
Montervino consiglia: "Venderei Rrahmani per prendere un altro difensore top"
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Francesco Montervino, direttore sportivo ed ex capitano del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Che insidie può nascondere l’Udinese per gli uomini di Simone Inzaghi?
"Partiamo dal presupposto che gare semplici non ce ne sono. Io non la vedo così scontata, perché l'Udinese è una di quelle squadre che quest'anno, anche se a tratti, sta esprimendo un gioco di un certo tipo. Ha calciatori di grandissima qualità che possono mettere in difficoltà chiunque, come è successo proprio con il Napoli. Detto questo, mi preoccuperei più di quello che succederà in casa nostra piuttosto che in quella degli altri, perché spesso, quando meno te lo aspetti, gli altri fanno un passo falso e devi essere bravo ad approfittarne. Noi, come Napoli, dobbiamo preoccuparci di non farne, perché perdere punti contro squadre come Venezia e Como, dopo magari aver fatto una grande prestazione contro l'Inter, è un vero e proprio delitto calcistico."
Lo Scudetto si decide contro le squadre piccole piuttosto che nelle sfide contro le big?
"Non c'è dubbio. Il Napoli, nelle ultime settimane, ha perso punti pesanti contro le squadre cosiddette piccole, ma bisogna anche sottolineare che Venezia e Como esprimono un calcio di grande qualità. Non le definirei in modo riduttivo 'piccole', perché hanno una loro identità. Il Venezia, in particolare, è allenato da un tecnico, Eusebio Di Francesco, che reputo straordinario, anche se molto sfortunato, perché ogni anno si ritrova a lottare per la salvezza con squadre mediocri. L'anno scorso ha quasi fatto un miracolo col Frosinone, e quest'anno sta provando a ripetersi col Venezia. Sono squadre di bassa classifica, ma giocano un buon calcio. Alla fine, i punti pesanti saranno da vedersi più avanti."
Domenica il Napoli affronta il Milan. Se Neres fosse recuperato al 100%, secondo lei Conte confermerebbe il 3-5-2 o potrebbe tornare al 4-3-3?
"Per me rimane il 3-5-2, con la possibilità di avere in panchina Neres in grado di risolvere la partita. Diventa fondamentale aver recuperato un giocatore come il brasiliano, perché può rappresentare un'alternativa nel caso in cui la partita contro il Milan non dovesse sbloccarsi. Quindi, inizialmente 3-5-2, con Raspadori e Lukaku in attacco, visto che hanno fatto bene anche con le rispettive nazionali. Questo dimostra come a volte siamo troppo frettolosi nel criticare certi giocatori. Lukaku, ad esempio, continua ad essere un attaccante importante. I suoi numeri parlano per lui. È vero che il livello del gioco espresso non è straordinario, ma questo dipende anche dall'assetto tattico della squadra. Se la squadra fatica a creare occasioni, è naturale che anche gli attaccanti ne risentano."
Da ex capitano e direttore sportivo, quando una squadra chiude il girone d’andata al primo posto, se poi non vince il campionato si può parlare di rimorsi e rimpianti?
"A Napoli è già successo due volte negli ultimi 10-15 anni: essere primi a metà stagione e poi non vincere lo Scudetto. Per noi uomini di calcio, il girone di ritorno è un altro campionato, lo sappiamo bene. Certo, ci possono essere rimorsi e rimpianti, ma nessuno ha mai fatto una festa per essere primo al giro di boa. È una soddisfazione relativa. Di buon grado non si accetta nulla, nemmeno un secondo posto, ma essere primi a metà stagione non significa nulla. Significa solo aver fatto meglio degli altri fino a quel punto, ma il difficile viene dopo. Bisogna confermarsi, altrimenti la stagione rischia di concludersi con del malcontento."
Amir Rrahmani potrebbe diventare un uomo mercato per motivi di età. Secondo lei ha raggiunto il massimo delle sue potenzialità o può ancora crescere?
"Non sono un grandissimo estimatore di Rrahmani. È un giocatore forte, ma non mi lascia a bocca aperta per le sue prestazioni. Ha sempre fatto bene quando aveva accanto un campione: con Koulibaly, con Kim, e ora con Buongiorno. Questo mi fa pensare che sia un difensore che rende al massimo solo con un compagno di reparto di altissimo livello. Se il Napoli riuscisse a venderlo per una cifra importante e reinvestirla su un difensore top a livello europeo, io lo farei senza esitazioni. Detto questo, è comunque un giocatore di valore."
Oumar Solet dell’Udinese potrebbe essere un sostituto all’altezza di Rrahmani?
"Fare nomi adesso sarebbe sciocco. Ci sono tanti difensori bravi, anche italiani, come Gatti e Viti. Ho letto di Marianucci. Però il Napoli deve prima decidere che tipo di percorso vuole intraprendere. Se vuole puntare sulla crescita nazionale, allora può guardare a profili di questo tipo. Se invece l'obiettivo è crescere a livello internazionale, deve pensare ad altro."







