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Ricordate Gabri Veiga? È già stufo dell'Arabia: l'ammissione dopo l'addio al Celta Vigo
Sembra trascorsa un'eternità dai rumors che lo accostavano al Napoli, quando invece decise di seguire il profumo del denaro e le sirene dell'Arabia Saudita. Perché Gabri Veiga nell'estate del 2023 ha deciso di salutare il Vecchio Continente e di buttarsi a capofitto nella Saudi Pro League, firmando con l'Al Ahli di Kessié e Demiral dopo un trasferimento da 32 milioni di euro.
Risultato? Dopo appena un anno il talentuoso centrocampista spagnolo classe 2002 è finito ai margini del calcio che conta e sembra decisamente rimpiangere la sua scelta di aver lasciato il Celta Vigo per l'Arabia. In poco tempo, infatti, il centrale di 22 anni ha manifestato il suo rammarico e ha ripetuto più volte il suo desiderio di tornare in Spagna, nel suo club d'infanzia che lo ha svezzato fino a raggiungere un picco importante. Salvo poi sperperare il talento fuori dall'Europa.
L'ammissione. "Spero sempre di tornare", ha confessato in un'intervista a Radio Galega. "Dal primo momento, questo sentimento di vagabondaggio sarà lì e lo sarà fino all'ultimo giorno. Mi dà fastidio quando il Celta gioca alle 18 e io mi alleno. Ogni volta che posso, lo guardo. È il club della mia vita. Damián (Rodríguez, ndr) e Hugo (Sotelo, ndr) sono i miei amici. Spero che in futuro potremo rivederci". Mai dire mai, d'altronde l'appeal del calcio europeo è inconfondibile e...irresistibile.
Risultato? Dopo appena un anno il talentuoso centrocampista spagnolo classe 2002 è finito ai margini del calcio che conta e sembra decisamente rimpiangere la sua scelta di aver lasciato il Celta Vigo per l'Arabia. In poco tempo, infatti, il centrale di 22 anni ha manifestato il suo rammarico e ha ripetuto più volte il suo desiderio di tornare in Spagna, nel suo club d'infanzia che lo ha svezzato fino a raggiungere un picco importante. Salvo poi sperperare il talento fuori dall'Europa.
L'ammissione. "Spero sempre di tornare", ha confessato in un'intervista a Radio Galega. "Dal primo momento, questo sentimento di vagabondaggio sarà lì e lo sarà fino all'ultimo giorno. Mi dà fastidio quando il Celta gioca alle 18 e io mi alleno. Ogni volta che posso, lo guardo. È il club della mia vita. Damián (Rodríguez, ndr) e Hugo (Sotelo, ndr) sono i miei amici. Spero che in futuro potremo rivederci". Mai dire mai, d'altronde l'appeal del calcio europeo è inconfondibile e...irresistibile.
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