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Il Palermo paga al posto del Comune: tre milioni per giocare ancora al Barbera
A marzo 2025 scadrà il certificato di idoneità statica dello Stadio Barbera di Palermo e senza di quello l’impianto sarà dichiarato inagibile. Un problema per il club rosanero visto che per ottenere il rinnovo servono lavori urgenti per un totale di tre milioni di euro che il comune non è in condizione di pagare. Per questo, come riporta La Repubblica, sarà lo stesso Palermo calcio, che ha già fatto fronte al pagamento di 3,5 milioni di euro per i lavoro effettuati in estate.
Soldi che, come quelli che i rosanero investiranno per i prossimi lavori, dovranno essere poi restituiti dal Comune secondo quanto regolato dalla concessione firmata fra le parti. Una concessione in scadenza nel 2026, ma che già ora non copre più i costi delle spese anticipate che dovrebbero andare a compensazione con l’affitto. Per questo da ambo le parti si è concordi sull’idea di una nuova convenzione anche se “le parti sembrano distanti per quanto riguarda la durata della concessione che il club vorrebbe a lunga scadenza mentre il Comune vincolata al completamento di tre obiettivi strutturali. - si legge suo quotidiano - L’unica certezza è che il Palermo ha già iniziato i lavori che porteranno al rilascio del certificato di idoneità statica anticipando delle somme che in un modo o nell’altro il Comune dovrà restituire. L’amministrazione comunale proporrà una convenzione che partirà dalla rimozione delle criticità che potrebbero ostacolare l’agibilità, poi si passerà al miglioramento della fruibilità dell’impianto, quindi all’ammodernamento secondo un progetto di ristrutturazione complessiva che dovrà presentare il club. Alla società si proporrà una durata con rinnovi automatici: una sorta di messa alla prova per il completamento dei vari passaggi”.
Il nodo da sciogliere è appunto quello della durata: l’ipotesi di un accordo di 20 anni con rinnovo automatico per altri 20 infatti non sarebbe accettabile per il Palermo e dunque bisognerà trattare anche su questo punto.
Soldi che, come quelli che i rosanero investiranno per i prossimi lavori, dovranno essere poi restituiti dal Comune secondo quanto regolato dalla concessione firmata fra le parti. Una concessione in scadenza nel 2026, ma che già ora non copre più i costi delle spese anticipate che dovrebbero andare a compensazione con l’affitto. Per questo da ambo le parti si è concordi sull’idea di una nuova convenzione anche se “le parti sembrano distanti per quanto riguarda la durata della concessione che il club vorrebbe a lunga scadenza mentre il Comune vincolata al completamento di tre obiettivi strutturali. - si legge suo quotidiano - L’unica certezza è che il Palermo ha già iniziato i lavori che porteranno al rilascio del certificato di idoneità statica anticipando delle somme che in un modo o nell’altro il Comune dovrà restituire. L’amministrazione comunale proporrà una convenzione che partirà dalla rimozione delle criticità che potrebbero ostacolare l’agibilità, poi si passerà al miglioramento della fruibilità dell’impianto, quindi all’ammodernamento secondo un progetto di ristrutturazione complessiva che dovrà presentare il club. Alla società si proporrà una durata con rinnovi automatici: una sorta di messa alla prova per il completamento dei vari passaggi”.
Il nodo da sciogliere è appunto quello della durata: l’ipotesi di un accordo di 20 anni con rinnovo automatico per altri 20 infatti non sarebbe accettabile per il Palermo e dunque bisognerà trattare anche su questo punto.
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