Chiariello: “Adeyemi-Garnacho? Se il Napoli ci riesce bene, altrimenti niente catastrofismi!”
Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, quest’ultimo è intervenuto con il suo punto, analizzando le tematiche del giorno.
Di seguito le parole di Umberto Chiariello: “Devo confessare il mio disagio. Il mercato mi manda in confusione, perciò non mi piace parlarne. Il mercato di gennaio mi disturba. Secondo me fa più danni che benefici, anche se non è sempre così.
Ricordo rarissimamente uno scudetto vinto per un innesto arrivato dal mercato di gennaio. A parte il Milan con Van Bommel e Cassano non ne ricordo altri. Il mercato di gennaio può portare più problemi che soluzioni. A gennaio devi trovare un sostituto per un giocatore infortunato o devi sistemare o prendere un giocatore che non è contento. Questo mercato di gennaio per il Napoli è il più difficile di tutti.
Anzi il Napoli ha avuto il mercato più difficile di tutti sia d’estate che d'inverno. Ci sono stati tanti errori della società l’anno scorso che hanno comportato delle conseguenze anche su quest’annata. Il mercato estivo del Napoli è stato bloccato dalla vicenda di Osimhen che ha congelato tutto.
Chiamavo in società tutti i giorni per capire cosa stesse succedendo e mi rispondevano: “Come pensi che possa arrivare Lukaku se c’è ancora Osimhen?”. Ed era una risposta logica, normale. Dopo la partita contro il Verona, De Laurentiis era ad un bivio ed aveva anche paura di far spazientire l’allenatore. Improvvisamente, De Laurentiis ha deciso di spendere e di fare degli acquisti. Manna ha preso subito David Neres e tutti ci chiedevamo perché lui con le priorità che avevamo in attacco ed a centrocampo (la difesa era l’unica cosa che avevamo sistemato subito).
In seguito arrivò Lukaku e si iniziò a respirare. Brescianini è venuto a fare le visite mediche ma il giorno prima il trasferimento di Cajuste era saltato. Il Napoli provò a cambiare le condizioni d’acquisto dell’ex Frosinone ma in realtà aveva deciso di mollarlo, perché Manna aveva avuto la soffiata quella mattina stessa (stava in Inghilterra) che si poteva prendere McTominay.
Il Napoli si è fiondato sullo scozzese e lo ha preso a 30 milioni. Gilmour era bloccato poiché il Napoli ha imposto delle condizioni e l’ultimo giorno il Brighton ha ceduto e lo abbiamo acquistato. A Osimhen è stata trovata in modo geniale la soluzione al Galatasaray.
Il Napoli da quel omento è partito e non si è più fermato. Adesso però è ancora più difficile. Quel galantuomo di Kvara ci ha mollato all’improvviso dopo aver trattato in segreto la sua uscita, quel signorone di Danilo ci ha preso per i fondelli e se ne è andato in Brasile, dopo che lo abbiamo aspettato 20 giorni. È un mercato difficilissimo: con chi si risolve il problema in difesa? Biraghi per la fascia, dato l’infortunio lungo un mese di Olivera? E poi? Al centro chi al posto di Rafa Marin, o resta lui con zero minutaggio? E in attacco? C’è solo una strada che Antonio Conte ha dettato: o non si prende nessuno o si sostituisce Kvara con un giocatore veramente forte. Quindi non ci sono alternative: o arriva un big o nessuno, mezze calzette e prospetti Conte non ne vuole. Io sarei andato su giocatori utili, ma non è il pensiero del Mister e noi ci affidiamo a lui.
Siamo oggettivamente indeboliti dalla partenza di Kvara. Nessuno è come il georgiano ma neanche il georgiano era più se stesso. Nelle ultime partite il Napoli ha vinto e convinto anche senza di lui, ormai non più inamovibile. Si può continuare così, con Ngonge o Spinazzola e Mazzocchi a surrogare Neres e Politano? Il rischio è alto, non nascondiamocelo, anche se mancano solo 16 partite. Il Napoli sta provando seriamente a prendere un profilo importante, che sia Garnacho o Adeyemi: se ci riesce bene, altrimenti non mettiamo in scena catastrofismi e piagnistei di ogni tipo. Sul mercato non c’è nessuna certezza di centrare gli obiettivi, specie quando sono alti. L’importante è che il Napoli stia lavorando secondo le linee-guida di Conte e questo è un fatto positivo in sé, dopo il mercato della passata stagione che non aveva nessuna logica o strategia”.