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Parma Femminile, Pondini: "Club che merita la Serie A, speriamo di raggiungerla"
ieri alle 23:03Ultim'ora
di Alice Giampieretti
per Parmalive.com

Parma Femminile, Pondini: "Club che merita la Serie A, speriamo di raggiungerla"

Dando un occhio ai vari campionati italiani, sia maschili e femminili, si può notare, con spiccata gioia dei gialloblù, che l'unica squadra che, dopo sette giornate disputate, deve ancora subire il primo gol della stagione è il Parma femminile. La squadra di Colantuono, attualmente capolista, sta vantando eccellenti prestazioni e una delle giocatrici che sta maggiormente guidando la corsa delle ducali è Giada Pondini.

La centrocampista, classe '97, nata in Romagna, ha sempre avuto un animo a guerriera, a partire dalle diverse operazioni subite alle ginocchia, ben 4, e delle quali ne parla così: "Se sono diventata quella che sono è grazie a quei momenti. Ogni infortunio è stato un insegnamento che mi ha fortificata", in particolare quello del 2020: "Crociato, menisco e collaterale. Ma con l'inizio del Covid mi sono trovata costretta a fare fisioterapia da sola, in videochiamata. Avendo già avuto tanti infortuni, però, sapevo cosa c'era da fare: posso dire di aver recuperato da autodidatta. E in quel periodo mi sono messa a studiare scienze motorie: un giorno vorrei aiutare io gli sportivi nella riabilitazione dopo gli infortuni" - e prosegue - "Mi sono tatuata la parola 'coraggio', perché per tornare in campo ce ne vuole. Parlo però di coraggio e mai di paura, che ogni giorno può essere l'arma che può farti far male di nuovo. Ho la spensieratezza di una bambina nonostante abbia iniziato a giocare a calcio da più di 20 anni: se mi mettessi a pensare a quello che mi è successo non entrerei più in campo".

Proprio lei, reduce dalle esperienze con San Zaccaria e Sassuolo, è ora pronta a dar tutto per la maglia crociata: "Ho iniziato nel campetto sotto casa, poi con la scuola calcio del mio paese (Bagno di Romagna), poi ancora nella Sampierana, a San Piero in Bagno. A 15 anni la prima squadra femminile, il Castelvecchio, da cui ha avuto origine il Cesena, poi San Zaccaria e Sassuolo, fino alla chiamata del Parma. Me ne avevano già parlato bene: il presidente Krause ci segue spesso, anche in trasferta. Il primo giorno, a pranzo, ci ha detto: 'Se avete bisogno di qualsiasi cosa, chiedetela'. E' un club che merita la Serie A, speriamo di raggiungerla".

Convinzione, audacia ed esperienza: tre parole per descrivere una giocatrice che sta dando e può dare molto alla squadra. "Se mi sento una leader? Sì, perché sento che le compagne cercano consigli e li prendono in maniera costruttiva. La nostra filosofia è quella di difendere attaccando in avanti. Ogni volta che perdiamo palla abbiamo fame di riconquistarla. Sapevamo di poter fare bene: un po' di sorpresa nel vederci prime a punteggio pieno (insieme alla Ternana) c'è, ma i risultati sono frutto della nostra consapevolezza".