
Nuovo Tardini, Bosi: "Cherubini ha dato una direzione chiara. Stadio temporaneo in provincia? Irrealistico"
L'assessore Marco Bosi in diretta su 12 TvParma durante il programma Parma Europa è tornato del Nuovo Tardini, soffermandosi sulla principale novità, ovvero quella di virare su un progetto a stralci. Questo un estratto delle dichiarazioni integrali dell'assessore, riprese da StadioTardini: "Lo stadio stralci è una soluzione che cambia abbastanza, nel concreto, il progetto che va incontro da un lato a quelle che sono le richieste della politica, in maniera abbastanza trasversale, ma anche di una tifoseria che ha chiesto a gran voce di trovare delle soluzioni un po’ più agibili: capiremo come questo si riverserà dal punto di vista tecnico. Ci sono città che hanno fatto questo tipo di scelta, pensiamo a Bergamo, che in realtà lo ha fatto parziale, vedremo se questo potrà essere possibile, intendo di giocare sempre in casa in toto, o parzialmente, limitando al massimo le ipotesi di trasferta. L’Atalanta ha fatto proprio così: quando è venuta a Parma per tre gare all’inizio della stagione sportiva 2021-22 (vado a memoria), oppure se riuscirà ad ogni partita casalinga a restare tra le mura amiche del Tardini”.
L'impatto del nuovo CEO Cherubini: “Il Parma Calcio, con Cherubini, ha fatto la scelta, intanto, di nominare un amministratore delegato, che prima non c’era mai stato, prima c’erano delle persone con dei poteri, ma era separata la parte sportiva da quella corporate. Io avevo, anzi ho tuttora, un ottimo rapporto con Luca Martines, che ritengo un grande professionista, ma non arriva dal mondo del calcio; prima ci eravamo rapportati con Franco Denari, prima ancora con Jaap Kalma: nessuno di questi aveva la forza, evidentemente, di prendere le decisioni strategiche in autonomia; Cherubini è stato investito di una responsabilità superiore, noi abbiamo posto questi temi immediatamente e lui ci ha detto da subito che la sua intenzione era quella di lavorare su un cantiere a stralci, in realtà questa sua intenzione noi già la conoscevamo, però l’intenzione era sua, in quel momento, non era la versione definitiva, formale della Società sportiva. Ci è arrivato, noi avevamo chiesto il rispetto di alcune tempistiche, proprio perché la città chiedeva a noi cosa accadeva in Conferenza dei Servizi, e perché la Conferenza dei Servizi non si chiudesse, noi eravamo a conoscenza che quel progetto stava subendo delle modifiche da parte del Parma Calcio, ma per il rispetto dei ruoli abbiamo atteso che le cose diventassero ufficiali, come era doveroso che fosse, e la società sportiva ha comunicato ufficialmente a noi, e di fatto anche alla città, queste sue intenzioni. Io credo che l’arrivo di Cherubini, lato stadio, abbia dato una direzione chiara.
Si è discusso per quasi due anni dello stadio temporaneo: io mi permetto di dirlo oggi, perché non volevo creare tensioni, ma io ho sempre pensato che fosse irrealistico lo stadio temporaneo in provincia, per questioni viabilistiche, le soluzioni ipotizzate non avevano la capacità di accogliere le migliaia di macchine che sarebbero andate verso quel luogo, mentre realistica era l’opzione di Piacenza, che ha, invece, le infrastrutture per accogliere quel tipo di traffico. Piacenza è stata ritenuta dalla Società, da Cherubini in primis, una soluzione poco praticabile, per mantenere i numeri di pubblico attuali, e quindi si è andati spediti verso questa direzione. Speriamo che, alla decisione – che è stata, penso, presa nel rispetto dei tempi condivisi tra la Società e l’Amministrazione – sia altrettanto anche per il progetto, perché cambierà parzialmente le carte in tavola.”
Iter cantiere: “Va capito il cantiere a stralci da dove comincerà, perché è ipotizzabile, ma non spetta a me deciderlo, che il primo intervento avvenga sui Distinti, che sono sicuramente la struttura un po’ più fatiscente, però ci saranno altre scelte che spettano al Parma, tipo quella di limitare o non vendere abbonamenti in quel settore, già per la prossima stagione, se ritenesse di avere i tempi per partire a stagione in corso o di fare ragionamenti sugli abbonamenti, dove, ipotizzo, potrebbero essere spostati i tifosi, qualora il Parma Calcio volesse iniziare il cantiere già nella prossima stagione sportiva. E’ difficile, dico solo che non è impossibile: quindi, lo scenario che lei ha paventato di dire, si comincia a fine maggio della prossima stagione, è uno scenario; così come è uno scenario, dico io, è quello che ha fatto l’Atalanta, in cui, sì, si è lavorato a stralci, ma si è rinunciato ad una o due partite alla fine del campionato e ad una o due partite all’inizio del campionato successivo, per avere una finestra di circa cinque mesi piena dove lavorare rapidamente, senza la gestione della partita ogni quindici giorni e quindi accelerare, perché il cantiere a stralci puro, sicuramente ti dà il vantaggio di giocare sempre in casa, ma rischia di allungare tantissimo i tempi”.







