perugia piange la morte di "Gene", il carabiniere di 51 anni che ha perso la vita nell’incidente di ieri pomeriggio a Perugia lungo la strada che da San Marco conduce a Cenerente. Quello che era il nomignolo con cui gli amici e tanti conoscevano Luigi Flamini, appuntato, grande appassionato delle due ruote, che proprio ieri aveva rimesso in strada la propria moto e al momento dell'incidente la stava provando dopo l'intervento del meccanico. Lascia la moglie ed un figlio di 12 anni, tra il dolore e la sofferenza anche dei colleghi che hanno condiviso anni di lavoro con lui, un uomo apprezzato e stimato da tutti. Amava la sua moto Bmw, che è andata a schiantarsi fatalmente lungo la strada che da Cenerente risale verso San Marco con un Suv alla cui guida c'era un perugino di 78 anni. L’anziano alla guida dell'auto è indagato con l’accusa di omicidio stradale. I mezzi sono stati sequestrati e dai rilievi della polizia locale dovranno emergere le responsabilità di chi si trova alla guida dei mezzi che si sono scontrati. Luigi Flamini, 51 anni a ottobre, aveva una passione sconfinata per le moto.

Lavorava alla centrale operativa della caserma di via Ruggia con un ruolo delicato che svolgeva con passione e dedizione indossando la divisa dei carabineri. Sul luogo dell’incidente oltre alla pattuglie della polizia locale per eseguire i rilievi e gestire la viabilità, sono arrivati i suoi colleghi. Flamini è la nona vittima dall’inizio dell’anno sulle strade umbre. Una media già impressionante, con un morto quasi ogni settimana. Dai commenti sui social emerge all'unanimità il fatto che quel tratto di strada che collega San Marco a Cenerente sia pericolosissimo, spesso teatro di incidenti. Da una prima ricostruzione sembra che il Suv, che stava scendendo verso Cenerente, stesse svoltando a sinistra quando la moto è finita contro. Flamini è morto sul colpo, quando l’ambulanza del 118 è arrivata sul posto i medici non hanno potuto fra altro che constatare la sua morte.