
GazzSport - Parlare di semplice caos è riduttivo. Il Palermo è una polveriera
"Parlare di semplice caos è riduttivo. Il Palermo è una polveriera", titola la rosea.
Come si legge nell'articolo di Fabrizio Vitale, "il dietrofront della società non è stato accolto bene dai tifosi. Ieri il direttore sportivo Carlo Osti ha provato a spiegare la scelta, affidando il suo pensiero all’agenzia Italpress e rilasciando un’intervista ai canali ufficiali del club:
«In questi giorni abbiamo fatto molte riflessioni e valutazioni, anche su altri profili di allenatori, ma alla fine abbiamo deciso di non interrompere il rapporto con Dionisi, che in questo momento gode ancora della fiducia del club».
Osti ha voluto anche mandare un messaggio alla squadra: «Mi aspetto che i giocatori si assumano le loro responsabilità, perché è chiaro che la colpa non può essere solo di una persona: siamo tutti in discussione».
Ma le sue parole - evidenzia Vitale sulle colonne de La Gazzetta dello Sport - non hanno placato il malcontento. Anche perché il City Football Group è pronto a intervenire. Il DS ha confermato che nei prossimi giorni i vertici del City saranno a Torretta per un incontro con squadra e staff tecnico, nella speranza di ricompattare l’ambiente e ridare slancio a una stagione che sta scivolando via.
Il rapporto tra il Palermo e la sua tifoseria è ormai ai minimi storici. Un anno dopo l’arrivo del City Football Group, la situazione è addirittura peggiorata. Il progetto tecnico non è all’altezza delle ambizioni di Serie A, la promozione diretta è stata abbandonata già a novembre e ora anche i playoff sono a rischio.
L’investimento di oltre 15 milioni di euro nel mercato di gennaio – con l’operazione Pohjanpalo e gli arrivi di Audero e Magnani – stride con il rendimento deludente in campionato. Per questo, le critiche non risparmiano nessuno, nemmeno i dirigenti: Riccardo Bigon, Giovanni Gardini e lo stesso Osti sono nel mirino della tifoseria, che sui social esprime delusione e rabbia.
Anche perché - osserva Vitale - il City Group, pur restio ai cambi in corsa, ha dimostrato di non avere problemi a cambiare rotta: negli ultimi tre anni ha esonerato Baldini, Corini e Mignani.
Ora la domanda è: come può ripartire una squadra con un tecnico ormai sfiduciato dalla società stessa? Il Palermo ha provato a sostituire Dionisi, ma non ha trovato alternative convincenti: molti allenatori hanno rifiutato il ruolo di traghettatore, mentre quelli disponibili non avevano i requisiti giusti per i dirigenti". [...]







