Conte: "Kvara voleva partire anche in estate: vi spiego perché ora non lo trattengo..."

Lei ha parlato spesso di calciomercato che sarebbe dovuto essere migliorativo: come cambierebbero le ambizioni del Napoli dovesse uscire Kvaratskhelia? E' una delle domande poste in conferenza stampa ad Antonio Conte, allenatore del Napoli che alla vigilia della sfida contro l'Hellas Verona - gara valida per la 20esima giornata di Serie A - ha risposto così: "Ma vede... oggi rimanere fermo su delle posizioni potrebbe essere peggiorativo, il discorso è questo. A inizio anno era tabula rasa, c'era un libro da scrivere con fogli bianchi. Oggi sono passati sei mesi, s'è scritto qualcosa. Io mi devo concentrare molto sul discorso calcistico, devo valorizzare quanto più è possibile la rosa che ho a disposizione. Ripeto: non possiamo incatenare più nessuno, sarebbe controproducente. Perché poi in caso di mancato addio dovrebbe tornare da me e io sarei il suo allenatore. Nel caso in cui Kvara rimanesse, lui e il suo entourage dovrebbero sapere che quella è una situazione che non sono riusciti ancora a risolvere. Lui, il suo entourage e la società. Io non c'entro più niente".

E ancora: "Me lo dovete consentire perché voglio mettermi anche dalla parte giusta: dovesse rimanere, Kvara poi non deve pensare che sono stato io a tenerlo. Così mi ritroverei con un giocatore in meno. Eh no. Ho parlato di passo indietro affinché la situazione possa poi essere migliore nel caso in cui dovesse rimanere e le parti non dovessero trovare la quadra. Qui stiamo parlando, le cifre sono state fatte ma bisogna vedere. Il calciatore sa che mi sono tirato fuori da questa situazione e questo deve essere chiaro. Lo faccio per il bene del Napoli, non per il bene mio. Perché in futuro magari Kvara rimane e lui deve sapere che io non mi sono opposto a nulla e ho lasciato libero arbitro. Nel caso in cui dovesse rimanere poi dovrebbe continuare a darmi il 100% così come fatto finora".

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