
Chiariello: "Piangere sulle occasioni perse è stupido, che piaccia o no è già un piccolo miracolo"
Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, quest’ultimo è intervenuto con il suo punto. Di seguito le parole di Umberto Chiariello: "Approfittiamo di questa pausa per chiarire alcuni concetti che secondo me stanno subendo delle mistificazioni, oppure stanno diventando poco chiari. Mi piacerebbe poter mettere alla discussione intorno al Napoli di quest'anno dei punti fermi.
Parlare di miracoli è una parola grossa, lo ammetto e lo confermo. I miracoli sono altri. Io no non ho mai pensato che esistano i miracoli in natura, quando la ragione non arriva non dico né sì né no, mi fermo, non esprimo opinioni. Quindi usare la parola miracoli è abusata, così come è abusata la parola fuoriclasse, così come la parola campione, grande, grandissimo, ecc. Facciamo presto a dire Kvaratskhelia è un fuoriclasse, non è un fuoriclasse, lo può diventare forse. Maradona, Pelé, Cruijff, Di Stefano, Messi, Zico, Van Basten, Ronaldo il Fenomeno, CR7. Ma se andiamo a guardare la storia fuoriclasse è stato Peppin Meazza, fuoriclasse è stato Schiaffino negli anni ‘50, negli anni ‘60 sono stati Pelé ed Eusebio, negli anni ‘70 sono stati Cruijff e Beckenbauer, negli anni ‘80 tanti: Platinì, Zico, Rummenigge, Van Basten, forse Gullit, Matthaus, e più grande di tutti Diego Armando Maradona ovviamente. Careca, fuoriclasse non lo so, forse sì, fa parte del novero dei 10 più grandi centravanti di tutti i tempi. Se alla se alla fine della giostra ci accorgiamo i fuoriclasse saranno un centinaio o poco più e già son tanti, Già son tanti. Zidane negli 2000 Zidane è stato fuori classe, per me Platini è stato più forte di lui, però ha segnato un'epoca come Messi e Ronaldo. Ma i fuoriclasse sono Sivori, Bobby Chalton, insomma ogni nazione i suoi, poi tra di loro c'è una genia ulteriore di fuoriclasse, quelli inarrivabili che proprio sono dell'Olimpo.
Quindi quando sento dire Hamsik fuoriclasse, Lavezzi fuoriclasse Cavani fuoriclasse ci vado piano, non lo sono. Sono stati grandi giocatori, ma non sono entrati nell'Olimpo, perché secondo alcune definizioni come per esempio quella di Marcello Lippi nel suo libro post-mondiale, i calciatori si dividono in fuoriclasse, campioni grandi, calciatori buoni, calciatori discreti, calciatori e calciatori scarsi. Insigne è stato un fuoriclasse? No. E’ stato un campione? Neanche, è stato un ottimo calciatore, quasi alle soglie del campione ma non con i colpi da campione. Un gran buon giocatore con i colpi da campione. Hamsik qualcosa in più è stato, quasi un campione. Poi nel suo paese è considerato non fuoriclasse ma nella storia dell'umanità del calcio. Hamsik non entra nei primi 100. I grandi sono quelli che hanno dettato la storia hanno fatto la storia in Inghilterra, certamente George Best, che non è inglese, è stato in fuoriclasse. Bobby Charlton è stato in fuoriclasse, Gordon Banks tra i portieri è stato un fuoriclasse. Così noi parliamo facilmente di miracoli.
