La maledizione torna ad abbattersi su Collecchio: raddoppiati gli infortuni rispetto all'anno scorso
Dopo la brutta sconfitta contro il Genoa, a Parma non si dormono sonni tranquilli. L'immagine di Adrian Bernabé che lascia il campo in lacrime tormenta i tifosi del Parma e complica i piani di mister Pecchia, che perde il fulcro della manovra. Lo spagnolo, dopo aver recuperato palla ed essere scattato in avanti, si è fermato e accasciato tenendosi la gamba, per poi uscire in lacrime dal campo, soccorso dagli assistenti sanitari. In giornata è arrivato il responso medico, che non ha fatto altro che confermare le iniziali preoccupazioni: si tratta di una lesione di alto grado al flessore della coscia destra, che potrebbe tener il centrocampista spagnolo lontano dal campo da gioco per ben due mesi.
Questa è solo che l'ultima di una lunga serie di defezioni, che stanno complicando e non poco il ritorno dei ducali in Serie A. Un vero e proprio tunnel dal quale non sembra esserci via d'uscita, esattamente come già successo nelle stagioni precedenti a quella della promozione, quando i vari Liverani, Maresca e Iachini furono costretti a fare i conti con i tanti infortuni. Il centrocampo è al momento il reparto più falcidiato in questo avvio di campionato: nemmeno il tempo di sorridere per il recupero di Estevez che in pochi giorni si sono fermati Hernani e Bernabé. Due defezioni pesanti che portano a 12 il numero di infortuni da inizio stagione. Dato addirittura raddoppiato rispetto all'anno scorso, dove dopo undici giornate ne erano stati registrati solo sei.
Andando più nello specifico, 8 sono gli infortuni muscolari rispetto ai 3 dello scorso anno. Dati che testimoniano come senz'altro i ritmi della massima serie siano di gran lunga più esigenti rispetto a quelli della Serie B. Fino ad ora il cambiamento è stato accusato parecchio e non resta che adattarsi e cercare di far fronte a queste difficoltà. Ora il Parma si trova senza Circati, Bernabé ed Hernani, tre pilastri dell'undici immaginato durante l'estate da club e staff. Un momento veramente delicato, ma non c'è margine in classifica per gestire. Urge correre ai ripari, per trovare soluzioni alternative e non perdere il passo delle rivali. Nella speranza di ricevere, d'ora in poi, solo buone notizie dall'infermeria.