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La Juve di Giuntoli e Motta, il progetto non decolla: Elkann batti un colpo
Oggi alle 11:00Editoriale
di Quintiliano Giampietro
per Bianconeranews.it

La Juve di Giuntoli e Motta, il progetto non decolla: Elkann batti un colpo

La sconfitta contro il Benfica ha acuito i problemi della Juve, restano dubbi sul progetto Giuntoli-Motta e servirebbe l'intervento di Elkann

Il nuovo progetto Juve targato Giuntoli-Motta necessita di tempo, ma se dopo oltre sette mesi non si vede un minimo di crescita, dubbi e timori sono leciti, come lo sarebbe l'intervento di John Elkann. Sul banco degli imputati finiscono tutti. Dalla società ai giocatori, passando inevitabilmente per l'allenatore. Tre elementi su quattro adattati nella linea arretrata, in un match di Champions League, sono l'emblema del momento. Com'è possibile accada in un club così importante? Bisognava correre subito ai ripari dopo il doppio infortunio Bremer-Cabal e ci si chiede se sia stato giusto liquidare così in fretta Danilo (il cui contratto scadeva a giugno prossimo), peraltro con modalità discutibile, comunque inusuale nella Juve se si tratta di un capitano. Tanto più senza avere il sostituto già nel giorno di apertura del mercato. Come resta incomprensibile il mancato acquisto di un vice Vlahovic l'estate scorsa. Errori di valutazione non proprio da Juve.

Il tonfo contro il Benfica, indolore considerata la qualificazione ai playoff centrata nel turno precedente, diventa però un ulteriore segnale della confusione regnante nella Juve: tattica e mentale. Manca un'identità di gioco, una trama riconoscibile, una spina dorsale della squadra. Giocatori spesso fuori ruolo, 7 capitani diversi. Cambiare continuamente formazione mina le certezze di ogni singolo. L'impressione è che la squadra non riesca più a seguire Motta, forse prigioniero del suo credo calcistico e di un assetto inadatto al materiale umano a disposizione. Visto che i risultati non arrivano, sarebbe cosa buona e giusta apportare qualche modifica in via definitiva. Lo fanno tutti gli allenatori dotati di una certa elasticità. La fragilità psicologica di questo gruppo per certi versi è ancora più preoccupante. La sfida contro il Benfica doveva essere l'occasione per cancellare l'orrenda ripresa di Napoli. Invece, niente riscatto, anzi crollo. Furore agonistico zero, reazione ancora meno. Le facce di diversi giocatori trasmettono smarrimento e un filo di tristezza. Ultimamente anche le espressioni di Motta sono cambiate, complice una pressione sempre più elevata. Normale però quando sei nella Juve.

La riflessione però non può e non deve essere circoscritta solo a tecnico e squadra, ma va coinvolta anche la società, magari con un vertice indetto dalla proprietà, alias John Elkann. La genesi dei successi o dei fallimenti di qualsiasi progetto, parte proprio dalla dirigenza. E' mai possibile ci sia solo Giuntoli come manager “calcistico” nell'area tecnico/sportiva? E' necessaria poi maggiore presenza della società davanti alle telecamere, quando le cose vanno male. Motta deve essere supportato e non lasciato solo, come fosse il parafulmine di tutta la situazione. In realtà ci sarebbe Chiellini, le cui competenze però riguardano un altro ambito. Restando sugli ex capitani, indicative le parole di Del Piero: “Alla Juve manca qualcosa, la squadra deve essere aiutata non solo dall'allenatore, ma anche dalla società. Servono compattezza e unione”. A proposito, ingegner Elkann, non crede siano maturi i tempi per inserire nei quadri dirigenziali chi è stato per 19 anni un simbolo bianconero?