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Ad Palermo: "Potenzialità per stare tra le prime 10 in A. Europa? Può essere obiettivo finale"
Nel corso del Social Football Summit 2024 svoltosi ieri presso lo Stadio 'Olimpico' di Roma è intervenuto anche l’amministratore delegato e direttore generale del Palermo Giovanni Gardini che si è soffermato anche sul rapporto con il City Group, proprietario del club, e sulla questione stadio.
“Non c’è nessuna colonizzazione, si vuole solo aiutare per crescere. La fortuna è poter condividere tutte le nostre attività nel quotidiano, oggi ho parlato con Bahia, New York e Melbourne. Questo succede per ogni compartimento, abbiamo gli stessi strumenti del Manchester City come tutte le società del gruppo. Non siamo abituati in Italia ad avere soldi a disposizione. Evidentemente queste proprietà estere vedono delle prospettive che noi italiani non vediamo. - spiega Gardini - L’obiettivo finale di questo progetto può essere l’Europa, ma sicuramente il Palermo ha le potenzialità nel medio periodo per stabilizzarsi nelle prime dieci squadre di Serie A. Noi in due anni e mezzo e in sei mercati abbiamo preso solo un giocatore dal City. C’è condivisione su ogni aspetto, poi le decisioni di campo spettano a ogni realtà. Le decisioni per il Palermo le prende il Palermo, c’è un processo uguale per tutte le società. Se il City vuole cambiare allenatore lo fa nello stesso modo del Palermo. Se il capo del gruppo dice che non si decide il lunedì vale per tutte le squadre. La decisione è sempre collegiale, non sarà mai individuale. Ogni squadra ha le persone preposte a sviluppare le attività, poi si condivide il percorso migliore. Più persone si mettono al tavolo e meglio è. Il problema non è la lunghezza, l’importante è fare la scelta giusta, non il tempo. La soluzione per il Palermo deve trovarla il Palermo, non il City Football Group. Il tempo è un’opportunità e un alibi, il mercato è la stessa cosa. Non sarà il mercato a darci le soluzioni, dobbiamo trovarle al nostro interno valorizzando i nostri giocatori e dimostrando di essere più forti. L’orgoglio più grande è la squadra fuori dal campo che abbiamo costruito e la squadra all’interno del campo che stiamo costruendo”.
Questione stadio - "Stiamo interloquendo con la pubblica amministrazione per dotare Palermo di uno stadio conforme alle esigenze del calcio moderno. A Palermo stiamo trovando una disponibilità totale della pubblica amministrazione che sta capendo la nostra volontà di investire. Per un gruppo come il nostro è importante avere solo lo stadio, non ci serve altro. Abbiamo la fortuna che Palermo ha 4 milioni di turisti e lo stadio viene sfruttato tutti i giorni dal museo allo store per rendere meno gravoso l’investimento che sarà a carico solamente del proprietario. L’Europeo del 2032 incide come fattore e stiamo valutando l’opportunità di metterci a disposizione. Bisogna darsi da fare, lo stadio di Palermo è stato rifatto parzialmente per i mondiali del ‘90 poi non ha più avuto una manutenzione adeguata. Stiamo cercando di migliorarlo e renderlo più accogliente per i tifosi che hanno risposto con 13600 abbonamenti. A Palermo abbiamo tanti stranieri che chiedono di fare il giro dello stadio, spesso però non lo possiamo fare".
“Non c’è nessuna colonizzazione, si vuole solo aiutare per crescere. La fortuna è poter condividere tutte le nostre attività nel quotidiano, oggi ho parlato con Bahia, New York e Melbourne. Questo succede per ogni compartimento, abbiamo gli stessi strumenti del Manchester City come tutte le società del gruppo. Non siamo abituati in Italia ad avere soldi a disposizione. Evidentemente queste proprietà estere vedono delle prospettive che noi italiani non vediamo. - spiega Gardini - L’obiettivo finale di questo progetto può essere l’Europa, ma sicuramente il Palermo ha le potenzialità nel medio periodo per stabilizzarsi nelle prime dieci squadre di Serie A. Noi in due anni e mezzo e in sei mercati abbiamo preso solo un giocatore dal City. C’è condivisione su ogni aspetto, poi le decisioni di campo spettano a ogni realtà. Le decisioni per il Palermo le prende il Palermo, c’è un processo uguale per tutte le società. Se il City vuole cambiare allenatore lo fa nello stesso modo del Palermo. Se il capo del gruppo dice che non si decide il lunedì vale per tutte le squadre. La decisione è sempre collegiale, non sarà mai individuale. Ogni squadra ha le persone preposte a sviluppare le attività, poi si condivide il percorso migliore. Più persone si mettono al tavolo e meglio è. Il problema non è la lunghezza, l’importante è fare la scelta giusta, non il tempo. La soluzione per il Palermo deve trovarla il Palermo, non il City Football Group. Il tempo è un’opportunità e un alibi, il mercato è la stessa cosa. Non sarà il mercato a darci le soluzioni, dobbiamo trovarle al nostro interno valorizzando i nostri giocatori e dimostrando di essere più forti. L’orgoglio più grande è la squadra fuori dal campo che abbiamo costruito e la squadra all’interno del campo che stiamo costruendo”.
Questione stadio - "Stiamo interloquendo con la pubblica amministrazione per dotare Palermo di uno stadio conforme alle esigenze del calcio moderno. A Palermo stiamo trovando una disponibilità totale della pubblica amministrazione che sta capendo la nostra volontà di investire. Per un gruppo come il nostro è importante avere solo lo stadio, non ci serve altro. Abbiamo la fortuna che Palermo ha 4 milioni di turisti e lo stadio viene sfruttato tutti i giorni dal museo allo store per rendere meno gravoso l’investimento che sarà a carico solamente del proprietario. L’Europeo del 2032 incide come fattore e stiamo valutando l’opportunità di metterci a disposizione. Bisogna darsi da fare, lo stadio di Palermo è stato rifatto parzialmente per i mondiali del ‘90 poi non ha più avuto una manutenzione adeguata. Stiamo cercando di migliorarlo e renderlo più accogliente per i tifosi che hanno risposto con 13600 abbonamenti. A Palermo abbiamo tanti stranieri che chiedono di fare il giro dello stadio, spesso però non lo possiamo fare".
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