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ESCLUSIVA TB - Collauto: “Bari, manca la continuità ma se arrivi bene ai playoff… Cremonese leziosa e senza cattiveria. Juve Stabia e Cesena sorprese a metà. Mantova, giocare bene non basta. Dispiaciuto per Alvini”TUTTO mercato WEB
Collauto
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
Oggi alle 18:30Primo piano
di Marco Lombardi
per Tuttob.com

ESCLUSIVA TB - Collauto: “Bari, manca la continuità ma se arrivi bene ai playoff… Cremonese leziosa e senza cattiveria. Juve Stabia e Cesena sorprese a metà. Mantova, giocare bene non basta. Dispiaciuto per Alvini”

Dal Bari altalenante ma possibile protagonista ai playoff al Cosenza non ancora spacciato, passando per le lacune della Cremonese, gli slanci di Juve Stabia e Cesena, e l’involuzione del Mantova: di questo e altro ha parlato Mattia Collauto, ex direttore sportivo del Venezia, ai microfoni di TuttoB.com.

Direttore, il Bari passa a Mantova e si rilancia: che ruolo potrebbe recitare la squadra di Moreno Longo ai playoff?  

“Il Bari ha una buona classifica, in questo momento, sebbene sin dall’inizio abbia avuto alti e bassi. Manca ancora quella continuità che avrebbe portato i biancorossi a ridosso delle prime posizioni, però la squadra sta trovando una sua identità e dispone di buoni giocatori per la categoria. Credo che qualora il Bari dovesse arrivare in forma ai playoff, potrebbe essere protagonista”.

Da giocatore, lei ha vissuto al ‘San Nicola’ la Serie A con mister Fascetti: cosa manca al Bari per tornare là dove merita di stare?

“Sicuramente il feeling tra piazza e proprietà è fondamentale. Vero è che i club hanno bisogno di investitori per fare calcio, ma senza il pubblico, la comunità, si fa poca strada. Credo che il Bari, in questo momento storico, stia pagando un po’ la scarsa sintonia tra piazza e proprietà. E finchè questa situazione non si sistemerà, temo che il Bari farà molta fatica a tornare a certi livelli”.

Continua a balbettare la Cremonese, anche sfortunata ma troppo discontinua. Quanto pesa l’assenza di un bomber da doppia cifra?

“Pesa, sì, però ritengo che il problema della Cremonese non sia solo questo… È una squadra che si specchia troppo. Certo, esprime un buonissimo calcio, grazie a ottimi interpreti per la B, però le manca ‘cattiveria’ perché non riesce a concretizzare tutto quello che produce attraverso la proposta di gioco, di conseguenza non riesce a stare al passo con le prime”.

Stupiscono Juve Stabia e Cesena, neopromosse ma pienamente in corsa per un posto ai playoff.

“La Juve Stabia viene dalla vittoria di un campionato estremamente difficile, perché il girone C di Serie C è durissimo, e sta cavalcando l’entusiasmo attraverso scelte ponderate, mirate, intelligenti; in più la squadra sviluppa un bel gioco ed è trascinata da un pubblico veramente caldo. Merita la classifica che ha.

Idem il Cesena, che sta facendo buone cose sull’onda dell’entusiasmo derivante dalla promozione. Mignani è un tecnico preparato, la piazza poi è bellissima e ha la fortuna di godere di un pubblico meraviglioso. Credo che laddove il Cesena dovesse qualificarsi per i playoff, sarebbe un outsider da tenere in grande considerazione.

Sono due sorprese, sì, ma fino a un certo punto, perchè figlie di una programmazione lungimirante”.    

Chi sta pericolosamente perdendo posizioni (e certezze) è il Mantova, risucchiato in piena zona playout. Da fortezza praticamente inespugnabile, il ‘Martelli’ si è trasformato in terra di conquista (3 ko e un pareggio nelle ultime 4).

“I risultati stanno venendo meno, nonostante ci sia una base importante rappresentata dal gioco espresso e da un allenatore, Possanzini, molto interessante. Occorre fare leva su questo, perché cambiare guida tecnica adesso sarebbe assurdo. Il Mantova deve aggrapparsi al suo allenatore per poter uscire dalle sabbie mobili della bassa classifica. Certo, tante volte giocare bene non basta. Purtroppo gli allenatori – parlo in generale – spesso sono schiavi delle loro idee, e invece a volte dovrebbero fare i conti con la realtà… La Serie B è un campionato che presenta mille insidie, per cui talora mettere in discussione qualche concetto sarebbe utile. È giusto avere una propria idea, ma credo che in certi casi serva anche il buonsenso in funzione del raggiungimento di un obiettivo più importante”.       

Vive un momento di grande difficoltà anche il Frosinone, penultimo della classe, in origine accreditato per ben altro campionato.

“Il Frosinone meriterebbe senza dubbio tutt’altra classifica. Dall’esterno però è difficile capire cosa non abbia funzionato… La società è molto solida e ha le idee chiare, inoltre la direzione sportiva è assolutamente competente, giacchè di rado ha sbagliato le scelte tecniche. Però quest’anno il Frosinone sta pagando qualcosa che, onestamente, non riesco a comprendere. Certo, l’organico ha tutti i requisiti per tirarsi fuori dal fondo della classifica, ma è altrettanto vero che finora non l’ha fatto e quando arrivi a marzo dovendo giocare per la sopravvivenza, in Serie B, diventa veramente difficile. Credo che il Frosinone e lo stesso Brescia siano le compagini meno indicate per fare un certo tipo di campionato, perché pur essendo ottime squadre, con interessanti contenuti tecnici, sono poco abituate a lottare per salvarsi in questa categoria”.

Cosenza senza pace, ma con un nuovo allenatore in sella: sollevato dall’incarico Alvini, ecco Belmonte, cui spetta un'impresa disperata. 

“La classifica, oggi, dice questo. Chiaramente, finchè la matematica non ti condanna hai il dovere di crederci. Il Cosenza, peraltro, è sempre stato abituato alla sofferenza, quindi non bisogna mai darlo per morto. Detto questo, è evidente che la classifica è abbastanza compromessa… Mi spiace, perché reputo Alvini un’ottima persona e un ottimo allenatore. Probabilmente non è riuscito a toccare i tasti giusti per trovare qualche risultato in più”.