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Como, Fabregas: "Allenare in Italia è come andare ogni giorno all'università del calcio"
Cesc Fabregas, allenatore del Como, prima della sfida contro il Napoli è intervenuto al microfono di DAZN: "Veniamo qua per fare una grande partita, con tanta voglia, per dimostrare la fame che abbiamo. Siamo all'interno di un processo in cui bisogna avere voglia di dimostrare a noi stessi che siamo pronti a venire qui e fare una grande gara".
Come sarà ritrovare Conte?
"Per me è stato un grandissimo allenatore, abbiamo vinto tanto insieme in due anni al Chelsea, ho imparato tanto da lui. Sembrano passati due giorni da quando ero un suo calciatore, invece la vita va avanti velocemente".
Come è riuscito a dare un segnale alla squadra?
C'è grande lavoro dietro. Io devo dare fiducia alla squadra, bisogna avere lo spirito giusto. Si deve lavorare con la tranquillità giusta e con pazienza. Io sono molto contento".
Differenze tra il calcio italiano e gli altri?
"Ho imparato tantissimo da Conte e da Sarri da giocatore, in Italia si impara tantissimo perché ci sono tanti movimenti che sono diversi rispetto alla Germania o all'Inghilterra. Ti devi adattare un po' più a livello tattico, ma mi sento a mio agio perché penso che il calcio italiano sta crescendo tantissimo. Per me essere qui è come andare all'Università ogni giorno".
Che margini ha Nico Paz?
"Giocatore molto giovane, la sua vita sta andando troppo veloce. Oggi è la quarta da titolare, si è adattato bene, penso che gli piaccia il calcio che vogliamo proporre. L'importante è che lui si senta bene. Ha personalità, continuità di gioco. Lui vuole la palla, vuole giocare. La tattica è molto importante, ma la voglia e la personalità sono importanti per giocare in uno stadio così".
Come sarà ritrovare Conte?
"Per me è stato un grandissimo allenatore, abbiamo vinto tanto insieme in due anni al Chelsea, ho imparato tanto da lui. Sembrano passati due giorni da quando ero un suo calciatore, invece la vita va avanti velocemente".
Come è riuscito a dare un segnale alla squadra?
C'è grande lavoro dietro. Io devo dare fiducia alla squadra, bisogna avere lo spirito giusto. Si deve lavorare con la tranquillità giusta e con pazienza. Io sono molto contento".
Differenze tra il calcio italiano e gli altri?
"Ho imparato tantissimo da Conte e da Sarri da giocatore, in Italia si impara tantissimo perché ci sono tanti movimenti che sono diversi rispetto alla Germania o all'Inghilterra. Ti devi adattare un po' più a livello tattico, ma mi sento a mio agio perché penso che il calcio italiano sta crescendo tantissimo. Per me essere qui è come andare all'Università ogni giorno".
Che margini ha Nico Paz?
"Giocatore molto giovane, la sua vita sta andando troppo veloce. Oggi è la quarta da titolare, si è adattato bene, penso che gli piaccia il calcio che vogliamo proporre. L'importante è che lui si senta bene. Ha personalità, continuità di gioco. Lui vuole la palla, vuole giocare. La tattica è molto importante, ma la voglia e la personalità sono importanti per giocare in uno stadio così".
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