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"Gli allenatori dovrebbero prendere spunto da ciò che faceva Castagner al Perugia già negli anni '70"
Oggi alle 12:26Curiosità
di Redazione Perugia24.net
per Perugia24.net

"Gli allenatori dovrebbero prendere spunto da ciò che faceva Castagner al Perugia già negli anni '70"

L'opinione dell'ex direttore sportivo anche del Perugia, Claudio Nassi. L'allenatore non vince le partite, può solo perderle. Frase cara ai vecchi saggi, che trova ulteriore conferma nel successo per 3-1 della Francia a San Siro. Nonostante siano passati giorni, non riesco a dimenticare come sia stato possibile subire tre gol da palla inattiva. Ricordo tempo fa la risposta di Lotito a chi chiedeva un giudizio su Simone Inzaghi: "Come li voleva i generali Napoleone? Fortunati!". Avrebbe risposto nello stesso modo a chi avesse chiesto di Spalletti.

Se circa il 40% dei gol viene da palla inattiva, il primo comandamento dovrebbe essere quello di preparare in modo maniacale punizioni dirette, angoli e rigori. Perché si vince solo segnando e il gol è l'unica cosa che non si può insegnare. Non so da quanto ripeto ciò che predicavano i vecchi maestri: sui calci d'angolo si deve mettere un uomo ai canonici 9 metri e 15, che poi diventano 7 e 50, a ballare davanti a chi batte, per disturbare un calcio di precisione, dal momento che alla bandierina vanno specialisti dal piede educato. Il secondo vuole un uomo sul palo, così il portiere dovrà guardare 5 metri e non 7,32. Il terzo che siano marcati a uomo quelli soliti segnare, perché Madre Natura, o il Signore, hanno dato loro di più: la capacità di sapersi muovere nei 16 metri dell'area di rigore. Il quarto prevede il divieto di marcare a zona quelli che la mettono dentro. Quindi Bonucci e Chiellini, difensori da 4/5 gol l'anno, ma non Barzagli, se in 199 partite alla Juventus ne conta uno.

I numeri sono freddi, senz'anima, ma hanno il vantaggio di parlare chiaramente. Pochi sanno che Ilario Castagner, al Perugia, negli anni '70, mandava un osservatore a fotografare le palle inattive, a favore e contro, dell'avversario di turno. Evidentemente conosceva una statistica inglese che parlava allora di una percentuale del 30%. Oggi si è arrivati al 40 e non è permesso a nessun tecnico di ignorarlo, a maggior ragione se percepisce tre milioni netti l'anno più bonus e allena la Nazionale. Quando leggo, come mercoledì, che Coverciano, oltre ad essere l'Università del calcio, è uno dei templi mondiali, viene da sorridere. Certamente un tempo. Oggi dimostra di non conoscere l'a, b, c !