Il miracolo, Conte sta facendo un miracolo, non è così. Però dobbiamo capirci, la storia e i dati oggettivi dicono questo, che dopo il 1991 quando un magnate, Mantovani, porta la Sampdoria che era una piccola squadra, come l'Atalanta di oggi, trasformata in grande squadra, a vincere un campionato e a fare la finale di Coppa dei Campioni contro il Barcellona l'anno dopo. Quello è un ciclo incredibile, aveva vinto anche la Coppa delle Coppe. E’ stato l'ultimo ciclo di un magnate, poi sono finiti, sono arrivati gli imprenditori industriali. C'è sempre stato Agnelli, era un esempio unico, si è affiancato poi Berlusconi, poi Moratti figlio. Ci sono state vere e proprie dinastie imprenditoriali, non più di magnati o di imprenditori edili che erano poi quelli che si contendevano le briciole della storia, perché la storia l'hanno scritta tre grandi club e gli altri si sono contentati delle briciole. Per cui un secondo posto a Firenze viene ricordato nei secoli, un secondo posto a Napoli viene ricordato nei secoli, alla Juve, all'Inter o al Milan il secondo posto lo schifano. È così che va, fa parte del DNA di una società, è proprio il codice genetico di una società. Non per questo vale di meno una società che rappresenta un popolo, identitaria come la nostra la società del Napoli, quella azzurra. Ma la storia dice anche questo, che nessuna società di calcio italiana appartenente a quella che io chiamo l'altra Italia, perché voi andate a guardarvi la storia del calcio italiano. Allora io vi prego sinceramente di riscriverla la storia nel modo giusto. Gli scudetti dall'inizio del ‘900 fino al 1929 non contano niente, quindi non mi rompete più le scatole voi: la Novese, la Pro Vercelli, il Genoa, quelli non contano niente! Che campionati sono a quattro squadre solo del Nord? Non c'era l'Italia rappresentata in tutto, ciò erano campionati così pionieristici, farlocchi, sono serviti per parlare dei pionieri. Ora non mi sono guardato le statistiche ultimamente, non le ho aggiornate, ma andiamo a guardare quanti scudetti hanno vinto le solite tre e tutte le altre messe insieme. Tutte le altre messe insieme non fanno gli scudetti di quella che ne ha meno di tutte de tre, che il Milan, perché la Juve ne ha 36 ufficiali, due gli sono stati revocati e direbbe Zeman perché le intercettazioni sono state solo 2 anni, altrimenti ne avrebbero evocati 5-6. Vabbè ma sul campo erano poi i più forti, questo va riconosciuto. 20 l’Inter e siamo al 56, mettiamo 58 con due campionati revocati, e 19 li ha vinti il Milan. Siamo a 77 campionati compreso quelli revocati. Se in 95 anni 77 sono andati a loro tre, quanti ne restano a tutti gli altri? 95-77 fa 18, cioè la classifica dice: Juventus 36 più due revocati, l'Inter 20 di cui uno farlocco quindi diciamo che uno di questi due è in condominio, Milan 19, tutti gli altri sono 19. L'altra Italia ha vinto 19 scudetti. Facciamo il conto: Il Napoli ne ha 3, la Roma ne ha 3, sono quelle che hanno vinto di più a parte il Torino, perché il Torino ne ha vinti cinque del grande Torino e uno solo dagli anni ‘50 in poi. Quindi Torino guida la classifica con sei, Napoli e Roma tre, la Lazio ne ha vinti un paio, uno il Cagliari, due la Fiorentina nel ‘55 nel ’68, il Verona uno. Resta il Bologna che dal ‘64 non ne vince più, ne ha vinto qualcuno negli anni ’50. Quindi quante sono le società? Torino, Napoli, Roma, Lazio, Fiorentina, Bologna, Cagliari e Verona e la Sampdoria. Stiamo parlando di nove città che hanno vinto qualcosa, nessuna di queste società ha mai vinto due scudetti consecutivi, mai! La Juve è arrivata a vincerne anche 9, l'Inter 5, non mi ricordo più il Milan, 4 di sicuro dell'epoca di Capello. Loro le vittorie consecutive le hanno fatte, ma dell'altra Italia nessuno ha vinto due scudetti di seguito tranne il grande Torino, che l'eccezione famosa. E’ infatti dall'ultimo scudetto del grande Torino nessuno ha mai più vinto due scudetti di seguito. Allora come si fa normalmente, si allarga il raggio della ricerca. Due in 3 anni. Ahia nessuno, caspita nessuno! Due in 4 anni. Ci siamo, ce n'è uno, un club c'è riuscito. E’ il Napoli di Maradona ‘86-’87, ‘89-’90.
