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Okaka: "Gasperini sarebbe perfetto per la Roma, anche per la mentalità che ha"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 31 marzo 2025, 17:59Interviste
di Redazione VG
per Vocegiallorossa.it

Okaka: "Gasperini sarebbe perfetto per la Roma, anche per la mentalità che ha"

Nonostante i tanti rumors di mercato che lo hanno riguardato nelle ultime due sessioni di mercato, Stefano Okaka, non è più tornato in campo dall'agosto del 2023, quando si è conclusa la sua esperienza in Turchia all'Istanbul Basaksehir, dove ha messo a segno 19 reti in poco più di un anno e mezzo, prima di infortunarsi nell'ultima parte di stagione. L'attaccante ha parlato in una lunga intervista a tuttomercatoweb.com, toccando diversi argomenti tra cui il suo passato con i giallorossi:

C'è un gol cui sei rimasto più legato?
"Sicuramente quello in Roma-Siena, di tacco nel 2010: dopo 20 anni me lo ricordano tutti i romanisti per strada. Poi ce ne sono di bellissimi che ho fatto, ma per significato penso a quello ed alla doppietta con l'Udinese, contro la SPAL: ci ha fatti salvere, con Tudor in panchina. Fu un miracolo: eravamo spacciati, ma ce l'abbiamo fatta".

Con Spalletti che rapporto avevi?
"Partiamo dal presupposto che Spalletti per me è stato un padre calcistico. Mi ha fatto esordire con la Roma e passavo più tempo con lui che con la mia famiglia. Ci allenavamo, mi teneva lì dopo l'allenamento, poi dormivo a Trigoria e puntava molto su di me, mi ha fatto crescere tanto. È un fuoriclasse del settore".

Come vedi il percorso della Nazionale con lui, sei fiducioso?
"Per la Nazionale ci vuole pazienza, sono percorsi, momenti, con il calcio che va avanti e le squadre che crescono. Dobbiamo creare anche noi, dai settori giovanili, dalla strada, metterci più impegno per far arrivare i giocatori il prima possibile. Alla fine Spalletti sceglie con quello che c'è, non può creare giocatori. Sicuramente troverà la chiave per far tornare la Nazionale al livello in che merita".

Ranieri ha un tocco magico?
"Anche con lui avevo un rapporto fantastico, ci volevamo molto bene. Lui è così: sapeva esattamente dove andava e cosa significasse fare calcio a Roma. Ha il cuore lì. La prima cosa che ha fatto è stata ricostruire lo spogliatoio, mettere la Roma al centro di tutto, a livello di sensazioni, di orgoglio, di energia. Piano piano ci è riuscito, si vede che ha messo a posto i rapporti, la competitività, la maglia. Roma non è come altre piazze, devi sentirla ed avere uno spogliatoio che ti faccia capire cosa significhi giocare in giallorosso. Lo ha fatto e si vedono i risultati".

Chi per il dopo-Ranieri alla Roma? Magari uno come Gasperini, anche se Ranieri lo ha smentito?
"Gasperini non lo scopro io, è uno dei migliori al mondo e sarebbe perfetto anche per la mentalità che ha, la visione. Uno come lui penso farebbe bene anche per il modo di giocare e di approcciare, molto fisico e intenso, dinamico. Con un gioco così, con una piazza così, se scattasse la scintilla poi sarebbe dura per tutti".

Per te cosa significa la Roma?
"Per me la Roma è tutto, sono nato e cresciuto a Trigoria, praticamente. Ho fatto tutte le mie cose lì: la scuola, il settore giovanile, i miei esordi. Nella mia vita Roma è importante, se dovessi fare un film, prenderebbe 4-5 capitoli. Una storia incredibile".

Hai anche vinto in giallorosso.
"Sì, una Coppa Italia e anche il campionato Primavera con De Rossi, ci sono stati momenti bellissimi, sono fortunato ad averli vissuti con grandissimi campioni, da giovanissimi. È sicuramente un pezzo fondamentale della mia vita".

I più forti con cui hai giocato?
"Cassano e Totti, erano proprio fenomenali. Quei giocatori che ti fanno capire come il calcio ad alti livelli non sia solo tecnica, ma anche una cosa mentale. Proponevano calcio prima con la testa. Poi ovviamente impossibile non citare Buffon, portiere incredibile e campione con la C maiuscola dentro e fuori dal campo".