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Juventus, serve il bomber: dov'è finito Vlahovic? Il serbo è in dubbio anche per Napoli
La Juventus esce da Bruges con uno scialbo 0-0 e, soprattutto, con un dato preoccupante: nessun tiro nello specchio da parte degli attaccanti. Un problema che riporta sotto i riflettori la figura del centravanti e, in particolare, Dusan Vlahovic, ormai relegato ai margini delle rotazioni. Il serbo non segna dal 17 dicembre scorso in Coppa Italia contro il Cagliari, mentre l’ultima rete in campionato risale al 14 dicembre contro il Venezia. Da allora, infortuni e scelte tecniche lo hanno allontanato dai riflettori. L'edizione odierna del Corriere dello Sport si sofferma su questo tema.
Thiago Motta ha preferito Nico Gonzalez nelle ultime due uscite, giustificando la panchina di Vlahovic contro il Milan con una "scelta tecnica" e replicando lo stesso approccio in Champions League, forse anche per non rischiarlo dopo l’infortunio muscolare. Tuttavia, l’attacco bianconero non ha inciso: a Bruges, zero tiri in porta dagli attaccanti, con l’unica occasione fallita clamorosamente da Gonzalez. Quando è entrato, al 76’, Vlahovic non ha cambiato la storia del match: sette tocchi, due passaggi riusciti su cinque, quattro palle perse. Numeri impalpabili che evidenziano il momento difficile del serbo e di un reparto offensivo in crisi, come sottolineato dallo stesso Motta: "Voglio di più dai miei attaccanti, hanno le qualità per farlo".
Il caso Vlahovic si complica anche fuori dal campo. Il contratto scade nel 2026, ma il rinnovo sembra lontano, alimentando voci di una possibile cessione in estate per evitare di perderlo a zero. Inoltre, il feeling con il tecnico sembra inesistente: le caratteristiche di DV9 non sembrano adattarsi alla filosofia di gioco di Motta. Il possibile arrivo di Kolo Muani – sfumato solo per un pasticcio burocratico del PSG – conferma quanto Vlahovic non sia più centrale nei piani bianconeri. All’orizzonte c’è il Napoli: sarà l’occasione del rilancio per il serbo o l’ennesima panchina? L’interrogativo resta, mentre le ombre sul futuro di Vlahovic si allungano.
Thiago Motta ha preferito Nico Gonzalez nelle ultime due uscite, giustificando la panchina di Vlahovic contro il Milan con una "scelta tecnica" e replicando lo stesso approccio in Champions League, forse anche per non rischiarlo dopo l’infortunio muscolare. Tuttavia, l’attacco bianconero non ha inciso: a Bruges, zero tiri in porta dagli attaccanti, con l’unica occasione fallita clamorosamente da Gonzalez. Quando è entrato, al 76’, Vlahovic non ha cambiato la storia del match: sette tocchi, due passaggi riusciti su cinque, quattro palle perse. Numeri impalpabili che evidenziano il momento difficile del serbo e di un reparto offensivo in crisi, come sottolineato dallo stesso Motta: "Voglio di più dai miei attaccanti, hanno le qualità per farlo".
Il caso Vlahovic si complica anche fuori dal campo. Il contratto scade nel 2026, ma il rinnovo sembra lontano, alimentando voci di una possibile cessione in estate per evitare di perderlo a zero. Inoltre, il feeling con il tecnico sembra inesistente: le caratteristiche di DV9 non sembrano adattarsi alla filosofia di gioco di Motta. Il possibile arrivo di Kolo Muani – sfumato solo per un pasticcio burocratico del PSG – conferma quanto Vlahovic non sia più centrale nei piani bianconeri. All’orizzonte c’è il Napoli: sarà l’occasione del rilancio per il serbo o l’ennesima panchina? L’interrogativo resta, mentre le ombre sul futuro di Vlahovic si allungano.
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