
Il doppio ex Sergio avverte il Napoli: "Torino squadra tosta e buona tecnicamente, non va sottovalutato"
A “1 Football Club” su 1 Station Radio, è intervenuto Raffaele Sergio, allenatore ed ex calciatore, fra le tante, di Napoli, Torino, Udinese e Lazio.
Lotta Scudetto più aperta che mai: se oggi avesse una fiche da puntare per individuare la vincitrice del campionato, su chi la punterebbe? “Ma sicuramente sul Napoli, anche perché l’Inter è impegnata in altre competizioni molto importanti. Ha delle sfide alle porte che inevitabilmente consumeranno energie sia tecniche che fisiche. Non è nemmeno un buon momento dal punto di vista psicologico e fisico, e questo può condizionare l’andamento del campionato. Giocare su tre fronti è complicato e l’Inter a livello sia fisico che mentale è a pezzi. Il Napoli, invece, è in un buon momento fisico e questo può fare la differenza nel finale di stagione. C’è anche un certo nervosismo generale all’Inter che può pesare.”
Ha parlato di un’Inter che non vive un buon momento psicologico. Secondo lei, perché? Alla fine ha le carte in regola per provare a vincere tutte e tre le competizioni. “Perché comunque ha avuto diversi infortuni. Tanti giocatori vengono recuperati all’ultimo momento, ma quando si rientra da un infortunio non è facile ritrovare subito la forma fisica. Giocando ogni tre giorni, non c’è nemmeno il tempo materiale per recuperare in modo adeguato. Anche nella partita di Bologna, per esempio, ho visto un’Inter in difficoltà. E anche il Napoli ha faticato nel secondo tempo, perché il Bologna è una squadra ottima. Però ritengo che l’Inter, in quella partita, abbia fatto troppo poco per cercare davvero di vincere. Serve pazienza. E secondo me il Napoli deve approfittare di questa situazione.”
Ha giocato anche nella Lazio. Ieri il presidente Lotito è stato tra i più polemici, insieme a Rocco Commisso, per il rinvio delle gare in seguito alla morte del Papa. Secondo lei, è stata una polemica legittima o in certi momenti sarebbe meglio tacere? “C’è poco da dire, ormai. Il calcio è così. Un mese fa hanno eletto un presidente di Lega col 98% dei consensi. Sono vent’anni che girano sempre gli stessi, che dicono sempre le stesse cose. Il problema è che, quando si toccano gli interessi di qualcuno, nascono le polemiche. Ognuno pensa ai propri interessi. Secondo me è così. Gli interessi nel calcio italiano sono tanti, e quando tocchi certe cose, ecco che parte il teatrino. Un mese fa erano tutti concordi nell’eleggere Simonelli e ora si fanno polemiche sulle sue decisioni.”
Da ex difensore, come giudica la prestazione di Rafa Marín contro il Monza? “È un buon giocatore, ha fatto una prestazione sufficiente. Secondo me ha margini di miglioramento, può dare di più. Però non si poteva pretendere troppo da un ragazzo che era al suo esordio stagionale in Serie A, dopo sette-otto mesi che si allenava ma senza giocare. Ci vuole tempo per inserirsi, tempo per trovare continuità, e serve anche fiducia. Ma purtroppo in Italia questa parola, ‘pazienza’, la conosciamo poco.”
Ha giocato anche con la maglia del Torino. Quali insidie nasconde la squadra granata di Vanoli per il Napoli di mister Conte, in vista della sfida di domenica sera? “È una squadra tosta, ha tante qualità. Secondo me è una squadra buona, anche tecnicamente, e non va sottovalutata. Non dimentichiamoci che ha motivazioni e un’organizzazione precisa. Sarà una partita difficile, ma il Napoli ha tutte le potenzialità per portare a casa i tre punti. Però non sarà una passeggiata: la rosa del Torino è competitiva.”
L’anno scorso il Napoli ha preso proprio dal Torino uno dei suoi giocatori migliori, Alessandro Buongiorno. Crede che il portiere granata Vanja Milinković-Savić possa fare al caso degli azzurri? “È un profilo importante. Ha la giusta esperienza, ha giocato in una piazza importante. Ha anche il fisico giusto. Se il Napoli riuscisse a prenderlo, secondo me farebbe un buon affare. E con tre competizioni da affrontare l’anno prossimo, serve avere una rosa più ampia. Potrebbe sopperire a certe mancanze che si sono viste ultimamente, per dare più equilibrio e garantire competitività in tutte le competizioni.”
Considerando che conosciamo bene il Napoli e il modo oculato con cui gestisce i conti, non le è sembrata strana la sfuriata di Antonio Conte? Magari ha già qualche squadra alle spalle? “Secondo me no. Lo conosco, l’ho conosciuto bene. È uno che, quando le cose non vanno, non riesce a trattenersi. Vuole la perfezione, cerca il miglioramento. Io la vedo così: non credo ci sia dell’altro dietro. Lui è bravo, è inutile negarlo. Ma sono convinto che voglia portare avanti questo progetto. Le sue parole, secondo me, sono uno stimolo al presidente per migliorare, magari con un nuovo centro sportivo. Io la vedo in modo positivo, non come qualcosa di negativo.”







