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D'Amico sul mercato aperto dal 1° al 10 giugno 2025: "Il calcio ormai è globale"
L'agente Andrea D'Amico ha parlato in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com analizzando nel dettaglio l'ultima grande novità introdotta dalla FIGC, l'istituzione di una finestra speciale di mercato dal 1° al 10 giugno del 2025 a causa del Mondiale per Club: "Mi viene in mente una citazione musicale, La Voce del Padrone di Battiato. Si capisce chi comanda: guardate il Mondiale invernale in Qatar, il Mondiale per Club allargato a 32 squadre...".
Prosegue il procuratore: "Ormai in un mondo che cambia, anche il calcio è diventato intrattenimento globale. E i vecchi calendari delle stagioni dei mercati, legati alle tradizioni, cambiano e si piegano alle esigenze del business calcio. Ci sono campionati che aprono la stagione a marzo dopo aver finito a dicembre e stanno aumentando di importanza, facendo perdere la sacralità avuta fino ad oggi. Questa finestra dal 1° al 10 giugno si piega non tanto in favore delle società, che fanno una competizione a cavallo di due stagioni sportive per come le abbiamo sempre concepite in Europa. Ma se ai presidenti va bene così, le esigenze nazionali conteranno sempre meno e lasceranno il passo a quelle internazionali. E visto che questo Mondiale per Club si ripete, diventerà come una competizione principale. Se ai presidenti va bene...".
Conclude quindi D'Amico: "La cosa chiara è che si va verso una globalizzazione del calcio, che ha fruitori in tutto il mondo, ma il tutto va a discapito dei movimenti nazionali".
Prosegue il procuratore: "Ormai in un mondo che cambia, anche il calcio è diventato intrattenimento globale. E i vecchi calendari delle stagioni dei mercati, legati alle tradizioni, cambiano e si piegano alle esigenze del business calcio. Ci sono campionati che aprono la stagione a marzo dopo aver finito a dicembre e stanno aumentando di importanza, facendo perdere la sacralità avuta fino ad oggi. Questa finestra dal 1° al 10 giugno si piega non tanto in favore delle società, che fanno una competizione a cavallo di due stagioni sportive per come le abbiamo sempre concepite in Europa. Ma se ai presidenti va bene così, le esigenze nazionali conteranno sempre meno e lasceranno il passo a quelle internazionali. E visto che questo Mondiale per Club si ripete, diventerà come una competizione principale. Se ai presidenti va bene...".
Conclude quindi D'Amico: "La cosa chiara è che si va verso una globalizzazione del calcio, che ha fruitori in tutto il mondo, ma il tutto va a discapito dei movimenti nazionali".
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