
Izzo assolto dalle accuse di frode sportiva: "Ho urlato di gioia. Galliani come un padre"
Armando Izzo, difensore del Monza, è intervenuto ai microfoni di SportMediaset per commentare la notizia dell'assoluzione dalle accuse di frode sportiva: "Ero in giro e quando mi hanno chiamato i miei avvocati mi sono messo a gridare. Era un grido di gioia, di felicità, finalmente posso dire di essere felice dopo tanti anni".
Come ha vissuto questi 10 anni? Non deve essere stato facile giocare con questo pensiero.
"No, questo è un po' il mio passato. Sono dovuto crescere in fretta, avendo perso mio padre presto. Quello che sono oggi è anche merito del posto dove sono nato e cresciuto, per me sarà sempre la mia casa, la mia infanzia, la mia vita, il mio tutto. Lì ho lasciato un pezzo del mio cuore, la strada mi ha fatto diventare quello che sono adesso. Se ho affrontato le difficoltà con questa forza è anche merito di dove vengo".
L'ha dedicata anche a suo padre questa assoluzione?
"Molto. Sapevo dal primo giorno che sarebbe stato sempre dietro di me. Prima che se ne andasse mi diceva sempre che aveva la sensazione che sarei diventato un calciatore. Mi sono sempre sentito protetto, quando ho avuto momenti di difficoltà ho sempre sentito qualcuno che mi spingeva e per questo non posso mollare. Ho una vita alle spalle, ho tanti bei ricordi. Non mi ha fatto mollare, mi ha fatto andare avanti. Poi c'è mia mamma, che ha fatto tanto per me, devo la vita a lei. Anche mia moglie e i miei sono tutto per me, vivo per loro, quello che sono oggi è grazie a loro".
C'è anche la famiglia Monza.
"A Galliani e al presidente Berlusconi devo tutto, anche se quest'ultimo l'ho vissuto poco. Galliani invece è come un padre, lo rispetto, lo ammiro per quello che ha fatto e quello che è, è una persona importante nella mia vita. La sua umiltà mi ha veramente stupito, oltre a essere un grande dirigente è anche una grande persona, spero di ricambiarlo in campo la domenica. Quando sono arrivato qua non mi sarei mai aspettato di trovare tutta questa gente che mi vuole bene, sono veramente felice di lottare per i tifosi, per la società, per Galliani e per tutte le persone qui. Devo tanto a loro".
C'è qualcosa in particolare che le ha detto Galliani?
"Quando un anno fa uscì la sentenza, lui mi chiamò e mi disse: 'Noi crediamo in te, pensa a giocare e stai tranquillo'. Ero veramente felice, sono sempre stato sereno, devo tanto a lui. Non posso che ricambiarlo la domenica dando tutto in campo".
C'è stato un momento in cui ha pensato di mollare?
"Ero a Genova, un bambino all'apice della sua carriera. Non ho rimpianti, ringrazio Dio e tutti per quello che ho fatto e non rinnego niente, però c'è sempre quel però... Sono felice di quello che ho fatto, di quello che sono diventato, quindi i valori e i principi che ho. Non rinnego niente, 10 anni sono 10 anni. È brutto fare tutta la carriera con questo peso addosso. Adesso posso dirti che mi sento libero, sono un ragazzo venuto dal niente, sono sempre stato sereno e libero. Volevo ritornare a essere quello che ero da bambino, ora posso dire che sono felice. Amo la vita".
Serve un'impresa per salvarsi. Cosa vede per il futuro del Monza?
"Noi ci crediamo fino a quando la matematica non ci condannerà. Mai dire mai nella vita e nel calcio, sappiamo che le prossime 3 partite saranno molto importanti. Ci crediamo, stiamo sul pezzo. Sappiamo che è difficile, ma basta crederci".
Qual è il suo obiettivo per il futuro?
"Sono felice qua, vedremo cosa ci riserverà il futuro e poi parlerò con la società. Galliani è una persona molto importante, gli voglio bene. Ascolterò quello che mi dirà e valuteremo insieme cosa fare".
Come ha vissuto questi 10 anni? Non deve essere stato facile giocare con questo pensiero.
"No, questo è un po' il mio passato. Sono dovuto crescere in fretta, avendo perso mio padre presto. Quello che sono oggi è anche merito del posto dove sono nato e cresciuto, per me sarà sempre la mia casa, la mia infanzia, la mia vita, il mio tutto. Lì ho lasciato un pezzo del mio cuore, la strada mi ha fatto diventare quello che sono adesso. Se ho affrontato le difficoltà con questa forza è anche merito di dove vengo".
L'ha dedicata anche a suo padre questa assoluzione?
"Molto. Sapevo dal primo giorno che sarebbe stato sempre dietro di me. Prima che se ne andasse mi diceva sempre che aveva la sensazione che sarei diventato un calciatore. Mi sono sempre sentito protetto, quando ho avuto momenti di difficoltà ho sempre sentito qualcuno che mi spingeva e per questo non posso mollare. Ho una vita alle spalle, ho tanti bei ricordi. Non mi ha fatto mollare, mi ha fatto andare avanti. Poi c'è mia mamma, che ha fatto tanto per me, devo la vita a lei. Anche mia moglie e i miei sono tutto per me, vivo per loro, quello che sono oggi è grazie a loro".
C'è anche la famiglia Monza.
"A Galliani e al presidente Berlusconi devo tutto, anche se quest'ultimo l'ho vissuto poco. Galliani invece è come un padre, lo rispetto, lo ammiro per quello che ha fatto e quello che è, è una persona importante nella mia vita. La sua umiltà mi ha veramente stupito, oltre a essere un grande dirigente è anche una grande persona, spero di ricambiarlo in campo la domenica. Quando sono arrivato qua non mi sarei mai aspettato di trovare tutta questa gente che mi vuole bene, sono veramente felice di lottare per i tifosi, per la società, per Galliani e per tutte le persone qui. Devo tanto a loro".
C'è qualcosa in particolare che le ha detto Galliani?
"Quando un anno fa uscì la sentenza, lui mi chiamò e mi disse: 'Noi crediamo in te, pensa a giocare e stai tranquillo'. Ero veramente felice, sono sempre stato sereno, devo tanto a lui. Non posso che ricambiarlo la domenica dando tutto in campo".
C'è stato un momento in cui ha pensato di mollare?
"Ero a Genova, un bambino all'apice della sua carriera. Non ho rimpianti, ringrazio Dio e tutti per quello che ho fatto e non rinnego niente, però c'è sempre quel però... Sono felice di quello che ho fatto, di quello che sono diventato, quindi i valori e i principi che ho. Non rinnego niente, 10 anni sono 10 anni. È brutto fare tutta la carriera con questo peso addosso. Adesso posso dirti che mi sento libero, sono un ragazzo venuto dal niente, sono sempre stato sereno e libero. Volevo ritornare a essere quello che ero da bambino, ora posso dire che sono felice. Amo la vita".
Serve un'impresa per salvarsi. Cosa vede per il futuro del Monza?
"Noi ci crediamo fino a quando la matematica non ci condannerà. Mai dire mai nella vita e nel calcio, sappiamo che le prossime 3 partite saranno molto importanti. Ci crediamo, stiamo sul pezzo. Sappiamo che è difficile, ma basta crederci".
Qual è il suo obiettivo per il futuro?
"Sono felice qua, vedremo cosa ci riserverà il futuro e poi parlerò con la società. Galliani è una persona molto importante, gli voglio bene. Ascolterò quello che mi dirà e valuteremo insieme cosa fare".
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