
Punizione Dimarco, Prep. portieri Caprai a TN: "Barriera ben messa! Spinazzola lì per un motivo"
Riccardo Caprai, allenatore dei portieri e match analyst e founder del progetto Goalkeepermania, ha rilasciato un’intervista in esclusiva sulle pagine di Tuttonapoli. Di seguito le sue dichiarazioni.
Si è dibattuto molto delle responsabilità di Meret sul gol di Dimarco da punizione. Ha delle colpe il portiere del Napoli?
“No, perché la barriera è piazzata come deve essere piazzata. C’è da considerare che sulla palla c’erano due calciatori che calciano benissimo le punizioni, un destro e un sinistro, Calhanoglu e Dimarco. Meret posiziona la barriera a dovere, ovvero un uomo e mezzo oltre il palo per far sì che se calcia un sinistro hai comunque la parte esterna coperta. Non può andare troppo oltre perché comunque sulla palla c’è anche un destro, quindi se tu metti la barriera troppo esterna poi rimane uno spazio troppo ampio per uno specialista come Calhanoglu. Quindi la barriera secondo me è stata messa molto bene”.
Come primo uomo in barriera c'era Spinazzola, non il più alto...
“Spinazzola è comunque abbastanza alto, ma comunque queste sono situazioni che a quei livelli lì vengono studiate nei minimi dettagli. Gli uomini per la barriera vengono scelti per tutta una serie di combinazioni, se insieme allo staff hanno scelto che Spinazzola dovesse essere il primo uomo di barriera è perché sono tutti consapevoli che è l’uomo più adatto. Gli uomini che vanno in barriera vengono comunicati prima, non vengono assolutamente scelti sul momento. Cambia a seconda se una punizione è laterale ce ne va uno, se calcia un sinistro ce ne va uno piuttosto che l’altro. È tutto studiato e non si fa niente a caso. La punizione è calciata benissimo, credo che se Spinazzola non gira la testa forse la prende. La palla passa sopra la sua faccia. Dico per certo che la barriera è stata messa con uomo e mezzo oltre al palo ed è come deve essere posizionata. È quasi impensabile che un portiere che gioca in Serie A, in una Nazionale, abbia difficoltà a mettere una barriera… È un po’ assurdo come pensiero”.
Come valuti la stagione di Meret?
“Credo che quest’anno Meret stia facendo una stagione ottima. Quando si va a valutare un portiere bisogna analizzarlo a 360 gradi, quando gli si danno delle colpe devono essere delle colpe dirette. Sui gol subiti dal Napoli credo che responsabilità dirette ne abbia veramente poche Meret quest’anno, forse nessuna. Ha salvato diverse volte il risultato. È un portiere ancora oggi in Italia sicuramente tra i top 3, anche a livello di prestazioni. Se guardiamo la stagione di tutti i portieri, anche Maignan ha fatto degli errori, così come Sommer, Di Gregorio, Svilar, Provedel. È normale che ci siano degli errori nell’arco della stagione, si dice che il portiere migliore è quello che sbaglia meno e non mi sembra che Meret quest’anno abbia fatto degli errori così eclatanti da compromettere delle partite. Anzi, secondo me quest’anno è tornato ad essere il Meret di quando il Napoli vinse quel meraviglioso scudetto”.
Preferisci lui o Maignan quest’anno?
“Assolutamente Meret, Maignan quest’anno non sta andando bene”.
Sul ruolo del portiere e la sua evoluzione nel gioco con i piedi…
“Il portiere oggi viene chiamato 'goalplayer', perché comunque viene spesso sollecitato e la differenza la fa la comprensione del gioco e la capacità di scelta di un portiere. Poi che tutti i portieri non abbiano questa grande capacità di leggere le situazioni - per esempio quando andare a muro col mediano o fare un lancio col terzino in corsa - dobbiamo sempre ricordarci che è la richiesta dell’allenatore che fa la differenza. Al Cholo Simeone non puoi dare un portiere come Ederson, a Guardiola non puoi dare un portiere come Oblak. Io credo che nel calcio il ruolo del portiere sia l’ultimo ruolo che si è evoluto e lo sta facendo alla velocità della luce. Si andrà sempre più verso quella direzione, però è normale che un portiere debba avere della basi tecniche ben solide. Quando poi vai in quelle fasi di down mentale, che ci può stare, ti devi attaccare alla tecnica. La tecnica ti salva sempre”.