Antonio Conte con una squadra presa al decimo posto, privata dei suoi giocatori più importanti. Non solo Kim Zelinski, Lozano, Mario Rui tutti elementi importanti, ma Kvaratskhelia e Osimhen, dovesse fare l'impresona di vincere questo scudetto… E beh lì parlare di miracolo ci sta, perché un miracolo storico indiscutibile. Sarebbe un'impresa che nella storia non ha mai fatto nessuno in 95 anni di storia, quella vera dal ‘29 a oggi, non c'è riuscito nessuno. Sconoscere che la vittoria di uno scudetto sarebbe un miracolo con una squadra appena rifatta, incompiuta, che abbia speso De Laurentiis 20 milioni per lo staff e Conte, 150 milioni sul mercato per comprare cinque giocatori. Eh perché il Napoli quei soldi li ha spesi per comprare cinque giocatori, più Marin, più Spinazzola a parametro zero, più un paio di prestiti a gennaio. E il Napoli ha speso i soldi per comprare cinque giocatori di cui quattro titolari e uno mezzo titolare, Neres, che è diventato titolare, non è partito titolare. McTominay, Buongiorno, Lukaku, cioè i veri titolari, e Gilmour oggi se la gioca. Spinazzola se la gioca a parametro zero, Rafa Marin è venuto a fare il turista, perché ha giocato tre minuti. Napoli per tre titolari, più due titolari aggiunti, ha speso i soldi avendo perso Mario Rui, che è stato formidabile nell'anno scudetto, Kim, straordinario nell'anno dello scudetto, Zelinski, il più tecnico dei nostri centrocampisti, Lozano, che tutti sottovalutano ma era un'ala importantissima, giocatore di livello alto, e poi Kvara e Osimhen, due dei giocatori tra i più forti nei loro ruoli in Europa. Ma veramente con un attacco Politano, Neres, ora Raspadori e Lukaku, che è sicuramente il meno forte che abbiamo mai avuto tra i vari Napoli dello scudetto e anche di qualcuno che lo scudetto non l'ha vinto, vedi Sarri, vedi il primo anno di Spalletti, che aveva Osimhen e pure Mertens, aveva Insigne e Lozzano, farebbe un vero miracolo. E qui veramente possiamo fare come Lello Arena e Massimo Troisi ‘Miracolo, miracolo!’ E se non riesce è una grande stagione, il Napoli è l'unica competitiva con l'Inter, anche l'Atalanta un po' c'è, un po' non c'è. Chi è stato in vetta la classifica per 20 giornate? Chi è che se l'è giocata con l'Inter fino a oggi fino all'ultima giornata? Speriamo. Chi è che ha reso l'Inter una provinciale, che l'ha chiusa in area di rigore quasi 90 minuti facendola difendere come se fosse l'Ascoli o il Pisa di Anconetania o di Rozzi di antica memoria? Questo Napoli, con tutti i suoi difetti.
Piangere sulle occasioni perdute per una squadra imperfetta è stupido. Piangere sul mercato di gennaio, sì è un rimpianto, ma non è che il Napoli spende 150 milioni e poi ha l'obbligo di spendere altri 70. Dice ‘Ma presi i soldi per Kvara", ho capito ma li devi trovare i giocatori buoni. Io il rimpianto ce l'ho si chiama Ndoye e pensa un po' che rimpianto che c'ho. E non ce lo volevano dare, eh non è che il Napoli non l'ha preso, non ce lo volevano dare. Avevano l'accordo già per Dorgu, ma per prenderlo a giugno. Poi è arrivato il Manchester coi soldi. Poi ho dovuto sentire per 20 giorni che il Manchester aveva bisogno di soldi, doveva venderci per forza Garnacho. Il Manchester Garnacho non l'ha venduto, ha sborsato i soldi per Dorgu. Chi è che dice le fesserie? Mi ha molto divertito oggi Oriali quando ha detto che nel calcio ci sono i mediocri e i bugiardi di successo. Ha ragione perfettamente, Antonio Conte non è una persona simpatica probabilmente, non è uno che si ingrazia la platea o la stampa, ma è uno che lavora tosto duro, che piglia una squadra alla frutta, riaccende la lampadina e te la porta fino al traguardo. Che piaccia o non piaccia è già un piccolo miracolo che siamo di nuovo lì a competere, non stava scritto da nessuna parte! Avevate dato per bollito De Laurentis, per arrivato, perché era vecchio, perché ormai era la parabola discendente. Gli avete detto di tutto di più, dal fuoco amico al fuoco nemico. Oggi che va dimostrato che vi mette in saccoccia, vi mette gli attributi sulla capoccia, ancora che state a discutere? A Nocera una volta sapete come hanno detto? ‘Iate a rognere ‘e nocelle!’ Via!”.







