Da Perugia (anzi, Piegaro) c'è lui tra i favoriti al prossimo Festival di Sanremo! Il nostro sogno con Shablo!
L’Umbria quest’anno avrà per chi fare il tifo al festival di Sanremo, visto che tra le canzoni più quotate c’è "La mia parola", che verrà cantata sul palco dell’Ariston da un quartetto formato da Guè, Joshua, Tormento e Shablo, quest’ultimo “perugino” acquisito che ha scelto di vivere a Piegaro. Shablo, pseudonimo di Pablo Miguel Lombroni Capalbo, è al debutto al Festival insieme a tre artisti che rappresentano praticamente la storia italiana dell'hip hop. Musicista, produttore, dj, manager e talent scout italo-argentino, Shablo è nato a Buenos Aires nel 1980, ma si è trasferito a Perugia all’età di dieci anni. Appassionato di musica fin da giovanissimo, cresce all'interno della scena hip hop italiana degli anni '90, dove muove i suoi primi passi da dj e produttore underground. Shablo incontrerà all'Ariston molti amici e anche molti dei talenti che ha contribuito a scoprire: da Achille Lauro a Rkomi. In un’intervista al quotidiano La Nazione aveva detto che “della Perugia degli anni ‘90 ricordo i locali, Umbria Jazz e le serate con studenti di tutto il mondo, qui in tanti siamo cresciuti e alcuni di noi ora vivono di musica". Ha stabilito la sua casa a Piegaro dove spesso ospita i suoi amici e colleghi di lavoro: Fabri Fibra, Sfera Ebbasta, Marracash, Gué Pequeno, Charlie Charles o Elettra Lamborghini e tanti altri. “Da ragazzo era un’ossessione fare musica, organizzare eventi, suonare nei locali, il mio sogno non era diventare ricco ma vivere di musica ed ho suonato in tutti locali di Perugia, dal Norman allo Zoologico. Negli anni ’90 Perugia aveva una situazione molto viva e che forse oggi si è un po’ persa. Eravamo i nerd, gli sfigati appassionati di un genere che non si filava nessuno in Italia.
Quando ho iniziato a suonare al Red Zone aprivo le serate di Riki L. con la pista vuota. Poi Perugia ha iniziato a starmi stretta, volevo crescere e sperimentare. Ho studiato a Bologna e poi sono andato ad Amsterdam. I primi soldi veri sono arrivati a 35 anni, ma prima ci sono stati momenti in cui non arrivavo a fine mese. C’è una connessione nel mio percorso che parte da Umbria Jazz, lavorando gratis da ragazzino facevo l’accompagnatore degli artisti e questa empatia verso il genio, verso gli artisti, mi ha insegnato credo a riconoscere la stoffa, quell’alchimia di talento e mentalità che fa l’artista. I miei bisnonni erano originari di Città della Pieve e sono emigrati in Argentina e in Umbria ho le mie radici e la mia casa a Piegaro con mille ulivi e un piccolo studio di registrazione. Sono anni e anni che provo a fare delle cose qui e mi sembra sempre molto complicato. Sarebbe bello un giorno fare qualcosa all’aperto magari al Trasimeno, magari con Ralf, un caro amico che fa cose bellissime".